Avellino – La trasmissione condotta da Paolo Del Debbio andata in onda nella serata di ieri ha fatto luce su come verrà gestito il post – terremoto ad Amatricia e l’attuale situazione nella altre zone d’Italia colpite in passato da violenti sisma.

L’Irpinia ha ricevuto in 35 anni circa 70 miliardi di euro, ma alcune famiglie vivono ancora nei fabbricati leggeri costruiti dopo l’80 per far fronte all’emergenza in via provvisoria. Lo Stato sta ancora recuperando i finanziamenti tramite il costo della benzina e si dovrà aspettare fino al 2023 per coprire quanto speso per la nostra terra.

Anni in cui abusi edilizi, criminalità organizzata con la mano della “mala” politica hanno strappato ciò che spettava di diritto all’Irpinia.

Portavoce degli abitanti di Quattrograna una signora disperata che ha spiegato senza mezzi termini come sono costretti a vivere: “Le palazzine dovevano essere una sistemazione temporanea e invece siamo ancora qui. Voi politici siete dei ladri. Mi sono fratturata un piede per una caduta che mi è costata mille euro. Non abbiamo l’ascensore e non riuscivo a muovermi da casa così ho dovuto chiedere l’assistenza domiciliare”.

La cittadina ha aperto un’altra problematica su cui è alta l’attenzione, i tetti del quartiere in amianto per cui ancora non è stata avviato alcun intervento di bonifica: “Siamo cinque coinquiline tutte vedove. I nostri mariti sono morti di tumore. E’ ora di fare qualcosa”.

L’accorato appello ha strappato l’appaluso dello studio di Rete Quattro.

Ad Amatrice, invece, si discute ancora del crollo della scuola adeguata alle norme sismiche nel 2012. Una tematica scottante che riguarda anche gli istituti avellinesi.  Ricordiamo che l’Irpinia è una zona in cui il rischio terremoto è elevato e non bisogna mai abbassare la guardia per evitare tragedie prevedibili. 

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