Dipendenti Cablauto – Zaolino: “Occuperemo fin quando non ci daranno risposte”

Gli ex lavoratori dello stabilimento di via Pianodardine sono da marzo senza stipendio. Guidati dal segretario Fismic, tra pochi minuti, insceneranno un sit - in di protesta nella sede del partito provinciale

arton15259-08ab0Avellino – Stamattina i lavoratori della ex Clabauto di via Pianodardine, dopo aver terminato la riunione che si sta tenendo in questo momento nella sede della Fismic, raggiungeranno la sede provinciale del Partito Democratico, per manifestare il loro malcontento.

Dal mese di marzo, infatti, a causa del blocco dei pagamenti ai mobilità in deroga, venti di loro sono a reddito zero. Quello che gli ex dipendenti  chiedono è di riavere gli ammortizzatori sociali e che si preveda il reinserimento nel mondo del lavoro come fascia di età dai 45 ai 55 anni, con forme di quote obbligatorie nelle aziende che assumono in Campania.

A guidarli il segretario della Fismic, Giuseppe Zaolino:

Con un finanziamento d 20milioni di euro s avrebbe avuto la possibilità di assumere duemila dipendenti della Campania, visto che per loro c’era un bonus che si aggirava tra gli ottomila e i diecimila euro. Si trattava di un’occasione unica per il Partito Democratico che attraverso un’azione convincente poteva dare una mano a tanti disoccupati over quaranta”.

Nelle passate riunioni tra gli ex dipendenti, sindacato e Pd si sono assunte decisioni importanti, ma si sono rivelate come promesse mai realizzate.

Se dopo ci saranno le condizioni per chiarirci, bene. Altrimenti credo che questa diventerà la “vertenza di Natale”, spiega Zaolino. Nessuno ci convincerà a scendere dalla sede di via Tagliamento fin quando non verranno presi degli impegni precisi. Le condizioni di questi ex dipendenti sono  gravi.  Molti di loro hanno figli disoccupati e reddito familiare pari a zero. L’obiettivo del Pd è partire dagli ultimi, ora hanno un modo concreto di dimostrarlo. Voglio sottolineare che il mio intento non è entrare a gamba tesa in una situazione interna al partito, dove esistono non poche diatribe. Alcuni di loro porteranno il sacco a pelo con l’ intenzione d rimanere qui sopra giorno e notte fin quando dalla disperazione  posso arrivare alla concretezza”.

Qualche mese fa l’appello accorato al sindaco di Avellino, Paolo Foti affinché potesse fare qualcosa per smuovere la situazione o almeno stanziare un fondo di solidarietà di cinquecento euro, in attesa che i lavoratori trovassero una collocazione. “Si è limitato a fare un comunicato stampa di sostegno. Contiamo meno degli immigrati perchè loro hanno diritto trentaquattro euro al giorno per sopravvivere. Sa diventando una sorta di guerra  tra poveri che non fa onore né al sindaco, né al partito di maggioranza che è il Pd. Vedremo ora cosa si inventeranno per dare finalmente delle risposte e non solo chiacchiere”. 

Source: www.irpinia24.it