Prodotti alimentari Made in China? Difendiamoci…
Tutto ciò che non sapete su quello che l’Italia importa dalla potenza orientale. Merce che troviamo quotidianamente sugli scaffali dei supermercati di Avellino e provincia. Un vero e proprio business distruttivo per la nostra salute. Ecco alcuni consigli su come tutelarci…
Avellino – Dopo il servizio televisivo della trasmissione “Le Iene” andato in onda la scorsa settimana, è scoppiata la psicosi relativa al consumo di prodotti alimentari cinesi fatti passare come “Made in Italy”. Sotto i riflettori è finita in particolare la pasta di pomodoro, acquistata da imprenditori nostrani a un costo irrisorio, scaduta e piena di vermi. Ciò che più preoccupa sono i dati emersi da una recente: i porti dove vengono scaricate la maggior parte di queste merci sono quelli di Salerno e Napoli, a pochi chilometri dalla nostra provincia.
Ma come si ordinano i cibi cinesi anche per quanto riguarda la grande distribuzione? Beh il procedimento è più semplice di quel che si pensa. Non c’è bisogno di prendere un aereo e viaggiare per ore nell’altro continente per concludere una contrattazione. Basta munirsi di un computer e collegarsi a uno dei siti creati appositamente. Da una ricerca, quello più completo, usato soprattutto in Italia è it.made-in-China.com.
Qui si può ordinare con pochi click merce di tutti i tipi. Vediamo nello specifico la sezione “Agricoltura & Prodotti Alimentari” : surgelati tra cui verdure, sardine, calamari, sgombri, fragole, piselli, ma anche frutta secca, preparato per succhi di frutta, pasta di pomodoro come dicevano in precedenza, alcolici, dolcificanti, funghi, polvere d’uovo, addirittura latte in polvere da destinare ai neonati o per la produzione di latticini e tanto altro.
Ma la cosa più preoccupante che è facile acquistare anche additivi alimentari, sostanze che ritroviamo in tutto ciò che giornalmente consumiamo. I prezzi sono davvero stracciati. Ora vi faccio qualche esempio: 1 tonnellata di polvere seccata di succo di Ananas a soli 7 dollari, circa 6 euro. Non so di preciso quanti litri di succo di frutta si ricava, ma considerando che la maggior parte della bevanda è costituita da acqua, immagino davvero tanti.
Il problema è che in Cina è possibile utilizzare una quantità di pesticidi molto alta rispetto all’Europa, tanto da trasformare i derivati in alimenti tossici. Continuiamo la nostra ricerca…una tonnellata di sgombro, di calamari o sardine, viene sui 500 euro a tonnellata. Nei migliori dei casi questi tipi di pesce li troviamo come surgelato, nei peggiori vengono “spacciati” come freschi, appena pescati. E’ assurdo sapere che i cinesi e i giapponesi non consumano questi prodotti, ma li esportano in Italia e in altri paesi occidentali.
Potrei riportarvi innumerevoli casi del genere, per farvi capire la questione e la sua criticità. Ma voglio lasciarvi la possibilità di constatare con i con i vostri stessi occhi sul sito che vi ho segnalato o sugli altri esistenti sul web. Per mettersi in guardia, bastano piccoli accorgimenti. Innanzitutto, questo nei supermercati irpini accade ogni giorno, non vi affidate a ciò che dicono le commessi o i commessi, fate attenzione alle scritte vicino alle cassette di frutta, per legge deve essere riportata la provenienza.
Il più delle volte vi dicono che sono stati coltivati in Spagna, in realtà la o è stata acquistata a Caserta, nella ormai nota “Terra dei fuochi” o proprio in Cina. Poi, per i prodotti ittici, affidatevi ai venditori ambulanti di fiducia. Mentre per quelli surgelati, studiate per bene l’etichetta: pesce pescato nell’Oceano Pacifico, tipo Pangasio, viene coltivato nelle torbide acque del Vietnam. Questo, però, può avvenire anche con il tonno in scatola che è marchiato italiano, ma la provenienza è sconosciuta. Quindi, acquistate solo quello in cui è specificato il luogo dove viene pescato.
Produrre la salsa con pomodori coltivati nel proprio terreno è l’ideale. Se non è possibile, applicate la regola che vale difenderci anche rispetto a quanto ho detto prima: non fatevi ingannare dalla scritta “prodotto in Italia”, ma assicuratevi che sono pomodori italiani, frutta italiana, pesce italiano o europeo ecc.
E’ facile cadere nella trappola del commercio low – cost , ma è doveroso aprire gli occhi perché ne va di mezzo la nostra salute e potremmo riportare nel tempo danni irreversibili. Diamo lustro e facciamo rinascere il vero Made in Italy, gloria del nostro passato.
Daniela Cataldo