Delitto professoressa avellinese, si cerca una collana
Gli inquirenti sono sulle ricerche dell'oggetto che potrebbe essere la chiave dell'omicidio. Intanto si cerca di far luce sugli episodi di violenza subiti dalla donna e denunciati da alcuni testimoni
Bergamo – Gli inquirenti continuano a indagare sull’omicidio di Gianna Del Gaudio, professoressa di 63 anni originaria di Avellino, ma residente a Seriate in provincia di Bergamo, uccisa a coltellate nella cucina della sua abitazione nella notte tra il 26 e il 27 agosto. L’attenzione è ora punta su una collana solitamente indossata dalla donna e sparita nel nulla. Forse proprio su quell’oggetto si nasconderebbe la chiave del mistero.
Un omicidio intricato. I militari hanno effettuato con un metal detector l’ennesimo sopralluogo nella casa della signora Del Gaudio per cercare la collana, ma anche l’arma del delitto, un grosso coltello ancora non ritrovato. Intanto, l’unico indagato resta il marito Antonio Tizzani. Sull’uomo stanno calando nelle ultime ore diverse ombre. Testimoni hanno raccontato che la professoressa subiva botte e percosse dal marito. In effetti, sono stati rilevati segni sul corpo compatibili con questo tipo di violenze.
Una notizia che lascia increduli gli abitanti del paese. I due erano, difatti, stati soprannominati “i fidanzatini” , in quanto erano soliti camminare mano nella mano e manifestare pubblicamente il loro affetto. Un grande amore raccontato anche dalla pagine Facebook e dai ricordi condivisi. Proprio nel mese di agosto erano stati insieme a San Giovanni Rotondo.
Dell’uomo incappucciato visto scappare da Tizzani ancora nessuna traccia.