Carlo Avvisati presenta le “Lettere a Tacito” dal latino al napoletano

Nel libro si racconta la tragedia dell’eruzione del Vesuvio, descritta da Gaio Plinio Cecilio Secondo

leletterediPlinioCarlo Avvisati giornalista e scrittore ha pubblicato un volume edito in napoletano mettendo in risalto il dialetto per narrare la sua opera “Comme s’arricettaie zizìò”, le lettere a Tacito sulla morte di Plinio il Vecchio. Nel libro si racconta la tragedia dell’eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C,  descritta in latino nel I secolo d.C. da Gaio Plinio Cecilio Secondo, detto il Giovane, in due lettere inviate allo storico Tacito.

In queste lettere Plinio il Giovane, così chiamato per distinguerlo dallo zio Plinio il Vecchio, racconta proprio in modo dettagliato la situazione vissuta al momento dell’eruzione, infatti, lo scrittore riferisce che lo zio, il 24 agosto del 79 d. c., avendo visto una colonna di fumo che saliva dal Vesuvio, aveva deciso di andare ad osservare la situazione più da vicino, ma poi ero subito corso in aiuto delle popolazioni coinvolte, facendo uscire in mare diverse quadriremi.

In modo fortemente descrittivo, Plinio il Giovane è riuscito a raccontare questi terribili avvenimenti, legati all’eruzione, compresa la morte dello zio, avvenuta per soffocamento il 25 agosto del 79 d. c. Il volume di Carlo Avvisati, risulta essere una novità eccezionale: Avvisati utilizza per la prima volta la potenza del dialetto napoletano per raccontare questi tristi avvenimenti; il lettore, per la prima volta viene a contatto con un importante episodio del passato che ha segnato diverse popolazioni, e prende coscienza della potenza e incontrollabilità del Vesuvio.

Il volume inoltre, presenta una prefazione e postfazione di Agostino Casillo, presidente del parco del Vesuvio, del professor Massimo Osanna, archeologo, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, e del vulcanologo Giuseppe Luongo, professore emerito di Geofisica della terra solida all’Università Federico II di Napoli, già direttore dell’Osservatorio Vesuviano.

Source: www.irpinia24.it