Incontro su “Paradigmi della crisi” – Fassina : ” Vogliamo costruire un partito per i lavoratori”

All'incontro si è infatti discusso principalmente sulla crisi che non attraversa solamente il mezzogiorno, ma bensì tutto il sud Europa

GetAttachment (1)Avellino – Introduce Raffele Aurisicchio, rappresentante di SEL, che prima di passare parola a un ormai ex dipendente della Mondial Group, ha ribadito la sua vicinanza anche ai dipendenti di Telenostra. 

Inizia così l’incontro tenutosi oggi, 17 Settembre, presso l’ex Asilo Patria e Lavoro sui “Paradigmi della crisi: migranti, Europa, lavoro e mezzogiorno”. Presenti all’incontro Giancarlo Giordano, deputato SEL, Andrea Amendola Segretario Regionale Fiom-Cgil, Paolo Ricci docente dell’università del sannio e Stefano Fassina, deputato – Ass.ne Futuro a Sinistra. Inoltre tra i rappresentanti dela sinistra c’erano Amalio Santoro Sinistra alternativa, Francesco Todisco Sinistra Dem e Tony della Pia, Rifondazione Comunista.

Come previsto la parola passa all’ ex operaio che ha spiegato: “Viviamo un dramma dal 19 agosto quando l’azienda ci ha messo in mobilità. FIOM CGIL aveva come obiettivo di aprire tra settembre e ottobre una mobilità volontaria, ma di fatto a fine luglio  l’azienda ci ha comunicato la chiusura. Non c’è stata la volontà di discutere con noi“.
 E’ poi intervenuto il Segretario FIOM: “Dobbiamo portare l’istanza della Mondial Group al ministero del lavoro. Siamo di fronte a una vertenza anomala, c’è il serio rischio che i fondi utilizzati dalla Campania vengano spostati a Torino e sarebbe gravissimo”.

A dare via al dibattito è Andrea  Amendola che ribadisce: “Nella crisi che riguarda il mezzogiorno il sindacato ha sicuramente una responsabilità, come anche i partiti politici e la classe dirigente. Per quanto riguarda l’irisbus e le altre aziende, il problema si pone da 5 anni, ma da allora non ci sono state risposte sulla risoluzione. Ecco perché si parla della desertificazione del mezzogiorno. Sono convinto che per uscire dalla crisi si deve puntare prima sul centro nord e poi sul sud, la responsabilità maggiore è, a mio avviso, della classe dirigente che purtroppo al sud non esiste”.

A seguire poi l’intervento del professore Ricci : ” Vorrei concentrarmi su due aspetti,  il primo è sulle cause della crisi finanziaria. I processi di riforma sono sfati avviati e anche fermati, perché di fondo c è stata un’ ideologia che ha assorbito il resto. Da qui la crisi tra economia e politica. La prima crisi identitaria è avvenuta con il capitalismo. L invito è quello di poter riprendere percorsi politicamente validi, concentrandosi sui problemi veri della crisi, senza mistificare la realtà.

Per quanto riguarda la classe dirigente – ha continuato Ricci - è ancora una questione morale, quindi bisogna rimetterla al centro e rivedere tutto.  C è una perversa concezione della funzione pubblica. Non ci sono manager pubblici, ma caste di persone che occupano gli uffici. Con classe dirigente non si deve quindi parlare solo della politica ma anche della funzione burocratica, dei dirigenti pubblici”.

E’ arrivato poi il momento del deputato Fassina: “Partirei da alcune riflessioni del Professore Ricci sull’ analisi della crisi assolutamente infondata. La crisi nasce dai debiti privati, da una classe media che si è indebitata a causa del lavoro sempre più svalutato. L analisi è politicamente orientata, perché se la questione riguarda i debiti pubblici si deve tagliare, quindi guardandola in questo modo si deve intervenire sul bilancio pubblico ma ciò non basterebbe.  In Italia il contratto nazionale di lavoro non consente di variare le retribuzioni. C’è quindi un problema di assetto europeo, il che non è un problema solo del sud Italia ma bensì del sud Europa.

L’ eurozona - continua Fassina – è l unica zona del mondo che non ha recuperato dal 2007. Il problema riguarda la svalutazione del lavoro, perdendo dall’ esportazione perché manca la materia prima, e cioè chi compra. Noi siamo in deflazione poichè l’ economia è piatta e non c’è nessun investimento ma disoccupazione e quindi la conseguenza è sicuramente meno acquisto da parte delle famiglie, perciò bisogna spezzare questo circolo attraverso gli investimenti. Serve sostenere la domanda, in particolare gli investimenti pubblici.

Noi proporremo alla legge di stabilità di utilizzare, per tre anni 18 miliardi  di euro dei quali  una parte  verranno stanziati per allentare il patto di stabilimento interno nelle piccole opere, ma soprattutto per dissesto idrogeologico, e per ristrutturare le scuole; altri 4-5 miliardi in un programma per la mobilità sostenibile e cioè per aggiustare treni e per rinnovare il parco autobus per le città.; 3 miliardi  invece per un intervento straordinario contro la povertà; un paio di miliardi infine per riavviare la strategia industriale ossia la cassa depositi e prestiti.

È difficile che la situazione migliori – conclude poi il deputato-  se si applica la rimozione della tasi anche a chi deve pagarla solamente per motivi elettorali. Il punto è che il lavoro non ha più voce politica, il discorso è a senso unico, c è un unico interprete. Noi facciamo un partito per rappresentare il lavoro di tutti anche di chi non c è l ha. L’ambizione è quella di dare importanza al lavoro”

Source: www.irpinia24.it