Bagnoli Irpino : Si grida al miracolo

Il parroco don Stefano Dell’Angelo comunica il verificarsi dell’arrossamento della sacra spina lo scorso Venerdì Santo. L’avvenimento non veniva documentato dal 1932

IMG_5845Bagnoli Irpino – Non solo Andria e San Giovanni Bianco, anche da Bagnoli Irpino il parroco don Stefano Dell’Angelo comunica il verificarsi dell’arrossamento della sacra spina lo scorso Venerdì Santo. L’avvenimento non veniva documentato dal lontano 1932. In paese l’avvenimento è stato del tutto inaspettato, pertanto lo scetticismo ha prevalso sul diffondersi della notizia. Nonostante ciò, durante la celebrazione eucaristica della scorsa domenica un cd contente foto e relazione del fenomeno è stato distribuito alla comunità.

Nella chiesa madre di Bagnoli Irpino da secoli si tramanda il culto del bacio della sacra spina al termine della “via crucis”. La reliquia in questione venne donata nel XVI secolo dal bagnolese Ambrogio Salvio al locale monastero domenicano. Il Salvio fu confessore personale dell’imperatore Carlo V, del papa Pio IV e vicario generale dell’ordine domenicano; pertanto la sua dichiarazione di aver ricevuto questa spina da persone di fiducia non fu mai messa in dubbio. Ancora oggi il reliquario contenente la spina reca lo stemma vescovile in ceralacca del Salvio.

Nel medioevo il mercimonio di sacre reliquie era prassi diffusa e molti falsi delle sacra spina erano in circolazione nelle chiese europee. Pertanto, iniziò a sorgere la credenza che le vere spine (raccolte in Palestina sui luoghi calpestati da Gesù) nel giorno in cui il venerdì santo viene a coincidere con l’annunciazione si manifestino in tre modi: arrossendo, fiorendo o espellendo una goccia di sangue.

La reliquia conservata dalla comunità bagnolese sembra presentare del sangue raggrumato con due puntini rossi e, finora, era presente una sola documentazione storica del fenomeno nel 1932. Lo storico locale Belisario Bucci documenta il prodigioso evento nel suo libro “Bagnoli e le sue opere d’arte” (1947), mentre risultano perduti i quaderni su cui il parroco dell’epoca annotò l’avvenimento. Nel 2005 il venerdì santo venne a coincidere con l’annunciazione, ma l’arrossamento della spina non venne notato. Quest’anno il parroco locale don Stefano Dell’Angelo ha provveduto a monitorare la sacra spina sin dalle prime ore del mattino documentando fotograficamente il fenomeno. Di seguito riportiamo una sintesi delle osservazioni:IMG_5847

-          Alle ore 7.45 annota di osservare ad occhio nudo e con lente d’ingrandimento la spina presentante il sangue raggrumato (così appare a vista, ma la spina è sigillata e non è possibile accertare la provenienza del materiale) di colore scuro e i due puntini di un rosso vivo al centro.

-          Alle ore 7:50 i due puntini rossi iniziano ad espandersi.

-          Alle ore 9:00 i due punti rossi si sono estesi fino a creare un’unica massa visibile ed anche la punta laterale ha assunto questa colorazione. Il fenomeno è visibile con la lente d’ingrandimento e s’inizia a percepire anche ad occhio nudo.

-          Alle ore 9:15 sotto i raggi del sole provenienti dal finestrone sopra l’altare di S. Filomena l’intera punta della spina è passata dal suo colore scuro a un rosso vivo. Il fenomeno è abbastanza visibile, quindi il parroco provvede a documentarlo scattando alcune fotografie con il cellulare.

-          Tra le ore 9:30 e le ore 10 il sacrestano Pascal Marzo si reca in chiesa e controlla la sacra spina su cui non è più presente nessun segno del fenomeno.

-          Nel corso della mattinata anche il parrocchiano Angelo Miranda si reca in chiesa e non notando alcun fenomeno sulla spina provvede, comunque, a scattare alcune foto alla reliquia.

-          Il parroco provvede alla redazione di una relazione del fenomeno per il vescovo della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, ipotizzando il verificarsi dell’evento in concomitanza con le ore in cui (dai Vangeli) sembra si sia verificata la flagellazione e la coronazione di spine di Gesù.

Source: www.irpinia24.it