Angelo muore assiderato al Mercatone – l’ennesimo calcio all’umanità

Ogni testata giornalistica irpina è solidale verso la condizione dei rifugiati al Mercatone. Si faccia qualcosa per impedire altre situazioni spiacevoli

news36302Avellino – Il 2017 non inizia assolutamente con buone notizie, ne tanto meno con buoni propositi. Questa mattina al Mercatone, luogo che oramai da diversi anni è diventato rifugio di uomini poveri che non possono permettersi un tetto sopra la testa, si è registrato un fatto increscioso. Angelo, che da diverso tempo viveva in quella struttura abbandonata a se stessa, è stato ritrovato morto da un suo “ coinquilino “. Il freddo pungente che da giorni si è abbattuto su Avellino e provincia è stato fatale per l’uomo nel corso della notte di ieri, ed è passato a miglior vita senza poter neanche salutare i suoi figli.

Sembrerebbe la classica notizia di cronaca, e in effetti lo è; ma è tutto ciò che gira intorno alla situazione di disagio patita da queste persone che fa rabbia. Fa rabbia perché un senso logico non c’è. Siamo nel 2017 e assistiamo ancora ad episodi di questo genere. Sono tutti senza parole, i quotidiani di tutto il capoluogo hanno riportato la notizia e si sono detti solidali verso la scomparsa di Angelo e sulle condizioni inaccettabili degli altri individui costretti a vivere nel Mercatone.

Da anni Ottavio Giordano, noto giornalista di Telenostra, ha combattuto battaglie senza sosta per garantire la tutela a queste persone sfortunate, ma i poteri hanno sempre fatto orecchie da mercante. Nessuno si è davvero preoccupato di trovare una soluzione. Nessuno ha mai messo in cantiere una proposta per la realizzazione di centri d’accoglienza per gli sfortunati. La Caritas è satura. Questa è la vera fine del mondo, quando la dignità di una persona viene calpestata e ignorata a tal punto che è costretta a vivere ai margini della società civile, e nel caso di Angelo rimetterci la pelle, mentre gente incompetente che sta mandando alla deriva una città si crogiola con stipendi oltremodo superiori alle loro esigenze e prestando attenzione a situazioni, per l’amor di Dio allo stesso modo importanti e serie, ma senza comunque raggiungere un obiettivo esaustivo per il bene della società, ma solo per i loro interessi.

Sembra la battaglia contro i mulini a vento raccontata nel 600 da Miguel de Cervantes nel romanzo Don Chisciotte de la Mancia. Ma l’indifferenza dei poteri verrà sempre criticata dall’urlo della cronaca di noi giornalisti che, lavorando ogni giorno per strada a contatto con le persone e con la VERA vita che ogni uomo, donna o bambino affronta dal mattino alla sera, continuerà a rendere pubblica la verità, in attesa che un giorno, ci si augura non molto lontano, qualcuno si metterà la mano sulla coscienza e deciderà di intervenire.

Se perdiamo anche il rispetto verso la vita e verso la solidarietà nei riguardi di chi è più sfortunato di noi siamo davvero finiti. Tutti hanno diritto di vivere dignitosamente la propria esistenza, altrimenti non siamo più uomini … ma bestie.

di Michael Mambri

Source: www.irpinia24.it