La garanzia dei frammenti al Circolo della Stampa

Qual è la valenza della poesia oggi?

 5455c7a3-c851-4e4e-9aad-8daf35531062     Avellino- Nella giornata di ieri, 8 Febbraio, presso il Circolo della Stampa di Corso Vittorio Emanuele II, si è tenuto un incontro avente ad oggetto la presentazione del libro di poesie “La garanzia dei frammenti (poesie scelte 2000-2020)”, raccolta antologica dei componimenti dell’autore irpino Domenico Cipriano, edita da Giuliano Ladolfi. 

La presentazione, rientrante nella rassegna culturale “libero chi legge”, iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore fondante della lettura, ha visto gli interventi, oltre che del poeta, dell’editore Matteo Fantuzzi, di Cosimo Caputo, direttore della biblioteca T. Rossi di San Giorgio del Sannio, e di Raffaele Barbieri, ed è stata intervallata dalle letture di alcuni dei componimenti ad opera dell’attrice e doppiatrice Marina Parrilli.

A prendere per primo la parola è stato Cosimo Caputo, il quale ha paragonato il lavoro di Cipriano alle produzioni della cd. “beat-generation”: “Il ritmo delle poesie di Domenico è scandito dalla musica, il connubio tra parole e suono è totale, e la petrica attraverso la musica si moltiplica”. Egli si è poi soffermato sulla scelta del titolo dell’opera, “la garanzia dei frammenti”: “Nella nostra immaginazione i frammenti richiamano a qualcosa di smarrito e di mancante. Nel lavoro di “Mimmo” si avverte fortemente però, oltre che l’inquietudine dello smarrimento, il senso della ricerca, la volontà di ricomporre la frattura tra il dire e l’essere attraverso la narrazione. I frammenti in questo senso rappresentano poche righe che hanno il compito di esaltare la nostra immaginazione ed aprirci a nuovi orizzonti”. Parlando dello stile di Cipriano ha poi detto: “riesce ad unire perizia e grazia, ogni componimento è definito con eleganza, cerca in sé la risoluzione, ed è per questo completo.” 

Successivamente l’editore e direttore della rivista internazionale di poesia “Atelier”, Matteo Fantuzzi, ha avviato una profonda riflessione sul valore della poesia in epoca contemporanea e sulle difficoltà che purtroppo, per molteplici ragioni, essa incontra nel penetrare il mercato dell’editoria: “Definisco i poeti della mia generazione “poeti del limbo”, ad oggi infatti chi scrive e chi legge poesia si trova confinato in un ambito sempre più ristretto, con un divario sempre crescente tra nord e sud del paese. L’industria dell’editoria, che legge e commercializza la poesia che proviene dal meridione, non abita al sud, e per questo ne ha una visione alterata. Oggi si pubblica e si legge soltanto ciò che fa comodo proporre al pubblico, e questo è un dramma; il clima dell’elite degli intellettuali finisce per essere relegato e distante dalla società, ed oggi, con un bisogno di cultura sempre crescente, si avverte l’inadeguatezza di coloro che tale cultura hanno il compito di trasferirla. C’è nel meridione un sentimento di ripartenza, chi muove cultura può muovere un’intera società, e Domenico Cipriano in questo è un maestro. Spero che la sua opera venga accolta con entusiasmo soprattutto nel suo territorio ora che è necessario uscire dai binari e dai clichè dell’editoria”. 

Conclude infine l’evento lo stesso autore, visibilmente commosso dai numerosi attestati di stima ricevuti, soffermandosi sul valore universale della poesia: “Poesia significa ascoltare, è questo il maggiore insegnamento da trarre, ascoltare e contemplare, lasciarsi attraversare e cercare di comprendere senza sentire la necessità di aggiungere, cogliere l’umanità dai versi. Ringrazio chi mi ha offerto la possibilità di esprimere queste sensazioni, e chi produce e consuma cultura nella nostra provincia, non sempre aperta e disponibile ad accoglierne intimamente il valore”. 

Source: www.irpinia24.it