Avellino – Ricominciare dal Sud, un impegno comune

All’Ex Carcere Borbonico il convegno organizzato da “L’Altra Avellino”

IMG-7495Avellino – Valorizzare le eccellenze del Mezzogiorno, abbandonando quel carattere di pregiudiziale rassegnazione che ha condizionato, dall’Unità d’Italia a oggi (ma in modo particolare, negli ultimi anni), il ritardo del Sud rispetto al Nord. È questo il punto chiave rimarcato in occasione del convegno “Ricominciamo dal Sud… Perché no?”, organizzato dall’associazione culturale “L’Altra Avellino” presso l’Auditorium dell’Ex Carcere Borbonico.

“In una realtà, come quella di Avellino, che rappresenta tutte le criticità del Mezzogiorno, ma che ha anche tante potenzialità, molte delle quali ancora da esprimere, vogliamo sottoporre questo momento di riflessione, in particolare sui problemi che attanagliano non solo il Mezzogiorno, ma tutta l’Italia” afferma Ines Fruncillo, presidente dell’associazione. “Soltanto tramite una sinergia, una rete che comprenda istituzioni e imprenditori è possibile risollevare le sorti della nostra terra. Se riparte il Sud, riparte l’intero Paese”. Uno spunto riflessivo che trova conferma nelle parole di Pierluigi Melillo, direttore di Ottochannel e moderatore dell’incontro: “Questo dibattito capita in un momento particolare, soprattutto per quanto riguarda la discussione riguardante il federalismo fiscale, che rischia di spaccare ulteriormente il paese. Dal mondo economico continuano ad arrivare segnali negativi. Eppure, attraverso quest’incontro, vi è l’esigenza di mettere il Mezzogiorno al centro dell’agenda politica”.

IMG-7501Il dibattito parte dall’analisi del libro di Riccardo Maria Monti, dal titolo “Sud, perché no?”. Il consigliere delegato di Triboo si sofferma sui luoghi comuni che, a volte, imperversano nella mentalità collettiva meridionale: “C’eravamo abituati all’idea che il Sud fosse perso: sicuramente, ancora oggi, il ritardo che il Mezzogiorno soffre nei confronti del Nord Italia viene considerato come uno degli squilibri, in termini economici, più grandi d’Europa. Eppure, il libro nasce proprio dalla volontà di reagire al fondo che abbiamo toccato. Evoluzione digitale, boom del turismo, investimento nelle infrastrutture e nei trasporti, accesso ai fondi europei e indebolimento della criminalità organizzata sono le opportunità dalle quali bisogna attingere in questo momento per risollevare il Meridione. C’è anche, tuttavia, il fattore tempo: o lo facciamo adesso, nel corso dei prossimi dieci anni, o perdiamo una grande occasione. Dobbiamo farci sentire in tutte le sedi, senza piangerci addosso, presentando un’agenda con otto punti che siano concreti, fattibili.”

Gran parte degli argomenti affrontati da Monti viene ripresa da Vincenzo Boccia, Presidente nazionale di Confindustria: “Grazie al libro di Riccardo, si apre un dibattito che ci aiuta a riflettere e ad approcciarci a un’idea di identità culturale: passare dalla constatazione alla soluzione. Se, invece, continuiamo a trasformare l’ansietà in assuefazione, il declino sarà inevitabile e definitivo”. È comune a tutti l’idea di riscoprire una visione positiva del Paese, uscire dai pregiudizi e costruire un futuro che coinvolga tutte le forze politiche ed economiche. “Bisogna saper leggere e interpretare quella che è la cultura della complessità: i dati economici che abbiamo dal 2008 a oggi sono indicativi di un declino economico che, per essere risolto, deve indurre le varie forze politiche economiche a unirsi, non a dividersi. La politica deve essere azione, reazione, e non un mezzo per scaricare colpe sugli altri” sostiene Boccia. “Sollevando la questione industriale e sociale possiamo creare nuovi indotti, nuovo sviluppo, nuovi posti di lavoro. Per fare questo bisogna però accorciare i processi. È necessario intervenire anche sulla formazione, perché stanno scomparendo le figure professionali”.

IMG-7504Chi ha scommesso e investito nel settore dell’educazione nel Meridione è Aurelio Tommasetti, Rettore dell’Università degli Studi di Salerno. Qualità e merito gli aspetti chiave di un ateneo che punta a valorizzare le sue risorse umane, sia in termini di dipendenti, sia di studenti: “Abbiamo 40.000 iscritti su un numero di poco più di 100.000 abitanti che popolano la città di Salerno. Abbiamo concesso agevolazioni e rimborsi integrali sulle tasse universitarie agli studenti più meritevoli. Dobbiamo sostenere gli ultimi, ma dobbiamo premiare i primi”. Il campus è la struttura più grande e più importante realizzata nel Mezzogiorno negli ultimi anni, localizzato in una zona che ha permesso anche agli abitanti delle zone limitrofe di frequentare gli studi.Il Sole 24 ore ci ha promosso al quindicesimo posto tra gli atenei italiani, ma ha anche collocato le cinque province della nostra regione negli ultimi dieci posti per qualità della vita” continua Tommasetti. “Al Sud manca la programmazione, ciò che può permettere il salto di qualità, e una maggiore propensione a figure professionali altamente qualificate, come quella dell’ingegnere o dell’informatico, dove ultimamente si registra il maggior numero di assunzioni”.

Anche nello sport, è forte il desiderio di investire per portare un modello di organizzazione che parte dal Mezzogiorno e arriva a imporsi in ambito nazionale. È Cosimo Sibilia, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, a illustrare i dati di una realtà che produce un PIL vicino al miliardo di euro: “La LND è un mondo non solo sportivo, ma anche culturale, turistico e sociale: aspetto, quest’ultimo, forse più importante. Ogni volta che si deve organizzare una partita o una giornata di campionato, anche in condizioni climatiche sfavorevoli come quelle di oggi, si muove un intero ‘esercito’. Anche noi, attraverso i nostri collaboratori e i nostri dipendenti, riusciamo a organizzare un indotto economico e finanziario in qualsiasi contesto culturale e geografico. Dal piccolo borgo alla grande realtà, la LND coinvolge qualsiasi tipo di realtà: non solo Avellino, ma anche Bari, Messina, Campobasso e, un po’ più a nord, Cesena”.

Source: www.irpinia24.it