Cairano 7X 2015, appuntamento dal 5 al 10 Agosto

Stamane la conferenza stampa di presentazione del programma agosto 2015.

piccoli_paesi_logo_29_kbCairano - «La gente del mio paese è gente di orizzonte. Le pietre sono numerose sulle nostre montagne e sulla nostra terra, sembrano dure e aride; ma chi sa guardare, trova, fra queste rocce, fiori e sorrisi che illuminano il mondo e abbelliscono il sole». Questo è l’inizio della prefazione di Franco Dragone al volume Cairano  Relazioni Felicitanti edito dalla casa editrice Mephite il cui tema ha caratterizzato l’edizione 2014 di Cairano 7X.

Franco Dragone è il mecenate, l’irpino originario di Cairano che, nonostante le sue imprese internazionali che donano magie e spettacoli unici al mondo, conserva viva la passione per la sua terra e per l’intera provincia.

Cairano è luogo di confini, dove è possibile sporgersi al limite estremo delle domande fondamentali, che, una volta giunti sulla rupe, la punta estrema del paese, si fanno rigogliose.

La condizione dello spopolamento dell’Alta Irpinia, se si focalizza l’attenzione in particolare su Cairano, un paese emblematico, di 330 abitanti a confronto degli oltre 1.800 degli inizi del ’900, simbolo di una condizione che sta per raggiungere limiti estremi e di non ritorno e che sembra rappresentare una condanna, un destino segnato. Frequentando da molti anni questa terra, posso affermare che tale condizione può e deve essere vista come un’opportunità: una terra dove si sono realizzati più spazi, un vuoto da abitare, un tempo sospeso e lento, base per costruire una nuova qualità della vita.

Cairano 7X  è un festival dell’aria, della bellezza, della fatica della salita, un percorso di guarigione, un invito al viaggio, per un tempo scelto (fine luglio – prima decina di agosto), in un luogo da abitare e farsi abitare: quest’anno celebra la sua settima edizione.

La prima edizione di Cairano 7X fu pensata ed organizzata dalla Comunità Provvisoria, un gruppo di visionari che ne intuì le straordinarie potenzialità che per la sua condizione di isolamento e bellezza poteva rappresentare un punto di riferimento per  tutto il territorio irpino, tra i fondatori  Angelo Verderosa che oggi rappresenta la continuità di quell’esperienza, da Franco Arminio che fin dall’inizio regalò parole feconde e ancora fuoco centrale da dove ripartire e confrontarsi, dal sostegno e dalla convinta partecipazione del sindaco di Cairano, Luigi D’Angelis, che ancora oggi con lo stesso entusiasmo coltiva il sogno e dalla Pro Loco.

La condizione di deserto abitato che caratterizza Cairano è una grande opportunità per abitare gli spazi vuoti dove è possibile condividere e conversare piacevolmente, dove il tempo si riposa e lo spazio si distende in una danza lieve.

Dopo il successo della passata stagione del concorso Cairano fiorito, grazie alla partecipazione e all’ingegnosità di molti Cairanesi che realizzarono spazi fioriti di straordinaria bellezza, il tema scelto per l’edizione 2015 è legato a una ricerca di narrazione all’interno dell’universo giardini.

Cairano 7X sette i giardini narranti dove si coltivano i Siensi dell’intelletto è il tema scelto per l’edizione 2015.

I giardini oltre alla bellezza cercano narrazioni da condividere, parole, suoni, danza, colori e silenzi.

Nel suo ultimo libro, Il paese dei coppoloni, finalista al premio Strega, Vinicio Capossela così descrive questo luogo: «In mezzo alla valle si alza un solo monte, che ha tutti gli altri offre la sua erta. Tra tutti sta in alto, vantato sul dirupo. Nel buio è il lume più vicino al cielo. Lassù, come una stella polare, eccolo, orientante, il paese dei coppoloni…Tutti  lo vedono ma nessuno ci va…Credono alle storie e se le inventano. Coltivano i Siensi dell’intelletto nella rupe, in forma di mosconi, poi li prendono e li vendono a cassette».

A Cairano, il paese dei confini (crocevia tra la Basilicata, la Campania e la Puglia), ci sono più case che abitanti, “c’è l’aria buona e non serve più niente”, c’è la fatica della salita che rende più preziosa la bellezza annusata e abitata.

Cairano e l’Alta Irpinia come laboratorio permanente di soluzioni nuove per il Mezzogiorno e per l’Europa con la necessità di intercettare la domanda crescente di qualità della vita e dell’avvicinamento alla terra e alla sua coltivazione sostenibile attraverso la sua difesa e salvaguardia.

Ogni azione che si svilupperà a partire dai trasporti (ferrovia in primis) fino ai servizi sanità , istruzione e attività culturali deve essere monitorata attraverso il livello felicitante che può produrre. Dobbiamo essere centrati nella ricerca di tutto quelle azioni che producono livelli alti di felicitanza, che sono alla base della creazione di nuovi posti di lavoro dignitosi ed in armonia con la madre terra.

Bisogna partire dalle persone che abitano l’Alta Irpinia, bisogna impegnarsi nell’ascolto, nei ritmi, nei bisogni, nei sogni per guadagnarsi una relazione, per capire dove i bisogni/sogni si sono bloccati e dove e come possono essere rimessi in scena.

Allora è ora di accettare l’invito ad andare a Cairano perché la distanza e la salita sono  un pretesto per restare solo a guardarlo, stupiti dalla sua visione “un meteorite, la schiena di una balena, il profilo di una carezza”, mentre è necessario portare i nostri corpi in questi luoghi per scrivere insieme un nuovo testo, una narrazione che partendo da Cairano sappia raccontare al mondo la forza e la disperazione di una terra magnifica e dolorante, di uno tempo sospeso che si nutre dalle radici delle nuvole che nel paese dei coppoloni sono numerose e cangianti.

Source: www.irpinia24.it