Boxe – Carmine Tommasone assalta l’Europa
il 31enne di Contrada sfiderà lo scozzese Slowey per il titolo UE
Avellino – Carmine Tommasone è visibilmente un uomo di poche parole. Lo si capisce dalla laconicità delle risposte date alla stampa durante un’intervista concessa prima della conferenza organizzata dal Coni di Avellino in occasione dell’incontro del prossimo 26 settembre con lo scozzese Jon Slowey per il titolo dell’Unione Europea dei pesi piuma. Ad una settimana di distanza dall’atteso match, Tommasone è più che mai impegnato nella preparazione atletica e in quella tecnica.
La prima svolta ogni mattina sotto la supervisione del professore Giuseppe Saviano, Presidente del Coni di Avellino, e quella tecnica curata ogni sera con il maestro ed amico Michele Picariello, per un totale di 2 allenamenti al giorno e ben 12 a settimana, contornati da spostamenti tra Contrada, Torre Annunziata e Caserta per gli eventuali sparring. Tommasone trasmette fiducia in se stesso ma non presunzione: «Ho visto lo scozzese: ha 20 incontri e 19 vittorie. È un buon pugile, un tecnico, un attendista, un guardia destra, quindi sarà un match difficile ma ci siamo preparati per questo e siamo pronti anche a questa ennesima battaglia».
Tommasone, però, non può fare a meno di rivelare un pizzico di disappunto per il supporto ricevuto da parte dei suoi conterranei, che gli sembra inferiore rispetto a quello mostrato in occasione del ben noto incontro dell’anno scorso. A seguire, anche i preparatori di Tommasone hanno concesso qualche breve battuta. Il primo a parlare è stato Picariello, che ha svelato la dedizione con cui il pugile irpino si allena: «neanche dopo un match intercontinentale di 12 riprese si è preso un giorno di riposo» motivo per cui Picariello si dice «fiero di lui» e lo definisce «un atleta unico». Picariello ha anche sottolineato che un campione come Tommasone «meriterebbe più visibilità e supporto dalle istituzioni», specialmente sul versante economico, poiché le borse concesse spesso consentono a stento di coprire i costi degli allenamenti e degli infortuni. A riprova di ciò, basta considerare che «l’avversario [classe 1990, ndr] ha cominciato dopo Carmine e ha già fatto 20 incontri, Carmine solo 14», motivo per cui, anche se «Carmine ha le potenzialità» non si può negare che «a certi livello ci vuole l’esperienza», difficile da accumulare, se si considera che «qui si parla di due match all’anno».
In seguito, ha preso la parola il prof. Saviano, che ritiene Tommasone «al vertice non solo irpino ma a livello nazionale» e che ha ribadito la devozione con cui il pugile di Contrada si dedica agli allenamenti «la forma di Tommasone è smagliante in questo momento e voglio essere superbo nel dire che ci sentiamo più preparati degli inglesi, che godono di un sostegno maggiore del nostro», visto che, «solo con gli spettatori degli incontri si riesce a sostenere borse molto alte», ragion per cui «dobbiamo dare maggiore visibilità ai cosiddetti sport minori». In seguito, Saviano ci ha anche tenuto a precisar che «nell’immaginario collettivo il pugilato è considerato uno sport violento ma io ho incontrato un ambiente molto più nobile per il rispetto che c’è tra i pugili. Presente alla conferenza anche il Sindaco di Contrada, Filomenta del Gaizo, che a sua volta ha invocato un maggiore impegno da parte delle istituzioni, specie di quelle più vicine geograficamente, ragion per cui è sembrata decisamente importante la presenza del Senatore Cosimo Sibilia, che si è detto contento per la sua provincia.
Ospite d’eccellenza della conferenza è Agostino Cardamone (foto in alto a sinistra, alla destra di Tommasone), campione del mondo WBU nel 1998: «gli Inglesi sono i più forti d’Europa ma quando incontrano gli avellinese se la vedono male», afferma il pugile montorese alludendo ai suoi successi sportivi. Passando poi ad un tema più serio, Cardamone ha affermato: «non posso definire Carmine un professionista – e nel dirlo ha mostrato un visibile rammarico e tradito una grande umanità – perché per essere tale dovrebbe poter vivere di quello che fa ma la verità è che non si hanno neanche le risorse per i vari infortuni che capitano durante la preparazione», il che conferma quanto affermato proprio dai preparatori di Tommasone. Tuttavia, nonostante queste evidenti difficoltà, secondo Cardamone «Carmine è comunque preparato meglio psicologicamente, è un ragazzo forte e può vincere». Non si può fare quindi a meno di augurare a Carmine Tommasone la vittoria e il riconoscimento che merita un atleta del suo calibro: good luck!