Il nodo “Severino” è stato rimandato: De Luca guiderà la Campania
Il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso per evitare la paralisi della Regione. De Luca: "Hanno affrontato la questione con attenzione e professionalità. Lavoreremo, a testa alta, per affrontare le problematiche"
Napoli - Con decreto monocratico il Tribunale di Napoli ha sospeso il Decreto del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che in qualche modo si era “lavato le mani”, lasciando la decisione ai Giudici napoletani. La scelta di rinviare la sospensione è dettata dalla volontà di evitare una paralisi della Regione Campania alle presenze con scadenze e criticità da affrontare in breve tempo. La questione della “Legge Severino” sarà ripresa probabilmente ad ottobre.
Queste le motivazioni: La sospensione di De Luca, scrive il presidente della sezione Guglielmo Cioffi, “non può tradursi in una abnorme revoca delle elezioni o in una estemporanea rottamazione degli organi della Regione, vanificando il ‘munus’ degli eletti, primo tra tutti il presidente e la stessa volontà popolare” con “conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa“.
Il magistrato ha, inoltre, aggiunto: “Occorre procedere all’insediamento immediato del Consiglio regionale e la nomina degli organi di presidenza del Consiglio entro il termine del 12 luglio 2015 previa convocazione da diramare almeno 5 giorni prima; occorre ancora nominare immediatamente dopo la giunta regionale ed il vice presidente per assicurare la continuità amministrativa; occorre ‘conservare’, da ultimo, il risultato elettorale, a tutela degli eletti ma soprattutto del diritto degli elettori ad essere governati dai propri rappresentanti democraticamente eletti”.
De Luca esprime dalla pagina Facebook esprime la soddisfazione per il lavoro svolto dal Tribunale che “ha affrontato una questione – anche inedita – con grande attenzione e profondità, e ringrazio i miei legali per la loro professionalità“. Inoltre, ha voluto ringraziare nuovamente tutti gli elettori.
“Ho rispettato e rispetterò rigorosamente tutte le leggi dello Stato – ha scritto il presidente - così come mi batterò a fondo per la difesa dello Stato di Diritto e dei principi costituzionali: è necessario espellere dalla vita pubblica ladri e tangentisti, ma è altrettanto necessario tutelare a pieno – nella loro dignità e nel loro lavoro – quanti continuano ad assumersi responsabilità per cambiare il Paese, realizzare opere e creare lavoro“.
“Ci batteremo perché la legge sia uguale per tutti – continua De Luca – senza disparità tra amministratori locali ed esponenti politici nazionali, e affinché la “paura della firma” non paralizzi più l’Italia.Nei prossimi mesi sarà sempre più chiaro che la vecchia Campania dei luoghi comuni non esiste più. Arriverà presto, all’italia intera, l’immagine di un’altra classe dirigente, fatta di dignità istituzionale, di concretezza operativa, di rigore spartano. Lavoreremo, a testa alta, per affrontare e risolvere i problemi e valorizzare in pieno le nostre potenzialità“.
“Oggi – conclude - si ripristina il rispetto della volontà popolare e si apre la fase del lavoro e dell’impegno amministrativo pieno“.