Rusolo (PD): “Estendere il nostro orizzonte culturale, non siamo un partito liquido”
Dopo la riunione del 6 Luglio al coordinamento provinciale del PD di Avellino e la nomina del garante per la fase congressuale, continuano i dissidi a via Tagliamento
Avellino – Dopo la riunione del 6 Luglio al coordinamento provinciale del PD di Avellino e la nomina del garante per la fase congressuale, continuano i dissidi a via Tagliamento. Abbiamo chiesto a Maria Rusolo, presidentessa di EuDem, quale fosse la posizione del suo gruppo in merito alle questioni calde del partito in provincia.
E’ stato nominato il garante per il congresso e allargata la platea agli iscritti on-line, si può dire che la patata bollente si è raffreddata o potrebbero esserci ancora sorprese?
“Il Pd ci ha abituato a numerose sorprese in questi anni, credo che il punto a cui siamo arrivati abbia rappresentato l’acme negativo del nostro partito, che non ha dato una bella immagine di sé alla provincia e ai vertici nazionali, anche se non è la prima volta. Per me non è mai stato un problema mettere al voto gli iscritti on-line, lo statuto consente questa modalità, ma è come i rais del partito hanno pensato di gestire quella piattaforma, immaginando di legittimare solo quegli iscritti che come pecore belanti si recano a votare senza alcuna analisi critica dei fatti. Il PD si deve interrogare non sugli iscritti on-line o meno, ma sulla capacità di catturare l’attenzione dei giovani e di quelli che non si sentono rappresentati da noi. Non possiamo avere chi ci sostiene alle urne se il partito è completamente scollato dalla realtà”.
La data del 23 Luglio si può dire saltata, i vertici di via Tagliamento hanno fatto appello alla responsabilità lavorando per attenersi quanto meno ai tempi prescritti dal nazionale. Qualcuno, però, ha premuto più di altri per arrivare quanto prima al congresso, come l’On. Famiglietti…
“Non ho mai capito questa esigenza della corsa in avanti e mi dispiace per l’onorevole che rispetto, ma in questa circostanza ha dimostrato una scarsa lungimiranza politica, per altro il suo candidato è un nome che non andrebbe più riproposto in alcuna circostanza”.
Per quanto riguarda la questione delle spettanze, lei è anche avvocato, come crede bisogni procedere?
“I trasferimenti delle quote sono indispensabili per il funzionamento della macchina amministrativa dei circoli e di un Partito Democratico che si rispetti. Il problema della burocratizzazione del partito e della necessità di verificare come i circoli riescano a sopravvivere dipende anche dall’accertare il trasferimento di quei soldi del tesseramento, ma anche di controllare quali circoli esistano davvero. Il partito non può cristallizzarsi solo sul congresso, deve ripensare totalmente la sua struttura e il nazionale non può pensare che noi diventiamo come i grillini una piattaforma on-line e basta. I social aiutano certo, ma noi siamo un partito che storicamente è radicato nel territorio e perciò abbiamo bisogno di stanze. Basterebbe chiarire quali sono gli strumenti di finanziamento e le modalità di reperirli regolarmente”.
Prima accennava ai giovani, alla capacità di catalizzare il loro interesse. Ha anche di recente dedicato una sua riflessione in merito a Irpinia Streat Mood, asserendo che esiste un tessuto dinamico e una speranza per questo territorio e che sono proprio le energie autonome della provincia a rappresentarne il meglio. Pensa che il fattore centro città sia stato determinante per il successo dell’evento?
“Come ben sa vengo dal mondo delle associazioni, quindi non potevo non riscontrarne gli elementi positivi. Non possiamo arroccarci sempre nell’abitudine negativa dell’avellinese di criticare. Non è facile organizzare un evento come quello messo in piedi da questi ragazzi. Mi auguro che sia stato creato un brand da riuscire a esportare anche in altre zone della città. La mia visione per il futuro dell’estate nella nostra città ha sempre avuto come punto nevralgico la possibilità di organizzare eventi dislocati. Non capisco perché accapigliarsi affinché il concertone si svolga necessariamente per il corso di Avellino. La periferia non è solo un bacino di voti da cui recarsi a scadenza elettorale. La bellezza va esportata per essere riconosciuta in maniera più ampia. Mi chiedo perché non si possa, per esempio, aprire un bando e collocare degli strumenti musicali nelle zone periferiche della città e dare la possibilità ai selezionati di allietare le serate estive non solo al centro città. La realizzazione di un progetto simile avrebbe costi residuali rispetto a un evento di 45.000 euro concentrati in un unico grande evento. C’è da dire che questi ragazzi hanno fatto tutto da soli, senza l’aiuto degli amministratori locali, più interessati a gestire non si sa bene come altre strutture pubbliche. Bisogna cominciare a dire che cosa si vuol fare da grandi, proprio per questo il 14 Luglio con EuDem racconteremo cosa vorremmo per la città e per il partito democratico”.
Venendo all’immagina di cosa si vuol rappresentare, le sembra possibile schiacciare il partito sulla visione di Renzi per quanto riguarda l’emergenza migranti, ossia quell’aiutiamoli a casa loro di salviniana memoria?
“Noi abbiamo perso le amministrative in Italia anche per la claudicanza in materia di accoglienza. Credo che la sua frase sia stata estrapolata da un contesto più ampio, ma in ogni caso chi vuol fare il Premier deve star attento a ciò che scrive e a ciò che dice. Quel che ne vien fuori ha un suo senso. Il problema dell’accoglienza è europeo e noi italiani lo abbiam sottovalutato. Non c’è controllo di nulla, è visibile. Ecco perché io credo che il mio partito debba fare una riflessione molto seria, diretta a tutelare l’identità del nostro paese e ciò si concretizza certamente con l’applicazione dello ius soli. D’altra parte è necessario aiutare i Paesi da cui arrivano i maggiori flussi a trovare una propria indipendenza. L’accoglienza dovrebbe diventare un problema degli enti locali, perché c’è la necessità di una concertazione a livello territoriale che tenga conto della capacità di ricevere flussi”.
di Francesca Contino