Avellino – Sen. Corsini: “Solo il cattolicesimo democratico può riempire il vuoto politico”

Il dibattito di questo pomeriggio, incentrato sulla crisi della politica, si è tenuto al Circolo della stampa di Avellino

image1Avellino – “Ringrazio il Sen. Corsini per la sua presenza, in quanto testimone di quella grande tradizione democratica bresciana che è un riferimento per molti di noi” – così Amalio Santoro ha introdotto il dibattito di questo pomeriggio al Circolo della stampa incentrato sulla crisi dei partiti in Italia.

“Dal cattolicesimo democratico possono ancora venire spunti al dibattito politico – ha continuato Santoro – Su alcune questioni credo che da questa tradizioni possono seguire anche parole nuove. Siamo una generazione che negli anni ’90 si è trovata in questo pezzo di Mezzogiorno inesistente, in prima linea a riscattare le colpe dei padri e quindi è nata l’avventura dei popolari per non disperdere il seme buono del popolarismo. Non ci ha mai interessato molto l’idea della rottamazione, abbiamo provato a ricostruire sulla base del principio di un rinnovamento che non significasse rinnegazione. Poi l’esperienza dell’Ulivo, fino a ritrovarci in modo anche frettoloso, nel Pd che si è imposto più come un accordo castale, che come un movimento dal basso. Oggi il Pd ha esaurito non a caso molte delle sue ragioni, il fallimento della classe Bersani è la sconfitta del politicismo. Renzi nasce anche per questo, per le occasioni perdute. Siamo a un cambio di fase, di pelle che ha generato una sofferenza nella tradizione cattolico – democratica. Mentre a Roma c’è la sublimazione del comando, il sud è la periferia anche del partito. C’è bisogno di uno schieramento che si sappia raccordare col suo popolo. Per non tradire noi stessi e dare continuità a un impegno come si sta, dove si sta? Questa è la domanda che voglio porre al Senatore Corsini”.

La parola poi all’On. Corsini: “Io vorrei partire da un dato quanto alle scelte politiche dei cattolici nelle consultazioni politiche dell’ultimo decennio, le motivazioni vanno ricondotte a fattori contingenti. C’è stato uno slittamento dal primato dei valori a una volontà di assecondare una mutazione, mentre in passato il voto dei cattolici si indirizzava verso la dc ora si sovrappone all’orientamento degli italiani. Noi siamo ancora oggi impegnati a ragionare sulla questione cattolica nel dizionario della sinistra italiana. Mentre la crisi del comunismo va ricondotta al fallimento, quella della Dc va ricondotta allo sradicamento. Per dirla alla Martinazzoli resta attuale il principio democratico d’ispirazione cristiana. La crisi della politica investe direttamente la crisi dei partiti, nel tempo della democrazia del pubblico si assiste a un’evoluzione: dal partito al post partito, è la politica spettacolo, l’estetizzazione del mi piace di fb e della condivisione di tweetter. Il Parlamento è il luogo dell’acclamazione, non la casa del processo democratico”.

“Condivido gli appunti critici sul Pd – ha concluso il Senatore, rispondendo alla provocazione lanciata da Amalio Santoro – ma non c’è dubbio che il Pd è il partito del riformismo italiano. Il cattolicesimo democratico interiorizza la dimensione della laicità della politica, è il soggetto del progresso sociale in termini di giustizia e di uguaglianza. Questo non è il tempo della rottamazione, ma della ricostruzione morale e civile del paese nel tempo della sua afasia e della sua irrilevanza, dove la politica sembra che nulla conti perchè conta la BCE, i potentati finanziare, la Troika. Dove possiamo trovare il fondamento di una rivoluzione democratica contro il forza leghismo o leghismo forzato che dir si voglia, se non nella nostra tradizione cattolica, che non si esaurisce nella Dc, ma ha una possibilità di radicamento a partire dai valori costituenti della laicità della politica, del riformismo di sinistra”.

Di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it