Aggressione all’auto di Toni ad Avellino – le dichiarazioni dell’ex-bomber

Un manipolo di 15 persone colpiscono la vettura di Toni e Setti con calci e pietre. Il commento: " Queste persone non sono tifosi "

imgresAvellino – Al termine della gara di serie B, Avellino-Verona, terminata 2-0 in favore degli irpini, il vicepresidente della società veneta, ex-calciatore e campione del mondo nel 2006 Luca Toni spiega ai microfoni di Sky e successivamente ai giornalisti locali l’episodio increscioso accaduto all’auto che trasportava lui, il presidente del Verona Maurizio Setti e altri membri dello staff dell’Hellas mentre si apprestavano a raggiungere lo stadio Partenio.

” All’altezza della rotonda adiacente all’ingresso della porta carraia dello stadio di Avellino un manipolo di ragazzi e non tifosi, perchè non mi sembra giusto utilizzare questo termine, ci ha letteralmente aggredito con calci alla carrozzeria dell’auto e lanci di pietre. Fortunatamente, grazie alla destrezza del mio amico che guidava la macchina siamo riusciti a sventare la minaccia, ma sono stati attimi di paura ” - queste le parole di Luca Toni che prosegue – ” I sostenitori dell’Avellino sono stati molto educati e civili, per tale ragione gli artefici di questo gesto non bisogna accostarli ai tifosi, sarebbe sbagliato. Non capisco il motivo di tale azione, se nell’auto ci fosse stato un bambino poteva restare traumatizzato, considerando che ci siamo spaventati noi che siamo adulti e vaccinati “.

L’ennesima sconfitta per il calcio a causa del vile comportamento di alcune persone che, celandosi tra i tifosi per bene che vanno allo stadio con amici e famiglia, per sostenere la propria squadra continuano ad inquinare lo sport più bello del mondo macchiando, quest’oggi, anche la bellissima cultura del pallone che abbiamo ad Avellino.

Toni ha detto bene, queste persone non sono dei tifosi, solo teppisti che sfogano la loro frustrazione e insoddisfazione con atti di vandalismo ingiustificati. Ma la critica al fenomeno ultras non è esente nelle fila veronesi. Lo sfottò è ben accetto se si rispettano i limiti della decenza senza sfociare nel razzismo. Particolare che sembra essere sfuggito ai circa 300 supporter dell’Hellas che hanno innalzato cori verso il popolo irpino rimembrando con lugubre sarcasmo la tragedia del terremoto del 1980.

Lo staff del Verona non ha chiesto di essere scortato fino allo stadio, e questa notizia l’abbiamo appresa proprio dai funzionari d’ordine accorsi dopo la vicenda su raccontata. Particolare confermato anche da Toni: ” Eravamo in ritardo – dice – ma non credo che sia necessaria la scorta per andare allo stadio. Non me la prendo con le forze dell’ordine però mi sarei aspettato il loro intervento tempestivo una volta accaduto il fatto. Dopotutto, credo che i soggetti in questione, protagonisti della ” bravata ” , non pensavano che nella macchina ci fossi io e il presidente ma qualche tifoso. Cosa egualmente strana perchè la nostra auto non aveva alcun riconoscimento veronese al suo esterno “.

Terminato il racconto della vicenda, l’ex-calciatore spende parole anche sulla prestazione del Verona. ” Quest’anno siamo partiti alla grande e adesso stiamo affrontando un periodo di difficoltà. L’Avellino ha la metà dei nostri punti ma ha fatto una grandissima partita che ha meritato di vincere. Ripartiamo da qui, con la voglia di migliorarci e riprenderci quel primo posto che oggi abbiamo perso “. ” Siamo comunque secondi – conclude – siamo una squadra forte e compatta, meritiamo la promozione “.

di Michael Mambri

Source: www.irpinia24.it