Il Dizionario Biografico Irpino di Francesco Barra arriva in libreria

L'Irpinia da ieri a oggi con gli uomini che ne hanno costruito la storia, Montefusco: "Un libro che ogni famiglia irpina dovrebbe conservare gelosamente".

immAvellino – Il Dizionario Biografico Irpino di Francesco Barra, ordinario di Storia Moderna all’Università degli Studi di Salerno, è stato presentato ieri sera alla libreria Mondadori di Avellino. Moderatore dell’evento il giornalista Gianni Festa, che ha introdotto l’opera definendola “un’attenta e pregevole ricostruzione storica che consegna all’opinione pubblica la storia di una classe dirigente che ha dato lustro all’Irpinia“. Di un’opera monumentale si tratta, che annoda i fili della storia, dal Medioevo ad oggi, attraverso 109 profili biografici e disegna, così, stralci della città di Avellino in un’epoca in cui, dalle parole di Gianni Festa, “ancora aveva un’anima“: “ho avvertito un senso profondo di solitudine, perché - spiega Festa - leggendo mi sono accorto di quanto inefficiente sia l’odierna classe dirigente, barbari che hanno fatto naufragare i sogni del passato“.

Che il problema enorme dell’eclissi delle classi dirigenti non riguardi solo Avellino e la Campania, emerge nel corso del dibattito e lo afferma apertamente Barra, che dice essere mondiale una crisi di valori fondanti, avvertita con maggiore forza nelle periferie, laddove più fragile risulta il tessuto connettivo economico e sociale.

Nelle intenzioni degli autori il dizionario si propone come un repertorio di uomini di grande caratura internazionale, ma anche di personaggi minori su cui non esiste alcun cenno biografico, silenziosi, sì, ma dalla risonanza sorprendente, che rivelano l’essenza fondante di un territorio ricco di ingegno. Frutto di attenta ricerca scientifica e puntuale documentazione, l’opera è assolutamente originale nei contenuti, soprattutto per quanto riguarda i minori, e lo stile chiaro, non erudito, la rende accessibile ai più, tanto da poter essere impiegata anche per l’apprendimento scolastico. “L’opera è ambiziosa – ha affermato Barra – e nasce da un impegno morale che ha lo scopo di innescare un processo di recupero della memoria individuale e collettiva, fondamentale per stabilire il tessuto connettivo della società irpina dall’antichità ai giorni nostri“. Perché, se è vero che le classi dirigenti hanno la responsabilità di creare condizioni di vivibilità sociale e culturale, il popolo ha il dovere di conoscere la propria storia e il patrimonio umano e intellettuale che ha ereditato.

 

di Eleonora Fattorello

Source: www.irpinia24.it