Strage bus sull’A16 – La protesta dei parenti delle vittime

I parenti delle vittime del pullman, precipitato dal ponte dell'Autostrada A16 in direzione Napoli il 28 Luglio 2013, protestano davanti al Palazzo di Giustizia di Avellino

tribAvellino – Stamattina quattro persone si sono incatenate davanti al Tribunale di Avellino per rivendicare  la giustizia che non è stata ancora attuata da parte dello Stato per quanto riguarda la tragedia del bus che è precipitato dal ponte dell’autostrada A16 NA-BA all’altezza di Taurano il 28 Luglio 2013. Ai suddetti non è stata concessa la partecipazione all’udienza. 

Uno dei quattro manifestanti, di nome Bruno Giuseppe dichiara: ” Il primo giudice, Fiore, ci ha fatto partire dalla costituzione parte civile e penale. La nostra associazione si chiama “ Vittime della strada A16 Uniti per la Vita” ,ed è nata dopo l’evento. Noi siamo tutti parenti delle vittime e ci stiamo battendo per la sicurezza stradale e per avere giustizia su tutto quello che è accaduto. Purtroppo, la giustizia non c’è stata, ed io sto iniziando a vedere un quadro abbastanza nero di quello che è realmente l’Italia. In questo paese la giustizia punisce i deboli e non la forza, la quale, in questo contesto è l’Autostrada”.

L’Autostrada – continua – è un colosso che ha schiacciato quaranta persone e ora sta schiacciando anche noi. E non solo noi, ma l’Italia intera “.

” Oggi non credo più a nulla – conclude Giuseppe Bruno - solo a me stesso, e il mio manifestare è far capire che ormai in Italia giustizia non ce n’è,  di conseguenza ce la dobbiamo creare noi  con le nostre mani…non so come, ma ce la dobbiamo andare avanti contando solo sulla nostra forza. Qualcuno suggerisce la preghiera, ma considerando che i nostri parenti hanno intrapreso quel viaggio, divenuto poi fatale, per pregare e poi sono più tornati non credo a nessun tipo di preghiera, anzi, credo che sia inutile “.

 

Source: www.irpinia24.it