Regionali – Varricchio: “ecco perché non sono candidato”
Il giovane educatore professionale irpino spiega perché non figura nei 4 nomi dei candidati con "Popolari per l’Italia"
Avellino – Dopo l’ufficializzazione delle 22 liste candidate a governare la Regione Campania, Francesco Varricchio dichiara: “Ho avuto il piacere di partecipare a febbraio all’incontro dei Popolari per l’Italia (PpI) ad Avellino, a cui hanno preso parte anche l’ex assessore provinciale al lavoro, Giuseppe Solimine, ed il senatore Mario Mauro. Siccome i Forum di Todi sono stati segno di un evidente fallimento nell’organizzare la presenza dei cattolici in politica, per chi deve votare allora il buon cattolico? Come rispondere alla domanda di carità della società? Scelgo di mettermi in gioco e di uscire allo scoperto non per vantarmi, ma per esortare prima altri cristiani praticanti e poi anche le persone di buona volontà ad impegnarsi seriamente per concretizzare qualche idea sia nell’ambito sociale sia politico, senza mai trascurare il benessere generale dei componenti delle nostre comunità territoriali. Il mio pensiero sociale cristiano, che spera nel futuro senza arrendersi alla crisi, è quello di tutti gli ottimisti, cioè resistere per essere un riferimento credibile nel proprio Comune: impegniamoci a diventare insieme costruttori di bene, condividendo una cultura comune e assicurando una presenza comunitaria solidale”.
“Ero andato al Tribunale il 30 aprile presso l’ufficio giudiziale, richiedendo il casellario con due marche da bollo (16 € + 3,68 €). Poi sono stato al Comune e lì (fortunatamente) mi hanno rilasciato gratis il certificato di iscrizione alle liste elettorali – racconta Varricchio - tuttavia ieri sera, a Napoli, Enzo Rivellini, coordinatore regionale PpI, ha enfatizzato un accordo con i repubblicani spiegatomi così da Solimine: ‘ha dovuto cedere un posto per uomo anche ad Avellino, di conseguenza o tu o io restiamo fuori. Ti faccio sapere cosa decidono. Ho avvertito Mauro: mi ha detto che al di là delle regionali dobbiamo fare il partito’. Solimine ha scelto di non sostenermi, anche se io ero pronto a combattere, chiedendo un segno di discontinuità per essere io portavoce delle aspirazioni positive che lo avevano mosso a mettere a disposizione del partito la sua buona volontà”.
“Così ho chiarito inequivocabilmente la mia posizione – continua Varricchio – premetto che l’accordo con i repubblicani da parte di quello che si è sempre definito un monarchico non mi convince. Non possiamo assistere a decisioni passivamente, dobbiamo far prevalere anche le ragioni irpine, in una terra attaccata alla poltrona e che spesso resta indietro perché non trova chi consenta di crescere. Il Ppi di Roma ed Avellino, invece, ha subito creduto in me come una parabola ascendente. Il partito regionale, però, non può farsi in condizioni uguali a quelle che prevalgono altrove! Non posso chiedere ai miei amici di sposare un progetto miope. In queste ore sto raccogliendo tanti consensi da parte di chi apprezza da sempre il mio attivismo sociale, che può essere di stimolo anche per chi non vuole mettere piede in politica. Se la decisione è quella di scegliere di lasciarmi fuori, io potrò votare Solimine per la stima che nutro nei suoi confronti, ma tutti i voti che la mia persona avrebbe raccolto andranno persi oppure altrove. E se fosse così non parteciperei ad una campagna elettorale per agevolare anche chi ha mancato di rispetto ad Avellino, imponendo un repubblicano che credo poco abbia a che fare con il progetto popolare originario (basti pensare che subito è stata imposta una modifica nel logo nazionale). Ho detto a Solimine: mi appello alla sua buona fede, esprimendole solidarietà per l’atteggiamento che è stato usato nei suoi e nei nostri confronti. Se vogliamo, invece, dare un’immagine unitaria di partito spero che vorrà ancora portare avanti una campagna elettorale senza soldi e girando insieme per l’Irpinia nei giorni di mercato. I contenuti del mio impegno li conosce: già dal 29 aprile sono sulla sua scrivania”.
