Presentazione dell’Associazione “Fai Antiracket Avellino Fina Maisano Grassi”

All’evento, tenutosi stamane in Prefettura, hanno partecipato il Commissario Straordinario Prefetto Domenico Cuttaia ed il fondatore del F.A.I. Presidente onorario Tano Grasso

16832827_10210749217280647_1503496961_oAvellino – Oggi in Prefettura, presso il Salone degli Specchi, è stata presentata l’Associazione antiracket ed antiusura denominata “Fai Antiracket Avellino Fina Maisano Grassi”, aderente alla Federazione delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane – F.A.I.. All’incontro hanno partecipato il Commissario Straordinario per il Coordinamento delle iniziative Antiracket ed Antiusura Prefetto Domenico Cuttaia ed il fondatore del F.A.I. Presidente onorario Tano Grasso. All’evento hanno assistito il Liceo Scientifico “De Caprariis” di Atripalda e l’Istituto Alberghiero “Manlio Rossi Doria” di Avellino.

Il Prefetto di Avellino, Carlo Sessa, sostiene che il fine di quest’associazione è creare una cultura e favorire la collaborazione delle potenziali vittime con le forze dell’ordine, con le istituzioni e le associazioni. “Il fenomeno dell’estorsione e dell’usura – dichiara il Prefetto – rappresenta una delle più grosse preoccupazioni per il controllo in una provincia. Questo è il canale più facile da utilizzare da parte della criminalità, per accedere a quei bisogni economici che gli consente di lavorare in maniera assolutamente vantaggiosa rispetto a un’economia stabile e corretta. I flussi di denaro che si ricavano, non essendo noti e tassabili, consentono alle organizzazioni criminali di avere un grosso vantaggio rispetto all’imprenditoria onesta”. “Il fenomeno – continua Sessa – pur non essendo noto è costantemente presente nella realtà. Il non esserci denunce nel secondo semestre dell’anno passato, non significa che il caso non esista. Convincere gli imprenditori a collaborare è sempre un’impresa difficile ed è questo che ci accingiamo a portare avanti per creare nuove partecipazioni. Bisogna creare un supporto che ispiri la massima fiducia al fine di collaborare con le forze dell’ordine”.

Il Commissario Straordinario per il Coordinamento delle iniziative Antiracket ed Antiusura Prefetto Domenico Cuttaia spiega: “Più denunce ci sono e più le forze dell’ordine possono offrire tutela e protezione alle vittime. Chi denuncia assicura alla giustizia il malvivente che ha danneggiato se stesso e la propria famiglia. In più, il perseguitato dalla mafia viene risarcito senza attendere l’esito del processo, fin dal momento della denuncia. Si dà alla vittima un risarcimento economico-finanziario per far sì che possa rientrare in quel circuito economico in cui è stato sconsacrato”. “Con la creazione di questa neo-associazione – continua Cuttaia – vogliamo sviluppare in modo ancora più capillare un’attività di prevenzione e contrastodei fenomeni dell’estorsione e dell’usura. Espressioni tipiche della presenza di associazioni malavitose sul territorio. Ci auguriamo che crescano il numero di denunce dei fenomeni di usura perché ciò significa fare un atto di solidarietà ed esporre maggiormente i malfattori. Denunciare non è solo una rivalsa per la vittima, ma è anche un modo di essere solidali con gli altri”.

Il Presidente onorario Tano Grasso racconta: “Sono 27 anni che svolgo questo mestiere ed è un lavoro basato sul rapporto diretto con le persone. L’antiracket esiste perché non ci sia mai più solitudine e isolamento. La città di Avellino non è paragonabile ad alcune zone di Napoli o province di Caserta, però questo non significa che non ci siano denunce e il problema non esista. Le istituzione garantiscono al massimo livello la protezione e la collaborazione. Vent’anni fa non si aveva una sensibilità e una professionalità così adeguata. Con questo sportello per la denuncia di episodi di usura offriamo ai nostri colleghi di Avellino un nuovo strumento”. “La nuova associazione antiracket – conclude Grasso – è gestita da altri imprenditori e commercianti e sono proprio loro a incitare alla denuncia in quanto hanno già subito vicende di usura e hanno avuto il coraggio di dichiarare alle istituzioni i malviventi per rendere la loro vita priva di ogni condizionamento”.

Source: www.irpinia24.it