D’Alema in Città: “Globuli rossi necessari come i bianchi perchè il Pd goda di buona salute”

Questa mattina Avellino e la candidata Rosa D’Amelio hanno ospitato l’On. Massimo D’Alema al circolo della stampa.

image1 (12)Avellino – Agli sgoccioli ormai la campagna elettorale, che ha visto partecipazioni importanti in tutti i partiti. Questa mattina Avellino e la candidata Rosa D’Amelio hanno ospitato l’On. Massimo D’Alema al circolo della stampa.

A introdurre è stato Gerardo Adiglietti, che senza dilungarsi ha esposto il suo convinto sostegno alla consigliera Pd uscente e ha ringraziato alcuni dei presenti ‘di spicco’. In sala infatti Nicola Mancino, il Sindaco avellinese Foti e qualche altro primo cittadino della Provincia, il segretario del Pd De Blasio. “C’è bisogno di voi – ha continuato Adiglietti rivolgendosi a D’Alema - La maggioranza di noi sta vivendo una stagione complessa in cui l’assenza di uno strumento, quale quello del partito, si sente. Un governo in genere riesce a governare meglio se ci sono strutture di interfaccia che discutono. La fiducia è a noi stessi, non al Parlamento, alla nostra voglia di essere protagonisti, perché una politica che non è accompagnata da questo è deficitaria e allontana la gente, favorendo tutti coloro che legittimamente hanno il mal di pancia. Da sindacalista ascoltai D’Alema, quando fu eletto presidente del partito, si rivolse a noi dicendo che non sempre i contratti di lavoro sono i libretti di Mao, questo significava che si avvertiva l’esigenza di un cambiamento. Ad Avellino possiamo prendere atto che non c’è mai stata una stagione così triste per la nostra Provincia, per noi il 31 maggio è un giorno topico perché è il giorno in cui finalmente ci sarà la cacciata dei lanzichenecchi. Noi sosteniamo una donna, promotrice della legge regionale che prevede la doppia preferenza, perché Rosetta è carne della nostra carne, parte del nostro vivere quotidiano”.

E’ intervenuta poi la candidata Rosa D’Amelio: “Abbiamo fatto tante iniziative questi giorni, ringrazio D’Alema, Paolucci, il mio amico Del Basso De Caro, e i sindacati CGIL e UIL qui presenti. La nostra battaglia elettorale è complicata perché la nostra Provincia è fortemente in difficoltà, ma ci sono molte energie ed eccellenze che si muovono. In questa Regione, mi piace ricordarlo ai grillini avevamo previsto il reddito di cittadinanza, ma non ci è stato possibile per il taglio della spesa operato da Caldoro”.

“Nella Sanità campana – questione molto a cuore all’ex Sindaco di Lioni - abbiamo assistito a un vero e proprio scempio, non sono stati rispettati i livelli essenziali di assistenza. Io credo che nel Pd tanta gente vive una situazione di difficoltà politica, io sono una di quelle. Ho sempre creduto che l’incontro tra il cattolicesimo e la sinistra laica poteva essere l’unica speranza di riscatto per questo Paese e lo credo ancora. Abbiamo il dovere, però, di mettere in un pezzo della strategia di questo partito quella che è l’anima della sinistra di questo Paese, a cominciare dal mondo del lavoro, col quale va condiviso un percorso. Chi non sente più il Pd casa sua, chi lo sente troppo come il Partito della Nazione è una risorsa per riportare nel partito le idee e i valori e insieme con Renzi fare in modo che funzioni la sinistra in questo Paese. Se non andiamo a votare, vanno a votare gli altri, che decidono per noi. La politica quella vera, che parte dai circoli e dalle sezioni, deve essere protagonista del dibattito del Paese”.

A chiudere, attesissimo dalla folta platea di persone riunita per ascoltarlo, è stato l’On. Massimo D’Alema: “Sono lieto di essere qui e di essere al fianco di Rosa D’Amelio e di tante personalità che stimo. Questa città ha il gusto della politica, patria di uomini di Stato” – elogiando sulle prime Avellino.

Io mi sto impegnando in questa campagna elettorale – ha specificato l’esponente del Pd nazionale, aprendo la sua parentesi su Renzi - lo vorrei dire al segretario del nostro partito che ha detto che ci sono quelli che lavorano per perdere. La mia è una posizione critica, pur non avendo alcun interesse personale, ma io giro l’Italia per cercare voti per il Partito Democratico. Parlo a quegli operai arrabbiati per l’art. 18, agli insegnanti che sono arrabbiati per quella riforma della scuola che li umilia. Il segretario ci dovrebbe ringraziare perché stiamo recuperando dei voti che altrimenti il Pd non avrebbe. Dovrebbe considerarci una risorsa più preziosa, invece di esprimersi con arroganza. Lui si ispira a Tony Blair, ma lui fu assai rispettoso verso l’unità del suo partito e volle al suo fianco il principale antagonista, che non insultò e maltrattò. Blair non rottamò nessuno, d’altro canto non avrebbe vinto tutte quelle elezioni se non avesse agito così”.

