“Innovazione e Tradizione” per il rilancio della filiera castanicola

La castagna di Montella IGP con circa 4mila ettari è l'area della Campania più importante

image1 (5)Avellino - Innovazione e tradizione per la valorizzazione della castagna di Montella. E’ stato questo il tema del convegno, che ha avuto luogo, questa mattina, al circolo della stampa di Avellino. Lo scopo è stato quello di mettere in luce i risultati ottenuti sui marron glacè nell’ambito della misura 124. 

La castagna di Montella IGP  con circa 4mila ettari è l’area della Campania più importante. Nel 2011 la castagna, però, ha perso quote di mercato, con una dimezzazione della produzione. La Campania produceva circa 450.000 quintali l’anno e il fatturato superava i 200milioni di euro. Fino al 2014 si sono registrati i peggiori danni alla filiera castanicola, con un calo produttivo nel 2014 del 95%. Dunque in cinque anni si sono persi circa 200milioni di euro. 

“Si deve innovare la produzione castanicola per aumentare la competitività, aumentare la dinamicità della filiera e migliorare i prodotti e i processi produttivi” – ha asserito Maurizio Grimaldi.

Lucia Zurlo, del CNR Avellino, ha introdotto, a seguire,  il Progetto “Val.I. Co.”, ossia lo studio tecnico per il recupero e il rilancio della produzione castanicola, illustrando anche i benefici alimentari delle castagne e l’apporto vitaminico che da esse deriva, importantissimo per la salute. 

Maria Grazia Volpe, collega del CNR, poi, ha integrato sull’aspetto alimentare( i Marron Glacè fanno bene, per la gioia dei golosi). “La castagna è vista come un prodotto esclusivamente invernale e quindi c’è un disinteresse spesso nella sua promozione e nelle operazioni di marketing. L’Istituto di Scienze dell’Alimentazione ha fornito il suo supporto per la valorizzazione della filiera, attraverso tecnologie all’avanguardia e trattamenti biochimici”. (Il Partner dell’Isa- Cnr è l’azienda Vestuto di Montella).

Roberto Mazzei ha raccontato, al termine del convegno, della considerazione comune che le persone hanno della castagna e delle ripercussioni che ritengono possano avere sul loro stato di salute, per via del suo composto glicemico. “La filiera castanicola ha bisogno di essere innovata ed è indispensabile che  vi sia tutto un indotto che si muove attorno, con investimenti largamente condivisi, per far ripartire il mercato - ha concluso Mazzei – Il primo passo è trovare un nuovo modo di comunicare la castagna. Noi il 26 e il 27 Agosto saremo ad Expo a promuovere i prodotti legati al settore castanicolo”.

di Francesca Contino

 

Source: www.irpinia24.it