L’onorevole Fiano ad Avellino per spiegare le ragioni del sì al referendum costituzionale

Fiano: "In Italia abbiamo bisogno di una democrazia più efficiente, più rapida e più semplice."

fiano_famigliettiAvellino – Continua il viaggio dei comitati per il sì al Referendum Costituzionale di ottobre. Oggi è stata la volta del Pd che, al Circolo della Stampa di Avellino, ha espresso le sue ragioni attraverso la voce del capogruppo del Pd in I Commissione Affari Costituzionali della Camera e relatore del Ddl di riforma costituzionale, Emanuele Fiano. Con lui l’ex Senatore Enzo De Luca, dell’onorevole Luigi Famiglietti, del Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio.

Le ragioni del sì – spiega Fiano – sono da ricercarsi innanzitutto nel fatto che in Italia abbiamo bisogno di una democrazia più efficiente, più rapida e più semplice. Abbiamo un referendum per cambiare la Costituzione e chiediamo di votare sì perché noi taglieremo i costi della politica, investendo quei soldi che risparmiamo per il bene del paese;  perché avremo tragitti più rapidi per produrre le leggi in Parlamento, con una sola Camera a dare fiducia al Governo anziché due;  perché risolveremo i conflitti di attribuzione del potere di legiferare tra le Regioni e lo Stato e quindi renderemo la democrazia istituzionale italiana più rapida, più semplice da capire anche per i cittadini che oggi faticano a comprendere perché una legge approvata dalla Camera aspetti due o tre anni per essere approvata dal Senato, più efficiente perché ci saranno meno intoppi, meno blocchi e in ultima analisi anche più vicina al volere dei cittadini che ci chiedono continuamente di tagliare i costi della politica, noi taglieremo un terzo dei parlamentari e quindi un terzo dei costi diretti che si spendono in questo Paese e nel contempo faremo più rapidamente più leggi per il bene del Paese”.

A chi obietta che nonostante tutto i sostenitori del no, secondo gli ultimi sondaggi, guadagnano terreno, Fiano risponde così: “ I sondaggi sui referendum sono molto difficili da interpretare e da valutare perché tanto dipende dall’affluenza al voto e oggi non è semplice immaginare quella che potrà essere. Tuttavia credo che per ottenere il consenso degli aventi diritto al voto sia sufficiente spiegare loro che il cambiamento della Costituzione lo facciamo per il bene della democrazia e quindi anche per ciò che riguarda la vita materiale delle persone, per dare risposte più rapidamente ai problemi del lavoro, delle pensioni, della scuola, della cultura. Inoltre, non mi sembrano molto forti gli argomenti a favore del no, mi pare anzi che molti di coloro i quali che dichiarano di votare no in realtà vogliano solo votare contro questo Governo e contro il Presidente del Consiglio e queste ragioni, poste di fronte al bene comune, che è il valore della nostra costituzione, perdono ogni forza e credo per questo che vincerà il sì”.

E tornando proprio sulle ragioni del no, approfondendo il punto di vista di chi sostiene che la riforma aumenterebbe i poteri del Presidente del Consiglio, Fiano chiarisce: “È un’accusa totalmente falsa, non cambia nulla della natura parlamentare del Governo.  Il Governo verrà sorretto dalla maggioranza parlamentare della Camera, il Primo Ministro non vedrà aumentati in nessun modo i propri poteri: rimaniamo una Repubblica con un governo di natura parlamentare. Aumentiamo il potere di controllo popolare democratico sulla legislazione in Italia: viene introdotto il referendum abrogativo e viene introdotto con un quorum molto più basso di quello attuale e così si potranno abrogare direttamente, ad opera dei cittadini, le leggi. Introduciamo il referendum propositivo, i cittadini potranno attuare direttamente delle leggi. Introduciamo l’obbligo per il Parlamento di fissare una data per la discussione delle leggi di iniziativa popolare. Quindi c’è tutta una parte di questa riforma costituzionale che aumenta il potere di controllo popolare democratico, in alcun modo si aumentano i poteri del Presidente del Consiglio, né si restringono attorno a lui gli spazi democratici, anzi”.

 

Natascia Tripolino

Source: www.irpinia24.it