De Luca a Montella: “Irpinia da difendere. Caldoro un cafone, andrebbe scomunicato”
La campagna elettorale per le Regionali ha portato il candidato Pd Vincenzo De Luca a Montella dove ha visitato l'Acca Software e l'azienda castanicola Malerba.
Montella - Questa mattina l’Alta Irpinia ha ricevuto la visita del candidato Pd alle regionali Vincenzo De Luca.
La visita ha toccato diverse eccellenze della cittadina di Montella, prima la sede dell’Acca Software e poi il nuovo capannone a Bagnoli Irpino. Il giro si è concluso presso un’altra eccellenza di territorio montellese, l’Azienda Agricola Malerba Castagne dove De Luca ha avuto modo di conoscere la realtà della castanicoltura con marchio Igp e la crisi che da anni, causa cinipide, sta affrontando.
Lo stesso titolare dell’azienda castanicola ha segnalato a De Luca l’indebolimento degli alberi di castagne e la necessità di una politica seria che intervenga quanto prima, a sostituzione della politica “scellerata” esercitata finora. Altro problema sollevato dai produttori è il grande ostacolo frutto della legge 102 sulle calamità che blocca totalmente il reparto castanicolo in quanto “nessuno assicurerebbe un morto”. A questo De Luca ha prestato attenzione, in particolare concentrandosi sulla richiesta dei castanicoltori rispetto ad una lotta al cinipide che vada oltre il torymus, definito dagli stessi produttori una “soluzione puramente giornalistica” che in ben 13 anni non ha portato alcun cambiamento. Le soluzioni da loro portate al candidato Pd sono state l’intervento biologico e la sperimentazione su rete rurale per la quale esisterebbero dei fondi che, pare, solo la regione Campania non ha investito accusando chi finora se n’è occupato di aver marciato sull’uso dell’antagonista del cinipide, infine una modifica delle normative che aiuti i castanicoltori a superare questo difficile momento.
“Vengo dalla terra, quando attraverso queste colline e trovo le indicazioni relative a Ruvo del Monte, mio comune d’origine, respiro un’aria che solo chi ha vissuto qui può riconoscere. E’ un profumo antico che solo chi è nato qui può capire, questo è il primo motivo che mi spinge ad avere passione per queste problematiche“, così Vincenzo De Luca ha esordito rivolgendosi ai presenti, molti dei quali esponenti delle varie liste a suo sostegno. Seduti uno di fianco all’altro, nonostante i dissapori, i candidati Rosetta D’Amelio, Roberta Santaniello e Francesco Todisco. Ancora, il sindaco di Montemarano candidato Pd alle regionali Beniamino Palmieri e l’ex sindaco di Nusco Giuseppe De Mita.
“Sapete che io non ho gruppi di interesse, non seguo correnti, non rispondo a logiche né di partito né di corrente, né di camorra né di gruppi finanziari. Ci metto tutta la mia passione per creare una nuova regione che offra nuovi posti di lavoro. Quando attraverso comuni bellissimi come questo e si pensa al loro spopolamento si stringe il cuore. I giovani devono immaginare di poter rimanere qui, di poter costruire una famiglia e non restare isolati grazie a collegamenti stradali. Occorrono mezzi, come la banda larga, che consenta loro di poter da qui fare cose all’avanguardia. Rispetto a questo ora non c’è niente, dobbiamo difendere il destino produttivo dell’Irpinia altrimenti questa terra rischia la morte. Io sono qui, pronto a farlo”.
Le successive parole di De Luca si sono rivolte al Presidente Caldoro, suo primo avversario alle Regionali: “Caldoro, come un cafone, si muove solo ora per comprare quanti più voti possibili tornando in terre dove per 5 anni non ha degnato di presentarsi. Ricordo - ha aggiunto – la manifestazione dei sindaci irpini a Napoli per protestare contro la chiusura dell’ospedale di Bisaccia e le riduzioni fatte all’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi. Allora non furono nemmeno accolti. Nell’ultimo mese di campagna elettorale torna promettendo la riapertura delle strutture sanitarie, una cosa vergognosa. Non può venire a prendere in giro una terra dopo averla mortificata”. Dopo essergli stato ricordato il mancato incontro del Presidente della Regione anche con il vescovo, De Luca commenta in maniera colorita il Presidente Caldoro: “Cafone due volte, dovrebbe essere anche scomunicato”.
Rita Mola