Bove (Pd): “Ripensiamo il partito e torniamo a parlare di politica”

Il membro dell'assemblea regionale ha discusso con noi della necessità del Pd di rinnovarsi e riportare il dibattito su temi che coinvolgano tutta la comunità

bove giovanniAvellino –  Manca una settimana all’iniziativa organizzata dall’associazione avellinese di EuDem, in luogo della quale sarà presentato il documento sul modello organizzativo e le forme di partecipazione all’interno del Pd. Che il Pd da tempo necessiti di mettersi in discussione è fatto evidente, ragion per cui ne abbiamo parlato con Giovanni Bove, membro dell’assemblea regionale del partito. 

Può dirci in maniera più approfondita di cosa parlerete venerdì 31?

EuDem già da Febbraio ha lanciato questa proposta contenutistica, con cui chiede al Partito Democratico di fare un salto di qualità in termini di capacità di pensiero e di affrontare i temi di europeizzazione. Ovviamente questa vuole essere l’occasione per confrontarsi con i militanti, gli iscritti e i segretari di circolo sulle questioni prettamente organizzative ma in un’ottica politica. Non è immaginabile che si parli ancora del tesseramento on-line, senza preoccuparsi di come risolvere le problematiche quotidiane della base del nostro partito. Dobbiamo assolutamente innalzare l’asticella del dibattito e dei contenuti nel partito provinciale. Vedremo se ci sarà partecipazione da parte dei segretari di circolo, se verranno a discutere di come gestire questi problemi o resteranno ancora solo al come denunciarli”. 

Dunque soffermandoci sulle questioni provinciali, come si costruisce qui una rete di militanti del partito?

“Sicuramente va ridisegnata l’intera funzione dei circoli e tra le proposte che intendiamo fare c’è la riduzione del numero dei componenti delle assemblee e delle direzioni, c’è la creazione di una filiera di progettualità virtuosa, con dei centri di coordinamento forti che mettano in rete quei progetti che sono in grado di promuovere attività politica vera sul territorio. Questo è quello che noi chiediamo al Partito Democratico in termini di sforzo organizzativo e lo facciamo in questo momento topico, visto che siamo in piena fase congressuale, affinché le tre mozioni che si sfidano per la segreteria diano delle risposte alle esigenze aggregative dei militanti, senza limitarsi solo a richiamare le file”.

E’ da tempo che si ha la percezione che il Pd abbia smesso di parlare della città, ripiegando in vecchie cattive abitudini…

“La crisi della politica e dei circoli in questa provincia si riflette anche sulla capacità di fornire una funzione di guida all’amministrazione, ecco perché è importante recuperare i ruoli a partire dalle segreterie. Purtroppo abbiamo a che fare nella realtà con circoli che si risvegliano solo nel momento del tesseramento, ma che sostanzialmente non esistono oltre certi appuntamenti”. 

Il sindaco Foti ha dichiarato che non intende ricandidarsi alle prossime amministrative. Pensa che sarà così e se sì da dove si ripartirà?

“Un conto sono le dichiarazioni che si rendono, un altro, invece, quelle che sono le responsabilità politiche che questa giunta si porta dietro. Da militante del Pd, avendo un sindaco del mio partito, mi augurerei che Foti si ricandidi passando per lo strumento delle primarie. Una non candidatura di Foti è un’ammissione di fallimento di questa esperienza amministrativa. Noi cercheremo di fare all’interno del partito una battaglia di rinnovamento e di rottura, sia nei contenuti che negli attori, perché riteniamo che lo stato comatoso e pietoso in cui versa la città non meriti ulteriori commenti. La nostra linea è sempre una discussione democratica, che passi per il rispetto delle regole”.

Il tesseramento e l’inizio della fase congressuale hanno aperto la strada anche a tanti militanti che hanno deciso di lasciare il partito. E’ una sconfitta o pensa che ora possa determinarsi una nuova fase di coesione?

“Le scissioni secondo me sono sempre degli errori, sia per chi le fa, sia per chi le subisce. Il Pd deve interrogarsi sugli errori compiuti, ma in un’ottica nuova. Personalmente ritengo che le battaglie si debbano condurre all’interno di certe strutture, con tutti i limiti del caso e del momento, anche perché la sinistra ha le sue responsabilità e non bisogna essere renziani per rendersene conto. E’ inutile demonizzare Renzi, che non è altro che il frutto finale di un percorso lungo anni, e cercare di consumare sul tavolo delle vendette personali la fine dell’esperienza della sinistra. Non esistono padroni del marchio, perché sinistra è il modo in cui quotidianamente scegliamo di vivere e di incarnare i valori della solidarietà sociale. Renzi di passi in questo senso ne ha fatti, probabilmente doveva fare meglio, ma è innegabile che la posizione assunta in Europa sia una posizione di sinistra. Abbandonare la nave, dopo tra l’altro aver condiviso tutto durante il governo Renzi, non ha del tutto senso. Nessuno dice che ci sia serenità all’interno del Pd, ma molto dipende per la costruzione della nostra comunità dalle decisioni che oggi prendiamo. Chiunque sarà il futuro segretario ci aspettiamo che si affronti la questione morale, che si provveda a chiudere i conti con chi utilizza la politica per fini non collettivi, la questione meridionale e tanti altri temi che appartengono alla nostra cultura e al nostro modo di impegnarci pubblicamente”.

L’8 Aprile EuDem sarà a Bari per la scuola di formazione nel Meridione…

“L’8 Aprile sia a Bari che a Mestre ci sarà la scuola di formazione. A Bari ci soffermeremo sul tema dello sviluppo e della coesione territoriale e lo faremo con persone di altissimo profilo, perché riteniamo che su queste sfide si giochi il futuro del Pd nel Mezzogiorno. Quando parliamo di sostenibilità intendiamo capire in che modo leghiamo la tutela delle eccellenze dei singoli territori con i temi della multiculturalità e dell’accoglienza, in che modo scegliamo di coordinare il lavoro nella strategia per le aree interne con le nuove programmazioni dei fondi 2014-2020, come trasformare tutto questo in un’occasione e non nell’ennesima grande torta da spartire. Ci auguriamo che anche dalla provincia di Avellino giungano tante persone”. 

 

 

Source: www.irpinia24.it