Fumo e cenere in Irpinia. Danni per la salute? L’Arpac rassicura

La relazione evidenzia come i livelli di polveri sottili non hanno comunque superato le soglie oltre le quali respirare l'aria potrebbe risultare pericoloso per la salute dell'uomo

incendio testo (2)A seguito dei roghi sviluppatisi negli ultimi giorni in diverse zone del Monte Vesuvio e della cenere che ha raggiunto, complici le raffiche di vento, anche l’irpinia, sono stati in tanti a chiedersi se respirare quell’aria poco pulita potesse provocare danni alla salute.

L’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, ha diffuso, a seguito di specifici controlli, i dati sulle condizioni meteo ambientali e sulla qualità dell’aria. La relazione evidenzia come, nelle giornate in cui alzando gli occhi ci siamo ritrovati con il cielo coperto da fumo e con pioggia di cenere, i livelli di polveri sottili non hanno comunque superato le soglie oltre le quali respirare l’aria potrebbe risultare pericoloso per la salute dell’uomo.

Nel caso specifico, in considerazione dell’estensione delle emissioni di inquinanti come meglio dettagliata di seguito, è stata attivata una prima verifica dei dati orari acquisiti nel corso del giorno 11/7/2017, fin dal pomeriggio della stessa giornata; non sono stati rilevati superamenti dei limiti di legge”. Questo è quello che si legge nella relazione dell’Arpac.

Continua: “Per quanto riguarda le polveri sottili, la maggior parte delle stazioni misura la concentrazione media giornaliera: per l’11 luglio si nota un modesto incremento, entro il limite di 50 microgrammi/metrocubo ad eccezione di Giugliano presso lo STIR, con il valore più elevato misurato in Campania, pari a 122, di Acerra Zona Industriale con una concentrazione media giornaliera di 71, dove si risente anche di emissioni locali, e di Nocera Inferiore con un valore di 80”.

La provincia di Avellino resta “al sicuro”. Il cielo scuro, l’aria pesante e quasi irrespirabile, i “fiocchi” di cenere da cui siamo stati invasi resteranno solo uno spiacevole spettacolo nei nostri ricordi, a cui, speriamo, non saremo mai più costretti ad assistere.

Source: www.irpinia24.it