La Cgil incontra il Pd: “Un lavoro senza diritti non produce prospettive”

Partita la raccolta delle firme per la presentazione di tre quesiti referendari

13217470_10208181434086239_3360453605472485103_oAvellino – La Cigl rilancia il tema del lavoro. Sono iniziati i confronti del sindacato con i principali partiti politici per sostenere e firmare la Carta dei diritti universali del lavoro e per la presentazione di tre quesiti referendari. Attraverso questa carta la Cigl intende portare una nuova costituzione nei luoghi di lavoro , riconoscendo i diritti a chi ne è escluso e rovesciando l’idea che sia l’impresa a dettare le condizioni di chi lavora. Tra i diritti che si intendono riconoscere e rendere accessibili ci sono il diritto a condizioni di lavoro chiare e trasparenti, a un compenso equo e proporzionato, a liberta’ di espressione , al riposo, alla conciliazione tra vita familiare e vita professionale, alle pari opportunità tra donne e uomo e tanti altri.

Dopo l’assemblea nella sede di Sel questo pomeriggio si è tenuto un secondo confronto al Circolo Foa del Pd con Enzo Petruzziello e Antonio Famiglietti della Cigl e alcuni militanti del partito. “Alcuni di noi – ha dichiarato Generoso Bruno del Pd – con convinzione hanno sottoscritto l’appello della Cigl per la Carta dei diritti del lavoro e per i tre quesiti referendari. Il confronto di oggi col sindacato è un’occasione importante per motivare meglio la scelta fatta e renderla condivisa permettendo inoltre di aprire una riflessione che dovra’ trovare approfondimento dentro il Pd. Il tema del lavoro si riprende a guardarlo sotto la lente dei diritti , non nella prospettiva di restringerli ma di allargarli. Da venti anni un programma di attacco ai diritti del lavoro e da troppo tempo si registra uno scontro tra garantiti e non garantiti. Al sindacato viene chiesto oggi un ruolo nuovo che puo’ far ripartire il Mezzogiorno. Una legge non produce un posto di lavoro ma una politica orientato allo sviluppo e una tutela maggiore e piu’ dignità per il lavoratore” conclude Bruno.

Antonio Famiglietti della Cigl presenta l’iniziativa del sindacato come “una battaglia che si rivolge al mondo del lavoro e alle rappresentanze della societa’. La carta è il risultato di anni di lavoro e di consultazioni che si traducono in 97 articoli che mettono alla luce questioni semplici ma anche fondamentali per il lavoratore. Anche se i lavori sono diversi , i diritti sono tutti uguali e inclusivi “. Il nuovo statuto di tutti i lavoratori si misura con il cambiamento registrato nel mondo del lavoro che prevede oggi tante disuguaglianze, discriminazioni e divisioni. Lo statuto è costituito in tre parti e include i principi universali, leggi che danno efficacia generale alla contrattazione e codificano democrazia e rappresentanza per tutti e infine terza parte sulla riscrittura dei contratti di lavoro.

Il metodo scelto per la raccolta delle firme per la presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare sono i gazebo nelle piazza attraverso il coinvolgimento non solo dei lavoratori ma di ogni componente della societa’. “L’opportunità che hanno i lavoratori – continua Famiglietti - è anche quella di dare alla politica la possibilita’ di ragionare su certe questioni in maniera propositiva . I tre quesiti sono oggi argomenti di una attualita’ pregnante. e riguardano tutti i settori in cui spesso i diritti vengono calpestati, soprattutto al sud. In una sola giornata abbiamo ricevuto l’adesione di 85 persone, la maggior parte intellettuali, scrittori e giornalisti e si continuerà ogni venerdi’ con un banchetto al corso, e in tutta la provincia, dove sara’ distribuito materiale informativo sulla proposta di legge”.

Il 25 inoltre a dare maggior risalto all’iniziativa verra’ organizzato un convegno al circolo della stampa, alla presenza del segretaria nazionale della Cgil Gianna Fragrassi e di varie personalita’ del mondo della cultura. “Attraverso la Carta dei diritti si vuole riportare il problema del lavoro al centro degli interessi. La priorita’ di oggi è il lavoro e non i diritti. Un lavoro senza diritti non produce prospettive mentre diritti universali rendono l’occupazione un fattore di benessere e di sviluppo.. Se vogliamo aumentare la produttività bisogna investire in piu’ ricerca e innovazione. Il lavoro non puo’ essere merce. I giovani non si possono accontentare di un lavoro precarie e a tempo determinato” ha aggiunto invece Enzo Petruzziello segretario generale Cgil Avellino.

Domani, venerdì 13 maggio, dalle ore 17.00 alle ore 20.00 la CGIL sarà presente con una postazione, lungo corso Vittorio Emanuele ad Avellino e nei pressi della Banca della Campania per proseguire con la raccolta di firme. Sabato 14 maggio dalle ore 9 alle ore 13, l’attività prosegue a Teora e ,domenica 15 maggio, doppio appuntamento con un gazebo a Prata Principato Ultra in piazza Pasquale Freda dalle 9.00 alle 13 e nello stesso orario anche ad Atripalda, in piazza Umberto I.

Source: www.irpinia24.it