Caso Enrico Cocchia – Plesso San Tommaso unica soluzione

Dopo i vari incontri di stamane, si evince che i ragazzi saranno indirizzati in periferia ma le aule non bastano per contenere tutti gli 850 studenti

Paolo Foti sala riunioniAvellino – La matassa non sembra ancora essere stata sciolta dal comune di Avellino per quanto concerne la problematica relativa all’Enrico Cocchia. Dopo l’incontro al Comune e il vertice a Palazzo Caracciolo si stanno cominciando a valutare ipotesi ” Gli uffici stanno lavorando per sistemare il collaudo amministrativo della scuola di San Tommaso. Si cercherà in 7-8 giorni di risolvere il disagio e la Provincia sta contribuendo alla causa verificando la disponibilità di qualche istituto di sua proprietà per evitare al dirigente scolastico e ai genitori di esercitare un fastidioso andirivieni. Purtroppo il plesso di San Tommaso ha solo venti aule a disposizione e ne occorrono 32, ma ogni cosa può essere risolta “ - così il Sindaco Paolo Foti.

Più preciso invece l’assessore ai lavori pubblici Costantino Preziosi, il quale dopo il sopralluogo fatto in alcuni istituti, commenta la vicenda: ” Il sopralluogo nell’Istituto Ipsia non è andato a buon fine perchè le condizioni del plesso sono già di per se precarie. E’ inutile entrare in un’altra scuola con evidenti problematiche, non avrebbe alcun senso “.

Dulcis in fundo, anche il consigliere Gianluca Festa esprime la sua vicinanza ai genitori degli alunni e ritiene necessario scegliere tra il male minore evitando beghe politiche. ” La richiesta del Comune è di 40 aule ma non ci sono istituti in Provincia con questa disponibilità. Potrebbero esserci altre ipotesi per conciliare tutti i ragazzi in un unico plesso ma occorre più tempo, tale situazione non può essere risolta in una mattinata “.

 

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