Convegno “La giusta misura” – L’intervento di Orfini, presidente del Pd
"Se uno ha il coraggio si andare contro l'opinione pubblica, sfidare l'opinione dominante, costruisce uno scatto di orgoglio . Questo per dire che una forza sociale costituita da persone, volontari, militanti di partiti può cambiare un sistema istituzionale anacronistico. Non dobbiamo fermare il processo di riforme in corso per evitare gli errori del passato"
Atripalda – A concludere l’incontro organizzato dall’associazione “Rifare l’Italia” e dalla Confraternita della Chiesa San Nicola Tolentino di Atripalda, il presidente del Partito Democratico, nonché deputato Matteo Orfini . Orfini ha illustrato nei dettagli le cause della recessione degli ultimi sette anni e come le forze politiche di destra e di sinistra hanno reagito.
“Le forze politiche – ha affermato senza esitazione – hanno smontato gli strumenti per appianare le diseguaglianze, cancellando il welfare, ritenuto il più delle volte superfluo. La diseguaglianza ha remato contro l’economia. Al mercato è mancata la forza economica e ciò ha prodotto la recessione. Abbiamo vissuto un vero e proprio disastro, affrontando questa situazione con l’aggravante di una società sfibrata, disconnessa e sola. Aver curato il problema con l’austerità ha bruciato il risparmio privato degli italiani che era il maggiore in Europa. Nell’indice di gradimento la politica è meno popolosa della mafia e in primis troviamo la Chiesa e il volontariato. La macchina amministrativa fa fatica a percepire il cambiamento e in essa sono presenti sacche di privilegio parassitario che vanno bucate e bonificate. Sopravvivono a danno degli altri, senza dare alcun contributo al Paese“.
Orfini ha voluto ricordare che la generazione che ha pagato più le conseguenze è quella dei 30enni e 40enni che si ritrovano con un futuro incerto. Ma non solo, anche l’oppressione avvenuta in questi ultimi sette anni di ogni forma di “ribellione all’austerità” con la richiesta, dalla pagine di “La Repubblica”, di espulsione dal partito.
“Abbiamo chiesto a Renzi – ha continuato il presidente di Pd – di dare un cuore sociale a questa azione di Governo. Soldi ci sono, ma sono tantissime le cose da fare e non bastano. Quindi, dobbiamo indicare delle priorità. Con il Jobs Act c’è stato l’80% di aumento dei mutui e unt imido aumento dell’occupazione. Sono in dissenso con il presidente del Consiglio sul fatto che per aumentare l’occupazione, bisogna riformare il mercato del lavoro. Invece credo che bisogna puntare sugli investimenti privati, ma per arrivare a questi dobbiamo prima investire su quelli pubblici come la Cultura, la Ricerca e il Terzo Settore. Bisogna far qualcosa per chi non ha preso gli 80 euro, non guadagnando, purtroppo, non ha preso nulla. Un altro tema importante è quello della casa. Il fatto che la casa sia diventata un “miraggio” va contro i principi costituzionali. Il Piano casa deve essere differente a questo attuale, perché non funziona“.
Orfini ha preso come esempio, per concludere il suo intervento, l’immigrazione e l’attuale apertura della Germania e dell’Austria, aprendo una piccola parentesi per sottolineare la solidarietà e il sacrificio di Lampedusa e dell’intero Sud che prima di tutti ha aperto le porte ai rifugiati . L’Italia infatti, su questo tema è andata controcorrente rispetto al resto d’Europa : “Se uno ha il coraggio si andare contro l’opinione pubblica, sfidare l’opinione dominante, costruisce uno scatto di orgoglio . Questo per dire che una forza sociale costituita da persone, volontari, militanti di partiti può cambiare un sistema istituzionale anacronistico. Non dobbiamo fermare il processo di riforme in corso per evitare gli errori del passato“.