Avellino – “Il caso Kaufmann” di Giovanni Grasso tra amore e odio

L'associazione Irpini della Capitale promuove, a pochi giorni dalla Giornata della Memoria, un interessante appuntamento con la lettura e la storia

500Avellino – Si è tenuta oggi, presso la sala blu dell’ex Carcere Borbonico di Avellino, la presentazione dell’ultimo libro di Giovanni Grasso, consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la comunicazione, dal titolo “Il Caso Kaufmann”. L’iniziativa è promossa, a pochi giorni dalla Giornata della Memoria, dagli “Irpini della Capitale”, in collaborazione con l’ordine dei giornalisti della Campania, del Circolo della Stampa di Avellino e patrocinata dalla Provincia di Avellino.

Il romanzo, ispirato a una storia vera, racconta un amore proibito tra uno stimato commerciante ebreo e una giovane tedesca nella Germania degli anni Trenta di Hitler, drammaticamente proiettata verso l’orrore della Shoah. Attraverso la dolcezza del loro amore, Grasso spinge abilmente il lettore a riflettere sulle conseguenze dell’odio razziale e sulla totale perdita dell’umanità.

Andrea Covotta, responsabile Rai Quirinale, ha notato come la storia rappresenti un intreccio di due solitudini differenti: “Kaufmann è un ricco vedovo ebreo sessantenne, lei è agli albori della vita, ha 20 anni e lui ritrova proprio in lei una ragione di vita”.

Giovanni Grasso ha affermato di essersi imbattuto in questa storia già venti anni fa: “Il libro è stato scritto nel ’99 ma è rimasto nel cassetto per molto tempo perché non gradito dagli editori. È una storia che mi è venuta a cercare. Nel preparare un appunto per quella che poi sarebbe stata la giornata della memoria, stavo leggendo un libro sulla Shoah dal titolo «La distruzione degli ebrei d’Europa» di Raul Hilberg; mi sono imbattuto nelle pagine che raccontavano di un processo atroce ad un anziano ebreo, Katzenberg, processato e poi giustiziato con l’accusa di inquinamento razziale per aver avuto una relazione sessuale con la giovanissima figlia tedesca del suo migliore amico. Incuriosito, per saperne di più, ho chiesto di vedere in America i relativi documenti e atti giudiziari e nel frattempo ho cominciato a scrivere. Ovviamente, inizialmente, senza documenti e fonti, ho cominciato a scrivere semplicemente immaginando”.

ddddHa specificato poi che, una volta ottenuti tutti gli atti e i documenti, erano già trascorsi più di tre mesi e, confrontando gli stessi con quanto già scritto si rese conto che alcune cose risultavano diverse, ma decise comunque di lasciare il testo invariato: “Il mio personaggio lo avevo immaginato vedovo, in realtà aveva una moglie e due figlie riuscite a scappare dalla persecuzione. Gli altri personaggi sono tutti di fantasia e ho potuto giocare più liberamente mancando l’elemento storico.”

Non sono mancati i riferimenti ai terribili orrori della Shoah: ” In Europa siamo arrivati a costruire la più barbarica macchina di morte mai messa al mondo ed è un mistero che poco si può comprendere. E forse è anche meglio cosi perché il mistero ci consente di interrogarci sempre”- sottolinea Grasso

Source: www.irpinia24.it