Grazie Allevi per aver riscaldato Avellino, almeno una sera

Il pianista ha incantato il pubblico sfidando il freddo e le polemiche: "Per fortuna la gente guarda con gli ochhi del cuore"

13938562_10153541917431199_1063963700454373664_nE’ meraviglioso come la musica abbia la possibilità di salvarci dall’irrigidimento, dalle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore incantato nei confronti delle cose”. Una frase profetica quella del pianista Giovanni Allevi. Ha sfidato il freddo e le polemiche con la sua personalità coinvolgente e la sua indiscutibile bravura. Già con le prime notte ha rotto il convenzionale e critico schema in cui si è rifugiata l’attuale società, ormai incapace di cogliere la “grande bellezza” degli avvenimenti.

 Nessun flop, ma un pubblico numeroso che si è lasciato incantare dalla performance di Allevi. Ricordiamo che è ritenuto uno dei pianisti di musica classica contemporanea più bravi al mondo. Oltre ad essere compositore e direttore d’orchestra. Opinabili il giorno, la location, le condizioni meteorologiche. Nessuna parola d’encomio al Comune. Se non fosse stato per la regione Avellino sarebbe giaciuta nel solito “mortorio” che l’accompagna tutto l’anno. Però non essere entusiasti per la scelta, preferendo qualche cantante neomelodico ad Allevi mi sembra troppo.

Forse parte del popolo avellinese ha rispecchiato l’italiano medio a cui piace essere fatto “fesso e contento”, altrimenti ha sempre da dire. Per fortuna esiste l’altra parte, il pubblico colto che ha saputo apprezzare. E al diavolo anche la partita, per una sera possiamo concederci di spegnere il cervello e lasciarci trasportare dalle emozioni. Soprattutto perché in città non accade spesso di aver la possibilità di sognare, non chiuderci a riccio e stare sempre lì con il dito puntato. Allevi è così, ama sorprendere. Un paio di settimane fa, aproffitto di un piano posizionato nella Stazione di Napoli e messo a dispozione dei passanti. Dopo trenta secondi di suonata l’artista fu subito riconosciuto e si prestò a selfie, baci e abbracci. Credo che se non usciamo da questi schemi, saremo etichettati per molto tempo come semplici “provincialotti”. E questa dicitura la meritiamo tutta.

Mi avevano detto “copriti bene che fa freddo”. E invece, alle prove, al posto del freddo ho trovato un calore umano incredibile. I giornalisti (che fanno il loro mestiere) mi avevano fatto preoccupare, ma per fortuna la gente guarda con gli occhi del cuore. Grazie per l’accoglienza, Avellino”, ha scritto sulla sua pagina Facebook Allevi. Queste sono le pagine belle che dovremmo imparare a scrivere in maniera più frequente. Ci riscopriremo sicuramente migliori. 

Cataldo Daniela

Source: www.irpinia24.it