ACLI, Il coraggio del lavoro

Le proposte di ACLI alla vigilia della festa dei lavoratori

acliL’impatto della pandemia su una drammatica crisi economica e sociale porta alcuni a pensare che non ci sia molto da festeggiare, specie per i milioni di persone che il lavoro l’hanno perso e per chi è stato colpito nei propri affetti; per chi è senza un lavoro; per chi, pur essendo occupato, si trova in condizioni di sfruttamento, di forte instabilità o di discriminazione (come nel caso di molte donne, di molti migranti e di molti giovani); o di fronte a quanti per il lavoro hanno perso la vita. Senza dimenticare chi, nella scandalosa indifferenza delle nazioni, fugge da guerre e povertà per cercare altrove un lavoro e un futuro. Eppure il Primo Maggio, soprattutto per queste persone e per essere solidali al dolore di tante famiglie, ha ancora più valore perché – fi n dal secondo Ottocento, grazie a tante rivendicazioni spesso pagate col sangue – celebra ed evoca il riscatto dall’oppressione e rilancia le lotte per i diritti e la dignità. Il lavoro è un atto di coraggio quotidiano, personale e collettivo, innanzitutto di chi lo cerca o cerca di non perderlo. Il lavoro incarna e reclama una ripartenza che abbracci realmente tutti e permetta una profonda conversione non solo del sistema produttivo, ma ecologica, sociale e civile. Per questa ragione, per uscirne migliori, Il coraggio del lavoro è il messaggio che vogliamo dare. La civiltà, e con essa il futuro di una comunità, si misurano da quanto rispondono alla domanda di giustizia delle sue parti più deboli e da quanto rispettano la loro dignità. Ripartire è possibile, ma dobbiamo farlo iniziando dalle fragilità rese ancor più evidenti dalla pandemia, perché in esse si specchiano tutte le contraddizioni e le sfi de che siamo chiamati ad affrontare. Tante persone, famiglie o comunità già fortemente ai margini, nonostante non siano povere di innovazione e talenti, rischiano di vedere quasi azzerate o compromesse le poche possibilità di inclusione lavorativa o economica che prima avevano. 2 Abbiamo individuato tre assi fondamentali per un’autentica strategia di sviluppo civile ed economico che parta da una intrapresa collettiva dei territori e delle comunità: 1. conoscenza e formazione delle competenze professionali; 2. cooperazione e condivisione; 3. conversione. È emblematica la vicenda dei vaccini anti-Covid: è il risultato di un’inedita e poderosa condivisione di conoscenze medico-scientifi che a livello planetario, da cui però milioni di persone rischiano di essere tragicamente escluse, impedendo nei fatti un’azione globale vocata al “nessuno si salva da solo” e della quale abbiamo bisogno per uscirne davvero , insieme. Questo Primo Maggio saremo virtualmente in piazza con tante e diverse iniziative, affi ancando i sindacati che ci richiamano tutti a promuovere, difendere e tutelare il lavoro in sicurezza: è vero che “L’Italia Si Cura con il lavoro”.

LE PROPOSTE

1. CONOSCENZA E FORMAZIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI − Scuola come comunità educante; percorsi di orientamento e di alternanza scuola/lavoro. − Valorizzare i mestieri: istruzione e formazione professionale e tecnica superiore, ovunque. − Meno stagisti e più apprendisti. − Un grande piano di istruzione e formazione permanente. − Oltre la centralità dei soli centri per l’impiego, per una rete di servizi per il lavoro. − Più risorse per ricerca, innovazione e sviluppo. − Programmi Erasmus più diffusi e accessibili a tutti. 

2 COOPERAZIONE E CONDIVISIONE − Tavolo per l’inclusione lavorativa e “clausola sociale” nelle concessioni pubbliche. − Reti d’impresa più forti e allargate alla partecipazione del Terzo settore. − Incentivi per i lavoratori che acquisiscono la propria azienda (workers buyout). − Rafforzare i contratti di solidarietà: “lavorare meno per lavorare tutti”. − Rilancio dei patti territoriali per uno sviluppo locale e partecipato. − Infrastrutture per unire e connettere i territori periferici e il Sud del Paese. − Più risorse alla cooperazione allo sviluppo. − Pilastro Europeo dei diritti sociali vincolante contro il dumping contrattuale e fi scale. − Patto per la pace e la cooperazione nel Mediterraneo: riscoprire la centralità del nostro Mezzogiorno.

3 CONVERSIONE − Stop agli investimenti e al commercio delle armi. − Ammortizzatori sociali per tutti collegati alle politiche attive. − Messa al bando dei contratti di lavoro povero. − Lavoro a distanza e smart working: opportunità di conciliazione e non di sfruttamento. − Investimenti per creare lavoro con l’economia sociale e con l’economia della cura. − Riforme del fi sco e della fi nanza: progressività e incentivi per l’assunzione e la carriera di donne e giovani; abolizione dei paradisi fi scali; favorire la riduzione dell’uso del contante; tassa sulle transazioni finanziarie.