L’Avellino rinasce a Lanciano, ora la salvezza è a un passo

Tesser si riprende l'Avellino e l'onore espugnando il Guido Biondi con il 2 a 1. Lupi di ferro e di cuore, a pochi passi dall'obbiettivo stagionale

insLanciano –  Pollice in su per l’Avellino. Gara quasi perfetta nel primo tempo e di sofferenza e lotta nella ripresa. Tesser si riprende l’Avellino, e il suo allontanamento dal terreno di gioco a pochi minuti dalla fine, manifesta quanto il tecnico veneto ci tenga a questa maglia. Ora la salvezza è a un passo e finalmente si rivede un po’ di gioco. Forse l’errore più grande del sodalizio irpino è stato quello di aver dubitato di quest’uomo, anche se il divorzio è durato solo 4 settimane. Meglio così!

SUPER AVELLINO.  Non c’è un attimo di sosta fin dalle prime battute nella gara del Guido Biondi. Dopo 11’ Insigne ruba palla a centrocampo e verticalizza per Mokulu che mette a sedere Aquilanti per poi venire atterrato da Amenta accorso in marcatura. L’arbitro estrae il rosso al difensore e assegna il penalty. Penalty battuto male da Mokulu che trova la risposta di Cragno, sul tap-in Gavazzi sbaglia, ma la sfera carambola nuovamente sui piedi del belga che, di scivolata, fa 0-1. Lupi, in trans agonistica, trovano il raddoppio al 21’ sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti calciata da Insigne, il quale pesca la testa di Joao Silva che non sbaglia. Per il portoghese primo centro con la maglia bianco verde.

IL LANCIANO C’E’.  I padroni di casa non si danno per vinti nonostante l’inferiorità numerica e al 25’ conquistano un rigore per un evidente trattenuta di Jidayi ai danni di Marilungo su un traversone alto di Vitale. Ferrari si fa carico della battuta ma Frattali respinge di pugno favorendo, però, il tap-in di Salviato che, dimenticato dalla difesa irpina, accorcia le distanze.

Alla mezz’ora Gavazzi alza bandiera bianca, al suo posto entra Bastien, che subito mostra il suo valore in azione solitaria scaricando un bolide dal limite dell’area, il quale sfiora il palo alla destra di Cragno. Risposta del Lanciano allo scadere dei primi 45’ con una punizione di Salviato che colpisce il palo alla destra di Frattali ma il signor Martinelli di Roma ferma il gioco per un fallo in attacco mandando tutti a prendere un thè caldo.

ORGOGLIO MARCHIGIANO.  Nella ripresa il Lanciano mette alle corde l’Avellino. Si gioca in un fazzoletto di campo e Di Francesco fa impazzire Biraschi e compagni con le sue galoppate. Al 51’ con una serpentina l’esterno fa fuori due marcatori e, trovatosi solo davanti a Frattali, viene stoppato solo da una grande diagonale di Jidaji. I Lupi, in contropiede, sprecano la palla del 3-1 a causa di un grande Cragno che compie una doppia parata (prima su Insigne e poi su Mokulu) ma è l’unica luce, sono sempre e solo i padroni di casa a gestire il gioco. Anche Bonazzoli ci prova (84’), gabbando Jidaji con una grande girata,  ma Frattali blocca è attento e blocca a terra la conclusione.

SI SALVI CHI PUO’  …! Finisce così, grande vittoria dell’Avellino che rinasce dopo il secondo cambio della guardia. Il manico targato Tesser ha portato subito i frutti: 4 punti in due partite e salvezza oramai a un passo considerando i risultati maturati sugli altri campi. Forse troppa sofferenza, ma questa vittoria vale quanto un macigno per gli irpini mentre fa sprofondare il Lanciano in un baratro totale ove lo spettro della Lega Pro diventa sempre più nitido.

di Michael Mambri

 

 

 

Source: www.irpinia24.it