Giornata Mondiale del Rifugiato, Aiyda(Amici del Camerun): “Buoni risultati ma c’è ancora tanto da fare”
In vista di questo importante appuntamento, l'Associazione Amici del Camerun ha organizzato tre giorni di incontri per sensibilizzare l'Irpinia al sostegno agli immigrati.
Avellino - Questa mattina, presso il Circolo della Stampa di Avellino, è stato presentato l’evento organizzato dall’Associazione “Amici del Camerun”, i tre giorni dedicati alla Giornata Mondiale del Rifugiato.
A presentare l’evento il rappresentante dell’Associazione Amici del Camerun Joseph Aiyda: “I sistemi di integrazione in Irpinia stanno facendo passi avanti, seppur lenti. Stiamo provando, con il nostro impegno, a rendere i ragazzi protagonisti e insegnare loro cosa significa integrazione. Il tutto permettendo loro di conoscere il territorio, le istituzioni e i partner che possono aiutarli a crescere in un paese, un bel paese. Non è sbagliato venire in irpinia, è importante però riorganizzare il benestare”.
Sul lavoro dell’associazione Aiyda ha spiegato: “Con Amici del Camerun e in collaborazione con le istituzioni che ci offrono il patrocinio, vogliamo far sentire che qui ci sono vite umane che hanno rischiato molto; è nostra responsabilità aiutarli a restare tranquillamente in questa società”. Molti i problemi che gli immigrati devono affrontare, in particolare per l’occupazione: “Non è facile trovare un posto di lavoro in questo momento, ma ci sono, per fortuna, aziende che hanno la sensibilità di chiederci cosa possono fare per aiutarci. Questo ci è consentito grazie ai progetti offerti con Italia Lavoro e Garanzia Giovani che ci consentono di poter inserire i giovani che arrivano da profughi nel mondo del lavoro. Siamo dalla parte dei più deboli – ha aggiunto Aiyda – insieme al territorio per renderli partecipi della fase storica che stiamo vivendo”.
Al momento gli immigrati che arrivano in Italia devono, per poter restare regolarmente, far richiesta di protezione. Tre le tipologie a disposizione: quella umanitaria, la sussidiaria e l’asilo politico. Tutte e tre le tipologie di protezione hanno una durata dai tre ai cinque anni ma ben il 90% delle richieste presentate alla commissione regionale con sede a Caserta vengono rifiutate. In quel caso, rispettando i 30 giorni utili, l’immigrato può fare appello presso il Tribunale di Napoli (unico ente predisposto a questo tipo di procedura) con cui avrà a disposizione sei mesi di soggiorno: “Per fortuna molti degli appelli fatti al Tribunale ottengono un buon risultato. Non mancano, però, i problemi legati al permesso di soggiorno che, se fatto in Italia, vale esclusivamente per l’Italia. Se con questo permesso si decide di andare all’estero è obbligatorio poi ritornare in Italia per aggiornarlo. E’ indispensabile - ha spiegato Aiyda – eliminare questo ostacolo per favorire la liberalizzazione e l’emancipazione”. Ottimi i risultati ottenuti finora, ma è necessario fare di più: “In occasione dell’Emergenza Nord Africa del 2012 siamo intervenuti riuscendo ad occupare 60 rifugiati su 250. Attualmente, stiamo seguendo circa 700 immigrati in tutta irpinia. Di questi abbiamo già impiegato 100 di loro nei percorsi formativi. Contiamo con i progetti in programma di fare ancora di più”.
Sono previste tre giornate, precisamente il 17, 18 e il 19 Giugno, durante le quali l’Associazione Amici del Camerun impegnerà l’area vicina al Circolo della Stampa di Avellino con uno stand, una mostra fotografica e numerosi convegni aperti al confronto e al dibattito; tutto in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, prevista per il 20 Giugno.
Tema attualissimo, quello dell’immigrazione, in particolare per l’Italia che sta vivendo una vera e propria emergenza profughi e che, si può dire, non ha avuto il sostegno di cui necessiterebbe dagli altri paesi dell’Unione Europea: “Noi siamo con l’Italia. Il concetto espresso dal trattato di Dublino danneggia l’Italia quanto altri paesi quali la Francia, la Germania ecc. Ci sono delle difficoltà enormi – ha spiegato Aiyda – per arginare l’emergenza. Un po’ si solidarietà e sensibilità consentirebbero di poter gestire l’emergenza. Non credo la Comunità Europea sia così disarmata, è più probabile si stia disarmando sulla sua politica di integrazione. Abbiamo una violazione molto chiara dei diritti umani con la mancata libertà di circolazione e credo sia giusto intervenire al riguardo affinché le persone vengano tutelate soprattutto dopo le tragiche esperienze in mare per subite per toccaree le coste italiane”.
Per informazioni è possibile visitare il sito dell’Associazione “Amici del Camerun“.