Circolo Foa – Festa dell’Unità, Todisco ribatte alle accuse di Bove

Dopo aver tracciato il bilancio della manifestazione, ha affermato con rammarico: "Sono sorpreso e amareggiato per le cose lette.Ogni singolo pezzo della Festa è stato elaborato nella riunioni del Circolo e dell'area. Se il segretario avesse voluto esporre il proprio dissenso sull'impianto complessivo dell'evento, lo poteva fare all'interno di questa sede. Quando fu rifiutata la mia candidatura, mi sostenne"

20150917_104240Avellino - Sul tavolo del Circolo Foa esposte con orgoglio le  foto della Festa dell’Unità. Francesco Todisco ha voluto tracciare nel dettaglio  il bilancio delle tre giornate. Ma come è noto, la Festa dell’Unità è stato lo strumento per far venire fuori i dissapori che da tempo covavano all’interno del Circolo. Una rottura di un gruppo nato, si potrebbe dire, a causa di un’altra rottura, quella con l’area del Partito Democratico Provinciale, guidato dal segretario Carmine De Blasio. Il legame tra Giovanni Bove e Todisco sembra essersi, infatti,  assolto nel nulla. 

Siamo soddisfatti –  ha affermato Todisco - i tre giorni sono stati legati da un unico filo conduttore, cioè la visione dell’Irpinia rapporta alla Campania e al Mezzogiorno. Abbiamo elaborato delle proposte da far ascoltare all’assessore regionale dello Sviluppo. L’attenzione è stato posta sul “Patto per lo sviluppo”, che è stato abbandonato. Non solo anche sulla riforma Asi, sullo sviluppo industriale delle aree interne e sulla mobilità, per far diventare Avellino uno snodo centrale dell’asse ferroviaria Avellino – Benevento –  Salerno e Avellino – Lioni – Rocchetta Sant’Antonio“.

Nella seconda giornata è stato presentato il libro”Matria” di Generoso Picone, direttore de “Il Mattino Avellino” . Presenti il sindaco Foti, Pasquale Gallicchio, giornalista – scrittore e l’onorevole GIancarlo Giordano di Sel.

Una bella discussione, ha continuato . Avellino è stata messa in relazione con il moderno stato amministrativo. E’ stato rielaborato un pensiero comune rispetto a questa città. Abbiamo fornito degli elementi di spunto a Foti per la sua attività amministrativa, visto che non è possibile ritornare alle urne. L’ultimo giorno, invece, abbiamo avuto l’onore di ospitare Gianni Cuperlo, che ha saputo affrontare senza superficialità questi temi. Non è stato facile organizzare una festa in una sede così ampia come la Villa Comunale, ringrazio per questo i compagni del Circolo e quelli dell’area provinciale  che hanno saputo affrontare le varie difficoltà. Ma anche chi si è occupato delle parte artistica. La Festa dell’Unità è un momento caratterizzante e irrinunciabile della nostra identità politica.  Non a caso è stato assegnato il “Premio Federico Biondi” al Centro di Ricerca Guido Dorso”. 

Dopo aver esternato la soddisfazione per la buona riuscita della manifestazione, il   volto di Todisco si è improvvisamente incupito e con l’aria apparentemente delusa ha voluto ribattere alle dichiarazioni che nei giorni scorsi Giovanni Bove ha rilasciato alla stampa:

Sono sorpreso e amareggiato per le cose lette. Ogni singolo pezzo della Festa è stato elaborato nella riunioni del Circolo e dell’area.  Se il segretario avesse voluto esporre il proprio dissenso sull’impianto complessivo dell’evento, lo poteva fare all’interno di questa sede. I compagni si sono messi a disposizione per coprire le spese finanziarie. Ma anche da questo punto è andata bene. Si è parlato anche di rivendicazione di autonomia del Circolo rispetto all’area. Lo trovo giusto, ma si può tranquillamente discutere di come si può organizzare politicamente l’autonomia del Circolo in questa città. Per quanto riguarda l’invito Rosetta D’Amelio, se si è trattata di una lacuna a carattere organizzativo, il segretario conoscendo l’indirizzo poteva spedire o portare a mano l’invito. Se ricercava un confronto con la D’Amelio poteva farlo presente al Circolo, ma questa richiesta non è mai stata posta“. 

Bove ha espresso anche il suo disappunto sulla scelta di ospitare il primo cittadino Paolo Foti per “offrirgli una vetrina“.

Tutto si è fatto – ha spiegato Todisco - tranne elogiare Foti. Il fatto di aver invitato il sindaco, non cambia il nostro pensiero sulla situazione amministrativa della città. Se vogliamo dirla tutta il segretario, dopo il rimpasto della Giunta voleva presentare un documento di apertura verso l’amministrazione“. 

La conclusione è stata breve e concisa, non ha lasciato dubbi sul fatto che si è sentito tradito da chi l’ha sempre sostenuto:

Quando nella sede di via Tagliamento la mia candidatura  fu rifiutata, rimasi alquanto scosso. Una persona mi abbracciò e mi disse “Francesco ti devi candidare”. Questa persona è Gianni Bove“. 

Source: www.irpinia24.it