“Valle Dei Tumori”: Riprendiamoci la nostra vita
Ieri la riunione a San Barbato del gruppo diretto da Franco Mazza "Salviamo la nostra Valle del Sabato Salviamo la nostra vita" . Nel 2013 si è attestato un tasso di tumori anomalo nei comuni del Sabato. La popolazione è stanca e ha voglia di reagire
La popolazione è stanca, forse troppo. Dire che la “Valle del Sabato” è la “Valle dei Tumori” è una verità scomoda per alcuni, triste e avvilente per altri. Isochimica, il Cdr di Arcella, Novolegno, area industriale di Pianodardine, l’Irm di Manocalzati, l’inquinamento dei corsi d’acqua e a questi si va ad aggiungere, come ultimo, l’incendio dell’Autorimessa di Urciuoli. Siamo circondati. Noi vittime di spietati carnefici. Ognuno di noi ha visto morire un fratello, sorella, madre, padre, familiare, amico. Non possiamo stare più zitti. Di mezzo non c’è la semplice dignità, c’è la salute, il diritto alla vita.
Negli ultimi giorni i cittadini di Atripalda, Manocalzati, Arcella hanno segnalato un odore acre nell’aria. Ma nessuno fin ora ha saputo dare spiegazioni. Si sono così organizzati nel gruppo Facebook “Salviamo la nostra Valle del Sabato Salviamo la nostra vita” e ieri c’è stata la prima riunione a San Barbato, coordinata da Franco Mazza, presidente della sezione provinciale di Avellinodell’ISDE (Associazione Medici per I’Ambiente).
Queste le decisioni assunte: vigilare e segnalare alle forze dell’ordine ogni abuso, fare rete e allargare la base della protesta, manifestazione a breve sotto la Prefettura per interrompere il trattamento dell’umido in siti inidonei a tale scopo come quello di Manocalzati, promuovere da parte dell’Asl una indagine epidemiologica su tutta la Valle del Sabato) “costringere” ARPAC a fare i rilievi ambientali adeguati a tutti gli impatti e alle emissioni su tutte le matrici, sottoscrizione tra i cittadini della valle per poter procedere a rilievi ambientali “in proprio” facendo ricorso a professionisti autorevoli e a laboratori accreditati. Ciò per inchiodare chi inquina alle sue responsabilità penali e risarcitorie, raccordo col comitato tecnico scientifico per l’Ambiente e la Salute a Sud di ISDE Italia con lo svolgimento di un convegno al castello di San Barbato per ottobre, chiamando a raccolta medici, istituzioni e imprese, nuovo più dettagliato e documentato esposto alla Procura della Repubblica di Avellino, costituzione di un comitato ristretto che possa all’occorrenza assumere decisioni rapide e mi permetto di dire, aggiunge Mazza, “coinvolgimento dei giovani (in tanti ieri sera) che dovranno fare la differenza e dare il loro apporto di freschezza, novità e fantasia nei modi e nelle forme di una protesta che deve richiamare l’attenzione della stampa locale e nazionale”.
Nel 2005 si scatenò l incendio all’Irm di Manocalzati. Nel 2013, secondo un’indagine dell’Asl, si attestò un tasso di tumori anomalo nei comuni del Sabato. La vogliamo chiamare “una coincidenza”? Da poco, tra l’altro, è giunta la notizia della morte di Giovanna Maraia, leader di “Ariano in Movimento”. Da anni lottava contro un male incurabile. E’ stato in prima linea nella battaglie per Difesa Grande e l’Isochimica.
Qualche anno fa un noto cantante napoletano, in un’intervista, disse: “A Napoli ogni giorno facciamo o slalom ‘miezz ‘a ‘munnezz. In Irpinia, invece, avete paesaggi incontaminati. Ma sotto quel verde, nascosto dalla natura impervia, c’è molto di più di quello che abbiamo a Napoli”. Sacrosanta verità. La criminalità organizzata agisce sempre “dove occhio non vede”. L’Irpinia, però, è stanca: ora vuole vedere. Vuole ascoltare, basta con i silenzi, basta con l’assenso, facciamo cadere questo muro di indifferenza. Salviamo la nostra vita e quella dei nostri cari, difendiamoci, lottiamo!
Daniela Cataldo