Progetto “Asbesto 2.0″ – Avellino scelta tra le “città pilota”

L'obiettivo è ’individuazione e la bonifica dell’amianto negli edifici scolastici, tre le città scelte come campione oltre a quella irpinia troviamo Alessandria e Pisa

5 Avellino – Si è tenuto a Palazzo di Città l’incontro sul progetto “Asbesto” di mappatura dell’amianto nelle scuole, che ha proposto Avellino come una delle città pilota in Italia. Al confronto hanno partecipato gli Assessori Augusto Penna (ambiente) e Costantino Preziosi (lavori pubblici), Laura Galimberti coordinatore della struttura di missione dell’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Francesco Iacobucci dell’Agenzia coesione territoriale, Francesco La Pietra di Ancitel, Nicol Assegbede della Sogesid, Saverio Tassoni del Ministero dell’Ambiente, Pompilio Modica dell’anagrafe edilizia scolastica della Regione Campania, Girolamo Giaquinto consigliere provinciale delegato edilizia scolastica, Gaetano D’Agostino responsabile servizio edilizia scolastica di Palazzo di Città, Giovanni Micera responsabile servizio edilizia scolastica per la Provincia di Avellino.   

Da un punto di vista operativo sarà possibile prefigurare due macro fasi di attività ed in particolare una prima fase dedicata alla raccolta, gestione e ottimizzazione dei dati attualmente disponibili a cui può seguire una seconda fase caratterizzata da azioni di verifica e aggiornamento dei dati. Il risultato complessivamente atteso è quello di individuare in modo puntuale gli edificati “sospetti” per poi poter indirizzare in modo efficace e sostenibile interventi tesi al risanamento delle stesse strutture scolastiche.

Come dichiara Laura Galimberti: “Oggi parte questo progetto  che individuato tre località pilota al Nord, al Centro e al Sud Italia in cui verrà sperimentata una metodologia scientifica per la rilevazione e l’analisi della presenza dell’amianto che mira a mettere a sistema tutte quelle banche date esistenti ma disomogenee e disorganizzate. Le Regioni stesse mandano al Ministero informazioni spesso non complete frammentate o rilevate con metodologie diverse”. 

“Partendo da queste tre località campione – continua la Galimberti - si conta di dare avvio ad una metodologia che possa essere estesa poi al territorio nazionale, certamente l’analisi è il primo passo al quale segue una programmazione, anche di risorse, che sia seria e che miri ad una fase di progettazione di questa rimozione dell’amianto e smaltimento dello stesso. Ci siamo dati un anno di tempo per l’avvio del progetto di monitoraggio, relativo alla fase di analisi e parte della fase di progettazione che sono già finanziate”

L’obiettivo del progetto Asbesto, condotto da Ancitel in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e coordinato da Sogesid, con il supporto della Struttura di Missione per l’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è quello di perfezionare una metodologia di indagine speditiva, applicabile su larga scala in tempi ristretti, che preveda l’utilizzo di risorse, strumenti e competenze già consolidate nel campo del telerilevamento (remoto e di prossimità), in modo integrato e sostenibile. Il dominio di interesse sarà circoscritto al controllo della presenza di materiale contenente amianto sulle coperture degli edifici scolastici e nelle aree limitrofe.

Si tratta di un importante progetto nazionale – ha spiegato l’Assessore Augusto Penna – che vede Avellino tra le tre città d’Italia che sperimenteranno questa mappatura di amianto relativamente alle scuole e alle aree limitrofe. La scelta di Avellino, così come quella di Alessandria e di Pisa, è rappresentativa di città medie del Nord, del Centro e del Sud. Il progetto mira ad una mappatura generale di quella che è la presenza di amianto all’interno delle scuole e si propone come progetto pilota da estendere all’intero territorio nazionale. La mappatura sarà effettuata con l’utilizzo di droni, di altre tecnologie anche satellitari, integrata con rilievi a terra”.

“Lo scopo – conclude l’Assessore – è quello di avere un database dell’amianto nelle scuole necessario anche per integrare il Piano nazionale amianto rispetto al quale si potranno ottenere finanziamenti utilizzabili proprio per la messa in sicurezza degli edifici scolastici”.  

 

Source: www.irpinia24.it