“Conciliazione e condivisione”, Irpinia laboratorio per la parità di genere

Al termine la serie di incontri che ha visto protagonostista la 'As.For.In' in tema di benessere sociale in Irpinia.

image1 (3)Avellino – Al termine la serie di incontri che ha visto protagonostista la ‘As.For.In’ in tema di benessere sociale in Irpinia. L’incontro di questa mattina, che ha visto la partecipazione della Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, dell’assessore provinciale alle Pari Opportunità Mimma Lo Mazzo, e il segretario generale della Cisl provinciale Mario Melchionna, si è tenuto al circolo della stampa. 

Si è parlato principalmente di conciliazione tra lavoro e vita familiare e contrattazione di II livello, contestualizzando il ripercuotersi di certe problematiche sul territorio irpino. 

A intervenire per prima la Presidente D’Amelio, che per impegni in Regione, ha fatto gli onori di casa e ha abbandonato il tavolo dopo il suo saluto. “Penso che quando si parla di storia di donne bisogni partire prima da sè. In una provincia come la nostra le tematiche legate al benessere si intrecciano necessariamente al lavoro che c’è e non c’è. Sulla donna spesso convergono incarichi e incarichi, da quelli strettamenti lavorativi, a quelli familiari. Aiutare le donne allora vuol dire pensare a interventi strutturali e ricordarsi che il benessere delle donne è il benessere della società in toto. Non dimenticheremo l’esperienza appena terminata dei fondi europei rimandati all’Europa e che invece potevano servire a operazioni di conciliazione. Io sono fiduciosa, però, perchè l’Irpinia a differenza di Napoli con la sua dispersione, può essere un laboratorio socio-assistenziale e lavoreremo per renderla tale. Del resto grazie alla mia proposta all’epoca della doppia preferenza adesso finalmente le donne sono entrate nei consigli regionali”.

A seguire la Dott.ssa Calia, sociologa e antropologa, ha spiegato che in termini di legge esistono delle politiche di conciliazione ma che non vengono attuate. “Per applicare queste politiche bisogno innanzitutto innovare i modelli sociali e partecipare. L’Italia è tra gli ultimi posti in Europa in tema parità tra uomo e donna. Sicuramente rispetto ai Paesi arabi, la cultura occidentale ci favorisce e siamo fortunate ma ciò non esclude la possibilità di migliorare la nostra condizione come nel resto del nostro continente. La Svezia ha risolto parte del problema con gli asili nido, che sono un’opportunità per le donne con figli, di lavorare a tempo pieno. Dobbiamo occuparci seriamente del tempo della vita e del tempo del lavoro, affinchè le donne non debbano più privarsi di scegliere liberamente”.

Poi la volta della Dott.ssa Festa, psicologa e psicoterapeuta, che in luogo di ‘benessere’ ha spiegato tecnicamente come la sua accezione si riferisca al connubio dei tre cervelli umani: cervello cognitivo, cervello emotivo e cervello corporeo. “Solo coniugando l’esperienza alla sua percezione completa possiamo conoscere noi stessi ed entrare in contatto con gli altri. Ci attende un cambiamento necessario, clinicamente testato, se si pensa che in Gran Bretagna la respirazione e la meditazione sono divenute materie scolastiche”. 

Mario Melchionna, segretario CISL, si è soffermato sulla contrattazione di secondo livello: “Oggi il lavoro è una difficoltà per tutti, oserei dire che la parità è nel riconoscere entrambi i sessi in situazioni di svantaggio sociale. Chiaramente per la donna si pone l’esigenza di creare norme specifiche che possano tutelare l’ambivalenza del suo ruolo socio – economico, altrimenti non potrà accettare lavori a tempo pieno e guadagnerà sempre meno.

In Italia esistono ancora imprenditori, per non dire sciacalli, che assumono imponendo come clausola al contratto il veto a rimanere in cinta per un certo periodo di tempo, oltre a fenomeni consolidati di mobbing nei confronti del sesso femminile sul posto di lavoro. Per questa ragione abbiamo immaginato di istituire un osservatorio sulla contrattazione di II livello, perchè diventi un luogo di proposte innovative a sostegno delle donne. Voglio essere ottimista in fondo le ultime imprese nate sul nostro territorio sono tutte femminili, ma è evidente che rinunciare al rapporto dipendente a volte è una scelta forzata, perciò il nostro impegno sarà un impegno per la libertà”.

Ha concluso i lavori Mimma Lo Mazzo, Assessore alle Pari Opportunità della Provincia che ha espresso la sua fiducia circa il lavoro che svolgerà la nuova giunta regionale. “Sono sicura che il nostro impegno non andrà vanificato perchè una società più equa è una società che consente alle donne di lavorare, ma anche di essere madri, mogli e figlie. Ha detto bene il segretario Cisl occorre una normativa più specifica e che la politica e i sindacati abbraccino le stesse battaglie perchè si possa incidere sulla società. Dalla nostra comunque abbiamo la soddisfazione di 14 progetti approvati in irpinia, grazie ai vecchi fondi europei, e sono tutti progetti che hanno messo in cantiere azioni concrete e importanti. Questo però è solo il punto di partenza, il lavoro continua e sono sicura che in sinergia con Rosetta D’amelio e il presidente De Luca darà i suoi frutti, consentendo alla regione di fare progressi in tema di pari opportunità e di occupazione femminile”.

Source: www.irpinia24.it