Napoli: Mediterranean Pride 2015, quando l’amore è un diritto umano

Da piazza Dante al Lungomare, oltre 60 mila persone in marcia con il Sindaco De Magistris per i diritti LGBT

pride_de magistris (1)Napoli – Alle 17.00 di ieri, sabato 11 luglio, è partito il corteo dell’edizione 2015 del Napoli Gay Pride, come ogni anno, una festa ricca di colori e suoni, tra palloncini e cuori rossi, con il simbolo dell’uguale e cartelloni che riportano la scritta: “Lo stesso AMORE, gli stessi DIRITTI”. Tra i manifestanti anche il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che, concedendo il patrocinio del Comune, ha dichiarato: “La nostra è una battaglia che ci vede in prima linea. La Costituzione non si applica solo in Parlamento o presso il Governo, che anzi sono fortemente latitanti e violano la Costituzione. La città di Napoli è per la Costituzione repubblicana che, all’articolo tre dice che c’è uguaglianza e senza distinzione di sesso. È venuto il momento che ci sia l’apertura mentale massima”.

 Oltre 60 mila persone hanno partecipato alla marcia per il riconoscimento di diritti civili e la tutela di persone lesbiche, gay, bisessuali e trans.  La scuola è stato il tema del Pride di quest’anno, con lo slogan: “L’amore vince. Libera è la cultura, libero è l’insegnamento

In rappresentanza della Regione Campania, delegato Dal Presidente De Luca, era presente Francesco Emilio Borrelli, dichiarando: “Il presidente De Luca ha firmato durante la campagna elettorale la piattaforma politica proposta dalle associazioni e dai collettivi lgbt della Campania nella quale c’è il riconoscimento dei diritti civili, di piena cittadinanza, di tutela della salute e del benessere, delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans ed alla quale ci atterremo nel programma di governo”.

Il presidente di Arcigay Napoli, una delle associazioni organizzatrici dell’evento, ha dichiarato: “Questo è un Paese particolare, mentre il mondo dice semplicemente sì dal referendum della cattolicissima Irlanda alla Corte suprema degli Usa che ha esteso a tutti gli Stati il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Italia ci arrovelliamo su parole strane per riconoscere in maniera ipocrita quello che garantisce l’articolo 3 della Costituzione”.

All’evento hanno partecipato diverse organizzazioni del territorio, tra cui anche Amnesty International a ricordare che l’amore èStesso-Amore-Stessi-Diritti un diritto umano inviolabile, che l’Italia, indietro rispetto al resto del mondo, deve apprestarsi a riconoscere i diritti delle persone omosessuali. Infatti, nel suo comunicato del 29 maggio 2015, Amnesty International Italia ricorda: “Una delle lacune fondamentali dell’ordinamento italiano in tema di parità di diritti è rappresentata dalla mancanza di un qualsiasi riconoscimento delle famiglie costituite da persone dello stesso sesso e dai loro figli. Negare il riconoscimento giuridico alle coppie composte da persone dello stesso sesso impedisce a molte di loro di beneficiare di una serie di diritti necessari all’autorealizzazione, alimenta la stigmatizzazione e la discriminazione e favorisce gli atti di violenza nei confronti delle persone Lgbti”. I rappresentanti di Amnesty International presenti hanno ricordato che è possibile sostenere l’appello per il riconoscimento del matrimonio egualitario, che chiede al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, di garantire che sia eliminata ogni forma di discriminazione nella legislazione italiana sul matrimonio civile, aprendolo anche alle coppie dello stesso sesso, riconoscendo i matrimoni e le unioni celebrate all’estero e assicurando pari diritti ai figli delle persone dello stesso sesso.

Gli interessati possono firmare l’appello al seguente link:

http://appelli.amnesty.it/lostessosi/

 di Davide MARENA

 

Source: www.irpina24.it