De Lieto: “Impiegare l’esercito e richiamare i volontari congedati”
Rafforzare la sicurezza nel Paese e alzare al massimo livello l’allarme terrorismo
Roma – “Per anni si sono tagliate le risorse per le Forze di Polizia e le Forze Armate, ora i problemi stanno venendo al pettine e, purtroppo, c’è da ritenere che il nostro Paese, debba affrontare una situazione di sempre crescente pericolo.
L’ISIS ha dimostrato di essere diretto con intelligenza e capacità militare, noi cosa opponiamo al suo decisionismo?
Non serve sminuire, come a nulla serve, come ha fatto il Presidente Renzi, sostenere, che <<l’Italia non ha minacce circostanziate>>.
Forse vuole una lettera “raccomandata”? Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) – ha dichiarato il Presidente Nazionale Antonio de Lieto – ritiene che di fronte al pericolo globale del terrorismo, non c’è da aspettare che si verifichino atti terroristici, ma è necessario prevenirli.
L’immigrazione, così massiccia, caotica e non adeguatamente controllata e gestita, rappresenta un bacino a cui i terroristi possono reclutare i loro adepti.
Se si pensa che i migranti che giungono sul nostro territorio nazionale, talvolta trasportati dalle nostre navi, possono rifiutarsi di essere foto segnalati, si ha un quadro chiaro delle difficoltà in cui operano le nostre forze di Polizia e l’efficacia delle nostre misure di prevenzione.
Servono norme chiare, dure, puntuali e precise. Alzare al massimo livello l’allarme terrorismo, subito. Il LI.SI.PO. – ha continuato de Lieto - ritiene che la sicurezza del Paese, debba avere la prevalenza su tutto, anche introducendo immediatamente norme durissime, utili ad individuare e combattere terroristi e loro fiancheggiatori.
La sfida che il nostro Paese potrebbe essere chiamato ad affrontare, è difficilissima: c’è anche il pericolo che menti malate, esaltati da atti terroristici con risonanza internazionale, possano mettere in atto, anche isolatamente, azioni criminali.
Quando un’organizzazione criminale, come l’ISIS – ha concluso il Presidente del LI.SI.PO. – trasforma anche il singolo cittadino in un “obbiettivo sensibile”, ci si rende conto delle difficoltà per prevenire e fronteggiare il fenomeno. Sospendere gli accordi di Schengen, controlli stringenti alle frontiere e procedere al respingimento ed all’espulsione di chi non è in regola.
Rivedere con urgenza la politica eccessivamente “molle” in materia di immigrazione. Potremmo pentirci amaramente della nostra eccessiva disponibilità ad accogliere masse di persone di cui, in definitiva, si sa, nella maggioranza dei casi, poco o nulla“.