Nasorosso – per non dimenticare il bambino che è in noi!

Enorme successo al Gesualdo per la rappresentazione teatrale della compagnia " Il Carretto dei Sogni " . Diverse scuole hanno partecipato all'evento, la vittoria dei bambini e della fantasia!

ph. 12 Nasorosso (1)Avellino - Sponsorizzato dalla compagnia teatrale “ Il Carretto dei Sogni “ il teatro Carlo Gesualdo è stato il palcoscenico dell’unico atto istituito da Orazio Cerino e Clelia Bove, con la partecipazione degli ottimi attori Giovanni Merano, Gianni D’Amato, Antonio Magliaro, Maria Scognamiglio e Michela Ventre, i quali dinnanzi a un pubblico di soli bambini hanno restituito, creando una sorta di atmosfera surreale e metafisica, quel’idea di magia oramai quasi scomparsa per via delle nuove tecnologie e della vita troppo statica che si sussegue ogni giorno.

Prima dell’inizio dello spettacolo il presentatore dell’evento, Espedito Giacco, ricorda Antonia, una ragazza che spinta dalla grande bontà di cuore e solidarietà ha trascorso diverso tempo in Africa a contatto con i bambini del continente nero, i quali purtroppo non hanno lo stesso sorriso di quelli europei per tante problematiche legate alle condizioni vitali al limite del catastrofico. Antonia, ora tra gli angeli del Paradiso, ha dato il via per la creazione di un associazione di beneficenza, che grazie all’aiuto di chi, come lei, ha grande cuore cercherà di restituire a questi sfortunati bambini quel sorriso andato perduto.

E ora ciak, si gira! Alfred, uomo in carriera sembra aver smarrito da diversi anni i ricordi della sua infanzia perché troppo preso ad amministrare il suo tempo per un lavoro che lo ha si reso un buon dirigente d’azienda ma allo stesso tempo lo ha distaccato da ogni tipo di affetto e di svago rendendolo una persona grigia … come la vita che sta vivendo!

ph. 11 Nasorosso (1)Ritrovatosi senza macchina sotto un forte acquazzone egli si ripara nei pressi di una vecchia casa ove incontra dei tipi strambi che cominciano a riempirlo di scherzi e a deriderlo. Seccato da questa situazione il nostro protagonista gira i tacchi e si dirige verso la porta finchè uno dei tre tizi, di nome Nasorosso , esclama: “ Alfred già ci lasci? “ . Come faceva a conoscere il suo nome? – domandò tra se Alfred – chi erano quelle persone?

Tali interrogativi meritavano risposta, quella curiosità spinge l’uomo grigio a rientrare in casa, forse in lui c’era ancora un bambino  … ma riuscirà a farlo rivivere?

Nasorosso e i suoi valletti cercano in tutti i modi di far comprendere ad Alfred che ciò che è importante nella vita non è trovare la risposta ma bensì porsi delle domande e che il pizzico di ironia non è una perdita di tempo perché il tempo è relativo e va vissuto con il sorriso.

Sulla scena interviene anche Arcigna , regina della noia, che in un primo momento riesce a catturare la simpatia di Alfred per i suoi modi freddi e molto statici ma quando questi viene convinto a trovare un baule su cui verte tutta la magia dell’opera, Nasorosso interviene  confidando all’ospite dell’antica dimora che quel semplice scatolone di metallo appartiene a lui ma nessuno ha la chiave.

ph. 02 Nasorosso (1)Trascinato dal desiderio di sapere Alfred comincia a giocare con i tre clown riscoprendo che ciò che credeva perso era stato messo solo da parte e che la chiave del baule, aperto al termine della rappresentazione, era lui  … nessuna combinazione, nessuna prova di coraggio bensì il sorriso questa è la lezione che Il Carretto dei Sogni ha voluto impartire al giovane pubblico, spesso la soluzione di qualsiasi enigma è proprio dentro di noi. Anche quando si cresce è importante non perdere mai il bambino che è si è stato; la felicità è un dono che è stato concesso a tutti noi fin da piccoli ma siccome era qualcosa di così bello lo abbiamo nascosto e in alcuni casi lo abbiamo fatto così bene che ci siamo dimenticati dov’è ma ce l’abbiamo e se ci sforziamo, evitando di seguire costantemente la voce della razionalità potremo ritrovarlo e affrontare la vita con più scioltezza e serenità.

I sorrisi e gli applausi dei bambini sono stati la parte più bella della rappresentazione, loro non hanno fatto ancora i conti con la vita degli adulti, sono ancora dei privilegiati , bisognerebbe prendere esempio da loro  … forse il pubblico più vero e sincero perché animato solo da una grande forza motrice: “ la curiosità “ , la quale li ha resi vincitori … non solo quest’oggi ma per sempre!

 di Michael Mambri

Source: www.irpinia24.it