Avellino – “I Cittadini in Movimento” contro l’accorpamento Landolfi-Moscati: “La politica degli sprechi si ripete”

"Massimo Passaro: Un paziente con un infarto o un ictus o una crisi respiratoria farà in tempo ad arrivare dall'ospedale di Solofra all'ospedale di Avellino? Un paziente politraumatizzato con una lesione oculare andrà all'ospedale di Avellino o all'ospedale di Solofra? Salverà la vita o l'occhio?"

citt in movimentoAvellino“I Cittadini in Movimento”, guidati dall’avv. Massimo Passaro, denunciano ancora una volta gli sprechi della sanità e le scelte regionali che definiscono “illogiche e scellerate”. Questa volta lo fanno attraverso un incontro al Circolo della Stampa, moderato dall’avv. Maria Rosaria Argenziano, al quale hanno partecipato, oltre al leader del gruppo Passaro, anche il prof. Luigi Gesù Ansalone, l’avv. Antonio Battista, il direttore del Quotidiano del Sud Gianni Festa, la dott.ssa Rosanna Carpentiero. La denuncia del gruppo ha ad oggetto in particolare lo spostamento presso l’ospedale Landolfi di Solofra di due reparti critivi: la geriatria e l’oculistica. Come molti già sanno, il 19 Aprile la Regione Campania ha emesso il decreto n.29, con il quale il Landolfi di Solofra è stato incorporato all’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino, dislocando alcuni reparti da Avellino a Solofra, privando la Città Ospedaliera e gli Avellinesi diversi reparti.

“Abbiamo impiegato 50 anni per accorpare tutti i reparti presso la Città Ospedaliera e ora stiamo tornando indietro” – ha esordito Passaro – “Stranamente la Regione Campania, dopo aver chiuso il presidio ospedaliero di Bisaccia che si trovava in una zona disagiata a tutela dell’Alta Irpinia per un problema di spending review, oggi frettolosamente decide di investire, con grande dispendio di risorse pubbliche, su un ospedale come il Landolfi che è posizionato ad una distanza di circa 10 km da due plessi ospedalieri come quelli di Avellino e Mercato San Severino e non lontano dall’ospedale di Salerno. Molti anni fa, – spiega – per evitare gli sprechi economici derivanti anche dal continuo via vai di ambulanze, che dalla periferia si disperdevano tra i 4 plessi ospedalieri allora attivi (il Maffucci, il Capone, Viale Italia e Monteforte), si pensò di creare l’Azienda Ospedaliera di secondo livello. Nel 2018, in barba alla più elementare logica, dall’alto decidono di decentrare alcuni reparti, lasciando un’azienda di 2° livello, quale il Moscati, senza reparti essenziali, costringendo tutti i pazienti a raggiungere Solofra con tutti i disagi dovuti alla galleria spesso interrotta (una tra le 13 gallerie più pericolose di Italia), una viabilità insufficiente ed inidonea anche per la mancanza di una corsia di emergenza” 

La critica di Passaro pone l’attenzione soprattutto sulla perdita per la città ospedaliera di due particolari reparti: l’oculistica e la geriatria, dopo che nel 2017 sono stati già soppressi i reparti di terapia geriatrica intensiva e di terapia antalgica. “Il Landolfi è un ospedale che, seppure vanta la presenza di un pronto soccorso, manca di reparti fondamentali per l’arrivo di pazienti con gravi crisi in atto, quali la rianimazione, la cardiologia con l’endodinamica, l’urologia, la neurochirurgia, la neurologia con stroke unit, la pneumologia, tutte specialità necessarie a poter gestire un paziente in gravi condizioni. Non si vede come si possa gestire un paziente geriatrico, che è un paziente complesso, senza il supporto delle altre branche. Lo stesso può dirsi per l’oculistica. Viene compromessa la possibilità di curare i pazienti con un approccio multidisciplinare”.

Infine, immancabile il passaggio sull’amministrazione cittadina: “Avevamo invitato il sindaco Ciampi ma non si è presentato. Non vedo la maggioranza ma neanche l’opposizione. Questo è un oltraggio alla città di Avellino! Tanti soldi per costruire una città ospedaliera e adesso mandiamo gli anziani in una struttura vecchia. L’amministrazione non può restare indifferente di fronte a tutto ciò. Il consiglio avrebbe dovuto convocare un’adunanza per discutere della questione sulla città ospedaliera”. 

Source: www.irpinia24.it