Intervista – Miguel Gomes, il regista portoghese incanta Avellino

E' uno dei grandi protagonisti del "Laceno d'Oro". Domani ritirerà il “Premio Giacomo d’Onofrio”: "E' un riscatto alla mancata proiezione in Italia del mio film"

IMG_20161210_121109Avellino – Il regista lisbonese Miguel Gomes è uno dei protagonisti del “Laceno d’Oro”. Domani alle 20 e 30 presso il Cinema Partenio ritirerà  il “Premio Giacomo d’Onofrio”, intitolato allo scrittore, poeta e giornalista che ha animato e portato alla ribalta internazionale la rassegna avellinese in qualità di direttore artistico, scomparso nel  2006. Inoltre presenterà in anteprima per la Campania il film evento di Cannes 2015,“Le Mille e una notte – Arabian Nights”. Una trilogia fiaba pasoliniana e documentario in un Portagallo oppresso dalla Troika. “La pellicola è stata comprata in Italia, ma mai proiettata perché l’impresa acquirente è fallita, spiega Gomes. Il Premio che mi è stato assegnato è un risarcimento  a questa mancanza. Pasolini ha un posto in tutti i registi, anche se non hanno coscienza di ciò. Io ce l’ho. L’idea di fondo di Pasolini è recuperare all’interno del cinema e quindi anche della cultura popolare la sua poesia. Per questo motivo che ha deciso di lavorare con la classe popolare. E per combattere l’insuccesso di queste scelte, faceva film sempre più disperati, fino a toccare la fantasia, senza rinunciare alla realtà. Ogni mondo illumina l’altro”.

Il film racconta la crisi del Portogallo in tante storie. L’arte di Gomes è stata quella di donare uno spazio immaginario in un momento buio che stava attraversando il suo Paese. Come per dire al popolo che avevano ancora una sorta di scappatoia e non erano condannati all’eterna crisi.

Esiste all’interno del film un senso di umorismo che è la chiave di sopravvivenza, sottolinea il regista lisbonese”. Poi parla del cinema italiano: “Attualmente è Moretti colui che ha girato i migliori film. Quindici anni fa la speranza è che il cinema risorgesse da Napoli con Gaudino, Martone, Maresco e tanti altri.  Questa speranza si è poi dissolta, in quanto non c’è stata continuità con questi lavori. Guardando al passato e pensando al grande cinema italiano mi viene in mente Rossellini. Ma anche Zurlini che a mio parere ha girato il miglior film in assoluto, “L’estate violenta” del 1959””.

E se del cinema made in Italy resta solo il suo glorioso passato, oltre a qualche recente successo, le cose non vanno affatto meglio per quello portoghese: “E’ in eterna crisi , afferma Gomes. Però i registi hanno una personalità impressionante e realizzano pellicole originali. Sono liberi perché tanto non si guadagna al botteghino e non subiscono pressioni. Questa è la sua forza, la mancanza di potere commerciale che dà la possibilità di potere scegliere attori non professionisti. Ma la libertà non ci salva dalla porcheria”. Ricorda poi il regista Monteiro che ha scritto la storia del cinema portoghese: “Manca molto, è stato l’unico ad andare lontano”.

“Le Mille e una notte – Arabian Nights” ha sfiorato la candidatura agli Oscar. Non è stato scelto per ragioni tecniche, in quanto diviso in tre parti. Gomes sta già lavorando a un altro progetto, anche se non vuole rivelare molti particolari perché si dice molto volubile e potrebbe cambiare all’ultimo sceneggiatura. Qualche mese fa aveva, infatti, detto ai giornalisti di voler girare un film in Mexico sul calcio: “Non voglio dire una bugia anche a voi. Per ora è in fase di scrittura una sceneggiatura tratta dal libro “Brasile ignoto””. Ma magari in futuro potrebbe arrivare anche il film sul calcio: “Ieri sera ho soggiornato a Napoli e ho chiesto ai passanti dove si trovasse l’abitazione di Maradona”.  

Source: www.irpinia24.it