Pd – Schettino: “Rinasce Giovani Democratici. Spero in un prossimo Congresso sereno del Partito”

Dalla sfiducia dei giovani verso la politica alle condizioni del Partito Democratico avellinese, tanti i temi trattati con il neo eletto nel direttivo nazionale del Movimento GD Carmine Schettino

carmineschettinoAvellino - Grande soddisfazione da parte dei Democratici del “Circolo Foa” di Avellino per il nuovo incarico affidato a Carmine Schettino nel nuovo direttivo nazionale dei “Giovani Democratici”. In un momento di grave turbolenza come quello del Partito Democratico, che siano i giovani a dare quella spinta giusta verso il cambiamento? Ed è proprio da qui che siamo partiti nella nostra intervista.

Qual è la situazione dei GD attualmente?

I Giovani Democratici vengono fuori da una fase complessa. Il prossimo Congresso del partito Democratico sarà cruciale anche per la nostra organizzazione giovanile; arriverà dopo un periodo di commissariamento dell’organizzazione nazionale e dopo le dimissioni di Fausto Raciti da segretario nazionale. Questa fase è stata decisamente poco serena per il movimento GD, perciò ora è tutto nelle mani del nuovo segretario Mattia Zunino che sappiamo farà bene il suo lavoro. Ultimamente è stata messa addirittura in discussione l’esistenza stessa dei Giovani Democratici all’interno del Partito Democratico, probabilmente a causa di come il Partito è stato concepito dal Premier Renzi nel quale fino ad ora non ha garantito grandi spazi all’organizzazione giovanile. La nuova segreteria dovrà ridare nuovo vigore al movimento, individuandone le criticità e ridonandole centralità.

E ad Avellino cosa rappresenta Giovani Democratici?

Per me come per altri ragazzi di Avellino, Giovani Democratici è una piccola voce che, seppur tale, ha dato a tutti modo di crescere politicamente, fare nuove esperienze e maturare. E’ stata e resta per molti di noi una scuola di formazione per conoscere le dinamiche delle classi dirigenti di Partito.

 Come intendi contribuire al lavoro dei GD di Avellino e ai lavori della sede provinciale del PD?

Darò una mano, per quanto mi sarà possibile, alla nuova organizzazione  che si è appena insediata con il suo nuovo segretario Lorenzo Preziosi. Per quanto riguarda il Partito Democratico, mi auguro quanto prima si possa arrivare ad un Congresso che non regali le scene viste l’ultima volta. Spero piuttosto in quella occasione, che ancora non è noto quando avverrà, emerga una personalità competente che possa guidare il partito, non un’accozzaglia di aree politiche seguite da nomi che in concreto non sono in grado di gestire il potere affidatogli.

 A quasi un anno dall’insediamento della Giunta De Luca in Regione, quali pensi saranno i rapporti dei GD con il Governo Regionale?

Abbiamo un iniziale problema di fondo: la Campania è l’unica Regione in Italia in cui non si è tenuto il Congresso di Partito. Non sappiamo ancora chi sarà nominato nuovo segretario regionale né se, addirittura, la federazione campana verrà commissariata. Il ruolo dei GD è quello di interfacciarsi con le realtà locali e nazionali ed essere da stimolo per le amministrazioni dando voce alle istanze di chi ha meno di 30 anni. Non appena si insedierà una nuova segreteria regionale, certamente la comunicazione con il Presidente De Luca non mancherà.

 Passiamo al più vicino referendum sulle trivellazioni programmato per il 17 Aprile. Renzi consiglia l’astensione, qual è il tuo parere in merito?

Renzi è al capo del Pd, questo è il vero gap del Partito. Resta il fatto che, seppure è stata suggerita l’astensione, ognuno anche nel nostro partito ha piena autonomia di scelta. Nel Partito Democratico di Avellino, ad esempio, sono nati dei movimenti che invitano a votare. Il “Circolo Foa” in primis metterà in atto una campagna di sensibilizzazione. Il nostro impegno sarà informare; vediamo tantissima disinformazione in giro. Si parla tanto dell’istallazione di nuove trivelle quando, in realtà, il referendum chiede di esprimersi su nuove concessioni a stabilimenti già esistenti. Il nostro impegno ci sarà perché crediamo nella libera scelta fatta con consapevolezza e cognizione di causa.

Visto il malcontento generale, pensi che i giovani siano ormai irrimediabilmente lontani dalla politica?

C’è tanta diffidenza e scoraggiamento non solo nei confronti del Pd ma della struttura partito in sé. Tutto questo mi rattrista: i giovani perdono l’occasione di avvicinarsi a queste realtà che io non definirei partiti bensì delle scuole di formazione vere e proprie, anche grazie al contatto diretto con dirigenti di partito fra i migliori che ci sono stati. Molti di loro hanno militato della GD a dimostrazione di quanto sia indispensabile questo step nel partito per poter imparare seriamente e acquisire sul campo le nozioni amministrative e politiche utili a proseguire. 

Cosa può fare il Movimento Giovani Democratici per attrarre a sé più partecipazione?

Deve iniziare ora una nuova fase che entusiasmi i ragazzi e che possa offrire loro qualcosa di concreto, non chiamarli a raccolta solo quando si tratta di raccogliere voti. Potrebbe essere una buona occasione, per esempio, la nascita di una scuola di formazione politica che in Irpinia potrebbe spaziare dai grandi problemi del Mezzogiorno a quelli dell’Italia e dell’Europa. In questo modo, si raccoglierebbero attorno ad un tavolo tanti giovani pronti a confrontarsi sulle grandi questioni insieme a chi, da tanti anni ormai, milita nella politica e può insegnare qualcosa.

Source: www.irpinia24.it