No ai doppi turni per il Mancini, Docenti, allievi e genitori sfilano insieme

Gli allievi del Mancini sarebbero disposti a frequentare in extremis in istituti diversi, ma solo a patto che possano usufruire del regolare orario delle lezioni

mancini evidenzaAvellino – Ancora nessun esito dalla Provincia sul come arginare l’emergenza del Liceo Scientifico Mancini. Dopo la formulata ipotesi dei doppi turni e un tavolo a Palazzo Caracciolo, il presidente Gambacorta non si è espresso definitivamente sull’annosa questione.

Questa mattina gli studenti del Liceo avellinese hanno sfilato in corteo per la Città per protestare contro soluzioni che prevedano la suddivisione dell’orario scolastico in due momenti della giornata, sostenendo l’impossibilità di reggere questi ritmi a causa di impegni extrascolastici e attività legate a laboratori e a progetti sportivi previsti dal curriculum di studi della scuola.

Gli allievi del Mancini sarebbero disposti a frequentare in extremis in istituti diversi, ma solo a patto che possano usufruire del regolare orario delle lezioni, “altrimenti che anche gli altri studenti di tutte le scuole facciano i doppi turni”. 

Ai ragazzi non sfugge l’ingiustizia di dover sacrificarsi per un problema che sembrava essere stato allontanato lo scorso anno dopo il sopralluogo dell’ente comunale. La Procura invece ha emesso parere contrario e ha ritenuto opportuno apporre i sigilli alla struttura, dichiarando che non ci sono i requisiti di sicurezza minimi per rimanere nell’edificio di Via De Conciliis.

Affianco agli studenti anche genitori e corpo docenti, per un totale di oltre 400 persone, stanchi della mancanza di chiarezza e della penalizzazione a cui verrebbero sottoposti qualora si facesse concreta la strada dei doppi turni. Moltissimi degli allievi del Mancini vengono dalla provincia e i loro spostamenti sono legati ai pullman o agli orari di lavoro dei genitori. Gli insegnanti d’altra parte hanno riconosciuto il disagio che avrebbero i propri allievi, anche in termini di concentrazione e di preparazione soprattutto delle classi V all’esame di Stato, fermo restando che la loro rabbia è legata maggiormente al “fulmine al ciel sereno” del sequestro, dopo che per un anno il Mancini è stato occupato da lavoratori e ragazzi senza avere i requisiti di sicurezza prescritti dalla legge e che “solo la fortuna abbia giocato a favore della scuola, perché laddove si fosse verificato un evento sismico o fosse crollato qualche solaio cosa sarebbe accaduto? Chi si sarebbe preso la responsabilità?”

Source: www.irpinia24.it