Sulla Campania D’Alema ha palesato la sua posizione di pieno sostegno a De Luca e l’idea che sia necessario porre il Mezzogiorno al centro del dibattito nazionale. “La posta in gioco in questa campagna elettorale è molto alta – ha asserito l’Onorevole del Pd- Il tema è il Mezzogiorno, il Pd si avvia ad assumere a pieno la sua guida. Noi siamo la principale forza di governo, la destra non è più in grado di competere, in alcune regioni, come la Puglia, si è suicidata all’inizia della campagna elettorale.  Su di noi grava un enorme responsabilità, la nostra classe dirigente dovrà dimostrare di saper amministrare. Io conosco Vincenzo De Luca dalla notte dei tempi, lui si definisce il Renzi campano, ma dal punto di vista anagrafico è inappropriato. Quando si candidò a Salerno e stravinse, andai a chiedergli pubblicamente scusa. E’ un formidabile amministratore, un uomo tenace con grande capacità realizzativa. Se lui potrà mettere al servizio della Campania queste qualità, certamente si farà un passo in avanti. Si deve riaprire anche un confronto con il governo del Paese, la drammaticità del divario tra Nord e Sud si può esemplificare dicendo che è come se vivessero nello stesso Paese la Germania e la Grecia. Il rischio è che la ripresa economica si distribuisca in modo ineguale e io credo che si debba chiedere con forza al governo Nazionale una politica del Mezzogiorno”.

Ancora su Renzi e sulle riforme per il Paese Massimo D’Alema ha riferito: “Nel Job’s Act la decontribuzione per le assunzioni è secondo me una buona misura, pur avendo questa riforma altri aspetti negativi. Il difetto sta nell’applicazione diversa tra Nord e Sud. Alla fine non si riduce questa diseguaglianza, ‘fare parti uguali tra persone profondamente diseguali è ingiusto’. A Renzi vorrei ricordare che noi il credito di imposta lo introducemmo per il Sud, estendendolo agli investimenti. Bisogna tornare a discutere del Mezzogiorno, che è la priorità. Infatti il Ministro per il Mezzogiorno mi sembrava un’idea positiva, forse colpito dal fatto che fossi d’accordo con lui, Renzi non l’ha fatto. Se non ha abbandonato del tutto questa opinione, gli consiglierei di riprendere il progetto. Il Mezzogiorno non deve diventare l’emergenza ordinaria, ma l’obiettivo di interventi straordinari. E’ anche un grande tema di tenuta democratica, altrimenti si prospettano inquinamenti pericolosi da parte delle infiltrazioni criminali. La svolta può essere assolutamente quella meridionalista. Non si deve trasmettere solo il verbo che viene da Roma, ma anche farsi sentire a Roma”.

L’On. D’Alema ha poi concluso: “C’è bisogno di sinistra e c’è bisogno di politica, di sinistra nel senso che abbiamo fenomeni dolorosi di persone che se ne vanno, trovo diseducativo lo sprezzo con cui si è assistito all’abbandono di Cofferati, di Civati e c’è l’abbandono silente di migliaia di militanti e sottovalutare questo fenomeno è sbagliato. Quando in Emilia Romagna la partecipazione al voto crolla del 40% e non vanno a votare 750.000 elettori del Pd è un evento che mi turba. C’è poco da polemizzare, è evidente che ciò che dico è reale, non sono estremista né disfattista. Non sono d’accordo con chi dice che ci sono troppi democristiani, ce ne fossero, il problema è che ci possa essere altro. Bisogna mantenere un equilibrio tra globuli bianchi e rossi, se i rossi scompaiono può presentarsi una brutta malattia e questo vale anche per il Pd. Credo fermamente che si possa comunque votare per il Pd e nello stesso tempo puntare sulle persone che difendono un sistema di valori che noi riteniamo fondamentali, non solo perché sono la nostra storia e la ragione del nostro impegno, ma perché corrispondo ai bisogni del nostro Paese. Rosetta rappresenta bene queste ragioni. Non vorrei che la Campania più austera e meno chiassosa scompaia, l’Irpinia va difesa e Rosetta incarna bene questo dovere e questa volontà. Da noi anche l’impegno a difendere la pluralità, che è la condizione perché il Pd continui ad avere molti voti e la gente non resti a casa”.

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it