Avellino – “Attentato allo stato di diritto”, presentazione del libro di Giuseppe Gargani
Le riflessioni dell’ex parlamentare tra crisi politica e onestà intellettuale
Avellino – L’accurata descrizione, arricchita da numerosi spunti riflessivi, di un periodo di crisi politica che parte dagli anni Novanta del secolo scorso e arriva ai giorni nostri, in cui risultano essere sempre più in discussione i capisaldi della democrazia in Italia. È questo il motore trainante del nuovo libro dell’on. Giuseppe Gargani, dal titolo “Attentato allo stato di diritto. Il collasso della razionalità”, presentato oggi pomeriggio presso la Sala Maestrale dell’Hotel De La Ville.
Edito da “Il Papavero”, il libro dell’ex parlamentare di Morra de Sanctis si snoda in più sezioni e ripercorre l’intensa attività pubblicistica che l’autore ha sviluppato sui problemi e sulle controversie dell’attualità politica. “In quest’opera, si chiede di riappropriarsi delle radici e di quell’autorità che possano aiutare la classe dirigente a risollevare le sorti di questo Paese” afferma Norberto Vitale, moderatore dell’incontro. “Gargani, con grande esperienza e conoscenza della storia politica italiana e dei suoi sviluppi fino ai giorni nostri, descrive minuziosamente lo scenario che si sta delineando nella nostra penisola e che viene ribadito alla luce delle recenti elezioni in Basilicata, Abruzzo e Sardegna”. Un libro che incontra anche il parere positivo di Tonino De Mizio: “È necessario riflettere sulle sorti sempre più incerte della democrazia rappresentativa odierna: l’Italia sta soffrendo una crisi delle istituzioni coinvolgente e dall’impatto notevole. Il vuoto che continua ad alimentare questo populismo si riflette, purtroppo, anche a livello locale. Per questo motivo, al di là del colore politico, spero che si costituisca ad Avellino un consiglio comunale che sappia fare unione e amministrare la città in maniera dignitosa”.
“Attentato allo stato di diritto” viene introdotto da Gargani attraverso la rievocazione di una celebre riflessione di Benedetto Croce sull’onesta intellettuale, una prerogativa su cui la classe dirigente deve basarsi per poter governare un Paese: “Dobbiamo sempre salvaguardarci dal moralismo che ha caratterizzato e che continua a caratterizzare alcuni partiti politici. Le mie riflessioni politiche tengono conto di due problemi: riflettere ad alta voce, spiegando gli eventi politici, e assicurare una coerenza tra idee precedenti e quelle attuali. Invece, noto un silenzio che deprime sempre più la democrazia rappresentativa e permette alle manifestazioni populistiche di prendere sempre più spazio sulla scena”. Nelle pagine del suo libro, è possibile scorgere tutte le serie preoccupazioni sullo scenario politico attuale, ma anche un auspicio per il futuro: “Ritengo che nella storia ci sia sempre spazio per la vittoria della cultura e del moderatismo. Bisogna, però, comprendere che la società è in continua evoluzione e che le libertà, a seconda del periodo storico, sono diverse. Nel 1994, la Dc non aveva capito tutto ciò e, se questa tendenza non viene invertita, sarà difficile salvaguardare la democrazia”.
Il libro di Gargani parte, sostanzialmente, da quel processo democratico che, fino all’inizio degli anni Novanta, si formava attraverso la militanza, la tradizione e i programmi, ed era coerente con il sistema elettorale. “Questo processo, già in affanno nell’ultimo ventennio, è crollato nel momento in cui il Pd, con Matteo Renzi, è stato chiamato alla sfida del cambiamento, la più importante e la più difficile da vincere” sostiene Stefano Caldoro, ex presidente della Regione Campania. “Fallita questa sfida, il Pd ha pagato il prezzo più caro della sua storia, raggiungendo il minimo storico del suo consenso alle ultime elezioni politiche del 2018 e spianando la strada ai partiti che oggi governano. Il M5S che, dal punto di vista parlamentare, è ancora forte, non può reggere alla distanza da un punto di vista elettorale. Tutto questo può giovare ancor più alla Lega, alla luce anche del risultato delle elezioni in Basilicata”. Non manca il riferimento di Caldoro alla situazione locale: “Del libro di Gargani, è opportuno ribadire il tema delle origini e, in particolare, valorizzare il territorio, risolvendo il conflitto tra periferie e centro. Avellino è una vetrina importante, laboratorio politico che servirà alla politica locale per sperimentare le proprie potenzialità, in vista delle prossime regionali del 2020”.
Secondo Cosimo Sibilia, tuttavia, la situazione attuale rischierebbe di rivelarsi un’arma a doppio taglio per il Carroccio: “La Lega è sicuramente la forza egemone del centrodestra, ma non quella autosufficiente, e la situazione attuale sta creando scompiglio nell’intero schieramento. Il Paese si sta spaccando in due, con la Lega, al Nord, che rafforza l’egemonia economica del Settentrione, e il M5S, al Sud, che riscuote consensi con il reddito di cittadinanza ma diventa sempre più povero”. Il grande banco di prova per l’attuale governo è rappresentato dalla legge di bilancio 2019 che, secondo Sibilia, è insostenibile per questo Paese: “La crisi sarà inevitabile e avverrà non subito dopo le europee, ma verso la fine dell’anno, con il rischio di ritornare alle elezioni a inizio 2020”. Anche il presidente della LND volge il suo sguardo verso le prossime amministrative: “Il nostro tentativo è quello di allargare i perimetri del centrodestra e dare ad Avellino un sindaco e uno schieramento che sia degno di rappresentare e amministrare il capoluogo”.