Al momento Varricchio si impegna a diffondere le dichiarazioni di papa Bergoglio: “Ma, si sente: ‘Noi dobbiamo fondare un partito cattolico!’: quella non è la strada. La Chiesa è la comunità dei cristiani che adora il Padre, va sulla strada del Figlio e riceve il dono dello Spirito Santo. Non è un partito politico. ‘No, non diciamo partito, ma… un partito solo dei cattolici’: non serve e non avrà capacità convocatorie, perché farà quello per cui non è stato chiamato. ‘Ma, un cattolico può fare politica?’ – ‘Deve!’– ‘Ma un cattolico può immischiarsi in politica?’ – ‘Deve!’. Il Beato Paolo VI ha detto che la politica è una delle forme più alte della carità, perché cerca il bene comune. ‘Ma, Padre, fare politica non è facile, perché in questo mondo corrotto… e alla fine tu non puoi andare avanti…’: cosa vuoi dirmi, che fare politica è un po’ martiriale? Sì. Eh sì: è una sorta di martirio. Ma è un martirio quotidiano: cercare il bene comune senza lasciarti corrompere. Cercare il bene comune pensando le strade più utili per quello, i mezzi più utili. Cercare il bene comune lavorando nelle piccole cose, piccoline, da poco… ma si fa. Fare politica è importante: la piccola politica e la grande politica. Ma, nella Chiesa ci sono tanti cattolici che hanno fatto una politica non sporca, buona, che hanno aiutato alla pace nei Paesi. Ma pensate ai cattolici in Italia, del dopoguerra – alcuni: pensate a De Gasperi; pensate alla Francia: Schumann, che ha la causa di beatificazione… Si può diventare santo facendo politica. E non voglio nominare più: valgono due esempi, di quelli che vogliono andare avanti nel bene comune. Fare politica è martiriale: davvero un lavoro martiriale, perché bisogna andare tutto il giorno con quell’ideale, tutti i giorni, con quell’ideale di costruire il bene comune. E anche portare la croce di tanti fallimenti, e anche portare la croce di tanti peccati. Perché, nel mondo è difficile fare il bene in mezzo alla società senza sporcarsi un poco le mani o il cuore: ma per questo vai a chiedere perdono, chiedi perdono e continua a farlo. Ma che questo non ti scoraggi. ‘No, Padre, io non faccio politica perché non voglio peccare’ – ‘Ma non fai il bene! Vai avanti, chiedi al Signore che ti aiuti a non peccare, ma se ti sporchi le mani, chiedi perdono e continui avanti!’. Ma fare, fare… E proprio lottare per una società più giusta e solidale. (…) Io cattolico guardo dal balcone? Non si può guardare dal balcone! Immischiati lì! Dà il meglio: se il Signore ti chiama a quella vocazione, va lì, fai politica: ti farà soffrire, forse ti farà peccare, ma il Signore è con te. Chiedi perdono e vai avanti. Ma non lasciamo che questa cultura dello scarto ci scarti tutti! Anche scarta il Creato ed ogni giorno viene distrutto di più”.
“Cercando di individuare almeno un obiettivo concreto che possa essere raggiunto in tempi brevi (so che la gente è stufa di annunci e/o di promesse vaghe), l’impegno del Coordinamento avellinese di “Irpinia con Solimine” era quello di coinvolgere i cittadini alla vita democratica affinché ci sia #piumanesimo locale e globale. Infatti, avevo suggerito #catturalostacolo – ricorda Varricchio, augurandosi che venga portata avanti questa iniziativa – si può scattare con una macchina fotografica o con il cellulare quell’immagine del territorio che non vorresti fosse così; uno strumento di denuncia, ma anche di sollecitazione ad intervenire per migliorare la qualità della vita nelle nostre comunità irpine. Una volta catturato con lo strumento fotografico quel particolare ostacolo irrisolto del territorio, l’immagine va postata/condivisa (motivando il perché di questa particolare scelta) sui contatti twitter e/o facebook “Popolari per l’Italia” di Avellino, in modo tale che possa esserci chi si faccia portavoce delle difficoltà quotidiane. Mi auguro che PpI dimostri anche a me di essere, appunto, un #pontecostantesigenzesoluzioni, un partito che anche in minoranza è delegato dal cittadino ad interfacciarsi con le Istituzioni”.
“Infine, invito a leggere l’editoriale di Barbarisi e l’articolo di Criscuoli su Il Ponte (cfr. http://www.ilpontenews.it/img/archivio/mag_02_2015.pdf ), ma anche a loro dico: organizziamo una volta per tutte circoli territoriali apartitici e prepolitici ispirati a Giuseppe Toniolo! A tutti i miei amici e collaboratori, intanto, dico: restiamo in contatto! Da Educatore professionale ed esperto della formazione continua ho ideato questo blog: https://varricchioeducaideazionatore.wordpress.com/ Ci sono qui i riferimenti per contattarmi”, ha concluso Varricchio.