Nasce il Comitato per il No del centro-sinistra, De Simone: “Una riforma pessima, sbaglia chi vota sì per paura”

Hanno partecipato, anche se da uditori, anche Raffaele Aurisicchio e Lucio Fierro

grasso-de simoneAvellino – E’ nato formalmente questa mattina il nuovo comitato per il No alla modifica delle Costituzione, che insieme a quello di Amalio Santoro è il secondo comitato concretizzato nel capoluogo. Presso il Circolo della stampa si sono incontrati per spiegare le ragioni che condurranno anche diversi esponenti del Pd, in occasione del referendum, ad esprimere parere contrario. Padrino dell’evento Gerardo Adiglietti, assente per questioni private.

A introdurre l’iniziativa è stata Alberta De Simone, che pur essendosi allontanata dalla politica, ha ritenuto di condurre in prima persona questa battaglia. “Il mio è un No convinto – spiega- a questa riforma costituzionale, serbando un pessimo giudizio anche della legge elettorale. Si stanno per modificare 49 articoli e tutti in peggio, sia sul piano formale, con un linguaggio incomprensibile, sia sul piano sostanziale, con un Senato eletto dal consiglio regionale, di cui faranno parte i sindaci, determinando il doppio incarico che oggi è vietato per legge. Il nuovo Senato si occuperà di questioni che nulla hanno a che fare né con le regioni né coi territori, con senatori che decadranno allo scadere del mandato territoriale, quindi con una continua mutazione. Sarà tolto il potere di scelta al popolo e non ci sarà reale risparmio, perché di fatto restano tutte le strutture e tutti i dipendenti del Senato e in più questi 100 senatori avranno la doppia indennità.

Siamo di fronte a una sorta di pastrocchio, riconosciuto come tale da molti intellettuali, tra cui  il filosofo Massimo Cacciari, che ha ammesso di votare Sì per paura delle ripercussioni economiche ed internazionali. Non parlo da politico, ma da ex docente di Costituzione dei Licei, non si può somministrare per cambiamento una riforma pessima, quando bastava dimezzare il numero dei parlamentari tra Camera e Senato, invece, si è preferito affidare alle caste politiche e agli accordi tra gruppi ristretti i nomi dei futuri senatori, non risparmiando nulla, anche perché si è inserita una terza elezione, quella del ballottaggio tra i due candidati premier. Si evita al popolo di scegliere i senatori, ma lo si costringe a votare  una volta in più, con un’ipocrisia di fondo, perché quando due candidati premier si fronteggiano in un ballottaggio, chi prende un voto in più sarà presidente eletto dal popolo, con una svolta di stampo presidenzialista che non si ha il coraggio di dire. Avremmo preferito che qualcuno dicesse chiaramente di volere una Repubblica presidenziale e magari con i contrappesi, quindi un parlamento autonomo, non trascinato dalla maggioranza. Dunque abbiamo un accorparsi di poteri tutti in una sola mano e un senato confusionario, dove il solo atto di coraggio sarà votare No.

Questo è il comitato del centro sinistra che nulla ha a che vedere con il Movimento 5 Stelle e con la destra. Una volta conclusa la fase referendaria ci scioglieremo, perché nessuno di noi intende dare vita a ulteriori correnti all’interno del Partito Democratico”

Durante la discussione è stata proposta come Presidente del Comitato la dottoressa Rossella Grasso, che come sottolineato dalla stessa De Simone, è una figura “neutra”, riconosciuta per la sua competenza e la sua schiettezza. 

A compimento dell’evento, dopo gli interventi di quanti hanno aderito al comitato, anche Mimmo Sarno ha voluto chiarire alcuni punti. “Sia chiaro a tutti - interviene – che il nostro no non è rifiuto del cambiamento o conservatorismo, siamo assolutamente per il superamento del bicameralismo e per questo motivo non possiamo schierarci diversamente. Queste riforma non supera il bicameralismo, né abbatte efficacemente i costi della politica, non possiamo accontentarci”.

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it