Amministrative 2016 – Lioni, Salzarulo: “Se il Pd vuol fare a meno di me, io farò a meno di loro”

La scadenza di consegna delle liste si avvicina, il sindaco Rodolfo Salzarulo incontra i cittadini di Lioni per parlare di quanto fatto nei suoi 10 anni di mandato e per esprimersi su come intende proseguire, seppur non più da sindaco, il suo lavoro per la città. Tutto nonostante il mancato sostegno del Pd

salzaruloLioni - Tempo di bilanci per il sindaco uscente del comune altirpino Rodolfo Salzarulo che questa sera ha parlato ai cittadini tenendo un comizio in Piazza dell’Annunziata.

Dieci anni di amministrazione alle spalle “tra 3mila fibrillazioni” come lo stesso Salzarulo ha detto, stanno per concludersi. Le elezioni si avvicinano e, ancor di più, la data di consegna delle liste elettorali, definita per il giorno 7 Maggio. Tanti i rumors finora giunti alle orecchie dei cittadini lionesi che stanno ormai dando per scontata la candidatura di Yuri Gioino sotto l’appoggio della Presidente della Regione Campania Rosetta D’Amelio. Intanto, il primo cittadino non intende arrendersi alla sua naturale scadenza di mandato, il secondo per l’esattezza che in quanto tale lo rende non più candidabile. “Sono stati anni in cui ci sono state tante vittorie ma anche sconfitte. Abbiamo combattuto contro le difficoltà dovute alla crisi economica e al conseguenziale aumento di tasse. Tanti i rallentamenti – ha aggiunto Salzarulo – ma tante altre le conquiste. Il nostro paese non è mai stato una presenza silente. Da Sindaco di Lioni non mi sono mai comportato da figurina, bensì da figura che si è alzata in piedi ed ha sbattuto i pugni sul tavolo per far sentire la voce dei suoi cittadini. Nessun lionese può dire il contrario”. 

Dai bilanci di quanto fatto finora alle elezioni. Una brutta aria corre, ormai da tempo, tra Salzarulo e il Partito Democratico avellinese: “Sono cinque anni ormai che la sede del Pd di Lioni è chiusa, da allora in sede provinciale di partito sono diventato un Catone a rovescio: qualunque fosse l’argomento in discussione, i miei interventi si concludevano sempre con ‘Cartago delenda’, Cartagine va distrutta. Tutto ciò per chiedere a gran voce congressi nei paesi in cui non si erano mai tenuti, come Grottaminarda, Lioni, Monteforte, Mirabella e Serino. Ci siamo ormai rassegnati al fatto che il Congresso non si terrà certo prima del 7 maggio”.

Sulle condizioni del coordinamento provinciale il sindaco di Lioni non si è risparmiato: “Avellino è in crisi perenne, come testimoniano le condizioni del Consiglio Comunale. Ogni circolo è una banda a sé e ogni consigliere una ditta individuale.  Ad oggi, vediamo il segretario De Blasio dimettersi e quattro garanti del Partito Democratico di Avellino: la Presidente D’Amelio, l’assessore Enzo De Luca, l’onorevole Famiglietti e l’onorevole Paris. Chiesi a tutti loro un incontro il 5 Aprile, l’ho ottenuto il 17 e a presentarsi sono stati solo De Luca e l’onorevole Paris. In quella occasione, ho chiesto chiarimenti sulle regole di partito, ricordando che da sempre i sindaci uscenti venivano sostenuti in un’altra candidatura come sindaci o, se non possibile, in lista. Alla luce di quanto definito - ha proseguito -, dico con chiarezza che il Partito Democratico può sostenermi o meno, non mi importa più. Se il Pd può fare a meno del suo sindaco uscente, il sindaco uscente può fare a meno del partito. Chiederò, dunque, la definizione di nuove regole che tutti, non solo io, dovremmo rispettare. Se non verranno prese in considerazione non mi importerà, continuerò a fare politica in veste di cittadino”. 

Rodolfo Salzarulo ha poi chiarito le sue intenzioni, la nascita di una lista che prosegua quanto fatto dall’attuale amministrazione: “Faremo una lista di dodici candidati che garantiscano sia continuità di quanto fatto finora dall’amministrazione di Lioni sia quella novità di cui questo paese ha bisogno. Questa è la regola massima su cui si deve basare la costruzione di una lista. Ai garanti di partito dico che non intendo elemosinare nulla. Ho elemosinato per il mio paese, mai per me. Se devo chiederlo ‘per piacere’ non mi rivolgerò a loro ma ai cittadini di Lioni. Non si può dire ad un sindaco uscente ‘te ne devi andare’ solo perché antipatico, perché non degno discendente della dinastia di un vecchio partito o perché disconosciuto da garanti di partito. Ricercherò il massimo dell’unità possibile nel Pd per garantire la continuità amministrativa e il rinnovamento. Di fronte ad una risposta negativa, intendo raccogliere dodici volenterosi tra componenti dell’attuale amministrazione e nuovi volti, con loro sceglierò il candidato sindaco che, attualmente, non ho. Da canto mio – ha aggiunto Salzarulo -, ho il dovere di proseguire in collaborazione, restando nell’ombra con una partecipazione più pedagogica che assistenziale. Se sono dannoso, me lo si dica“.

Le conclusioni del primo cittadino sono state rivolte ai quattro garanti del Pd provinciale: ” ‘Se c’è l’unità del Pd bene, altrimenti a Lioni il partito non riconoscerà nessuna delle liste possibili, civiche tutte’. Questo quanto mi è stato detto a via Tagliamento dall’onorevole Paris e dall’assessore De Luca la scorsa domenica. Si vuole buttare a mare il sindaco Salzarulo? Ebbene, ricordo al Pd che un buon capitano in caso di necessità non dice ai propri mariani di buttare via le vele né il timoniere, ma le zavorre. Solo così, anche con poco vento, la nave riesce ad andare avanti“.

Source: www.irpinia24.it