Corteo antimafia, Rusolo: “L’assenza e il silenzio sono essi stessi camorra”

L'opinione dell'avvocatessa avellinese e militante del Pd, a seguito della manifestazione organizzata da Libera

12527838_757596721042165_750595225_n (2)Avellino –  Grande partecipazione questa mattina al corteo organizzato dall’associazione Libera, in memoria delle vittime di mafia. Vari pezzi di cittadinanza si sono sottratti per qualche ora alla routine giornaliera e agli impegni lavorativi per marciare dallo Stadio Partenio Lombardi sino al sito dell’ex Isochimica. Veri protagonisti i giovani, associati di Libera e studenti, che con cori e striscioni hanno riempito il tragitto e il senso di questa iniziativa, perché la lotta alla camorra è una sfida che si consuma oggi per il domani.

Tra le presenze si annovera anche quella dell’Avvocatessa avellinese e iscritta al partito democratico, Maria Rusolo, che ci ha consegnato la sua opinione sulla manifestazione odierna.

Maria secondo lei che vuol dire camorra e in particolare ad Avellino?

“Innanzitutto ci tengo a sottolineare che sono soddisfatta per la fiumana di ragazzi, di studenti che hanno preso parte al corteo, perché sono la dimostrazione di come la mafia non sia una realtà assoluta, ma una mentalità. E’ mafia agire in contrasto con la legalità a tutti i livelli della società civile. Qui ad Avellino basti pensare ai casi di assenteismo all’Asl, alla gestione delle gare d’appalto, a tutte quelle situazioni dove la mancanza di rispetto delle regole genera atteggiamenti camorristici. Proprio per questo mi fa ancora più rabbia l’assenza della politica all’iniziativa”.

Quando dice assenza politica si riferisce a qualcuno in particolare?

“No e anzi ci tengo a uscire dal recinto dei nomi e delle personalizzazioni politiche. Il problema è che mancano trasparenti prese di posizione. Non c’era nessuna bandiera di partito e trovo banale giustificarne il disuso come la volontà di non appropriarsi di qualcosa che appartiene a tutti. Proprio perché è di tutti e perché la politica è quotidianità bisognerebbe esserci e sottolinearlo con forza. Del resto se la politica non va in strada contro la camorra dove deve andare? Mi ha fatto piacere la partecipazione del Sindaco e di alcuni assessori, ma non basta. Non è tollerabile che certi politici si siedano solo ai convegni con personaggi illustri. Ogni militante, come me oggi, avrebbe potuto dare il suo contributo, parlare con tutti quei giovani”.

Dunque come si inverte tendenza e qual è il messaggio che si deve lanciare?

“L’obiettivo principale è quello di ristabilire le regole e per farlo c’è bisogno del coinvolgimento di tutti: associazioni, istituzioni, società civile. I cittadini meritano di più di questi politicanti che oggi si recano in Consiglio Comunale a discutere del polo princeps per la cultura del capoluogo, il teatro Gesualdo, sostanzialmente sconfinando nel paradossale. In nome anche di questo, personalmente, ritengo che ognuno di noi abbia un dovere verso le generazioni future dal quale non può esimersi”. 

Questo pomeriggio Libera discute anche di Eolico, uno dei temi caldi, insieme a quello delle trivelle, che, però, vengono messi sotto silenzio da una parte della politica. Qual è la sua posizione in merito? Non crede che il silenzio sia una sorta di camorra?

“Il gruppo di Luoghi Ideali, del quale faccio parte, ha deciso di partecipare al referendum e di votare per il sì. Fino al 17 Aprile promuoveremo una campagna di sensibilizzazione, perché non condividiamo assolutamente l’astensionismo. A titolo personale credo che il silenzio sia peggio della camorra, così come l’assenza. Ecco perché non ho timore a dire che la camorra abita tra i parolai della politica, in mezzo a chi fa accordi sottobanco per i congressi, tra coloro che si spartiscono le sedie. Non si può più avallare questo tipo di condotta, che sta logorando la nostra città. Si comincerà a fare qualcosa di utile solo quando invece di scaldare la poltrona o di fare la passerella, ci si confronterà con la vita reale, come quella che stamattina ha attraversato le strade di Avellino e non ha taciuto”.

 

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it