ATS A04 – I sindaci chiedono la separazione da Avellino
11 Comuni su 15 hanno sottoscritto un documento in cui si esorta la Regione Campania a intervenire urgentemente in merito alla rimodulazione del Piano di zona
Avellino – Con D.G.R. n. 1088 del 12.06.09, la Regione Campania istituiva, ai fini della realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali ex lege 328/00, l’Ambito Territoriale Sociale A4 con i seguenti Comuni associati: Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Prata di P.U., Pratola Serra, Petruro Irpino, Pietrastornina, San Martino V.C., Roccabascerana, Rotondi, Torrioni e Tufo.
Con D.G.R. n. 320/2012, la Regione Campania istituiva, altresì, il nuovo ATS A04, comprendente oltre ai 15 Comuni sopracitati anche il Comune di Avellino, con il ruolo di “capofila”.
A distanza di circa 5 anni, l’ATS A04 è inadempiente rispetto alla realizzazione della funzione per la quale era stato istituito, ossia di erogazione alle comunità di “servizi sociali”: tale inadempienza ha fatto sì che i 15 Comuni sollecitassero a più riprese la rimodulazione dell’ATS A04, auspicando la scissione del Comune capofila, sulla base della impossibilità di costruire con Avellino un sistema integrato di interventi e servizi sociali, per la distanza geografica e la diversità territoriale che li contraddistingue nonché per la evidente disomogeneità dei bisogni delle diverse Comunità locali interessate. La Regione Campania, tuttavia, è restata sorda a tali richieste.
Il dato grave e conclamato consiste nel fatto che la “mala” gestione dell’ATS A04 sin qui realizzata dal Comune (capofila) di Avellino, durante l’Amministrazione Foti, ha determinato l’ineluttabile spoliazione delle “possibilità” attribuite ai suddetti 15 Comuni privandoli, di fatto, dei fondamentali servizi sociali, assegnati loro dalla legge n. 328/00.
Ciò ha determinato una totale stasi dei servizi su territorio. Inoltre, i sindaci dei 15 Comuni hanno dovuto subire gli “sbalzi d’umore” dei rappresentanti istituzionali di un’Amministrazione (quella del Comune capofila) che si è dimostrata non all’altezza della funzione assegnatagli dalla Legge.
Quanto detto risulta ancora più intollerabile nell’ottica delle gravose condizioni in cui versa la fascia sociale che di tali servizi non erogati sarebbe dovuta essere la destinataria: gli utenti infatti sono persone anziane, diversamente abili, minori, donne in difficoltà, immigrati, ex carcerati, indigenti e famiglie che vivono in contesti di degrado.
Sembra impossibile che una questione tanto delicata, come quella che concerne l’assistenza delle fasce più deboli delle nostre Comunità, che in quanto tali dovrebbero essere oggetto di una maggiore tutela da parte di chi le dovrebbe “rappresentare”, non riesca a trovare soluzioni: a nulla infatti è servita la strada della “mediazione e del dialogo” che i Sindaci hanno percorso nell’ambito del Coordinamento Istituzionale, presieduto dall’Assessore alle Politiche Sociali Teresa Mele.
Riscontrata, pertanto, l’incapacità politica del Comune di Avellino a svolgere il ruolo di capofila dell’ATSA A04, ed essendo tale incapacità all’origine dell’impasse del sistema di interventi e servizi sociali sul territorio nonché della confusione amministrativa che caratterizza la conduzione dell’Ufficio di Piano, a sua volta inadempiente rispetto alle funzioni assegnatigli dal Coordinamento Istituzionale, i sindaci chiedono alla Regione Campania di prendere urgentemente provvedimenti, a partire dalla suddivisione dell’ATS A04, ossia dalla separazione dei 15 Comuni dal Comune di Avellino.
Alla luce di quanto detto, i Sindaci chiedono un pronto intervento del Presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, il quale, potrebbe, questa volta, dare un chiaro segnale d’“inversione di tendenza” che lascerebbe sperare in un reale riavvicinamento alle istanze che provengono dal basso e che sono, in un certo senso, i problemi “veri” che la politica è chiamata a risolvere in questo periodo storico.